XXV

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Irama
Aggrotto le sopracciglia, sentendo un fastidio allo stomaco ed un leggero pizzichio alla gola. Adrenalina o ansia? Tutte e due, probabilmente. Adrenalina perché potrebbe essere la "spia" e finalmente si rivela la sua identità.
Ansia perché ho paura di chi possa essere. Perché a quanto ho capito è uno di noi, sta nella scuola e io posso conoscerlo/a e ho paura di rimanerne deluso o scottato. D'altro canto potrebbe essere un professionista o qualcuno dello staff, non per forza un ragazzo della scuola. Ma la verità è che sto prendendo in considerazione qualsiasi persona in questo momento e sto cercando di tenere la mia mente occupata con qualcos'altro, ma l'unica cosa che mi interessa è la salute di Iris. E l'ultima cosa che vorrei pensare è quella di dover stare lontano da lei. Non posso farcela, non ora che abbiamo ricominciato. Non ora che lei mi ha dato una seconda possibilità, che mi ha dato fiducia e che mi ha detto che mi ama e quanto mi ama. Ma sembra che la vita non abbia un momento di pace per noi, sembra che la quiete dopo la tempesta non arrivi mai, forse non esiste, forse ci aspetta solo la tempesta.
O forse la tempesta la stiamo vivendo adesso, ma ho una brutta sensazione. Ho paura che dopo la tempesta ci sia un uragano, più potente, più pauroso, più intenso, più influente.
I miei pensieri negativi sono interrotti da altri rumori provenienti sempre dallo stesso cespuglio. A questo punto decido di alzarmi. O la va o la spacca. Dopo essermi messo in piedi, mi passo una mano per pulirmi i jeans e mi reco alla fonte dei rumori. Ad ogni passo svelto che faccio l'ansia cresce, ad ogni movimento della mia gamba leggermente tremante l'adrenalina si fa presente, il cuore batte forte, ad ogni rumore provocato dalle mie scarpe sulla breccia il groppo in gola sale. Sto per affacciarmi e scoprire l'identità, quando un tonfo pesante blocca i miei movimenti.
-Cazzo!- qualcuno impreca a bassa voce, dietro il cespuglio. Non abbastanza da non farsi sentire da me. Mi affaccio deciso, questa volta. Quando vedo la figura davanti a me, seduta sul terreno che si tiene il ginocchio dolorante e che mi guarda colpevole, mi stupisco -Iris?- le prendo una mano per aiutarla ad alzarsi. Si passa velocemente le piccole e sottili mani sui pantaloni per pulirli, poi alza lo sguardo su di me -Cosa diavolo ci fai qui? Mi hai fatto prendere uno spavento.- un acuto esce fuori dalle mie labbra, tanto da far formare una smorfia sulle labbra di entrambi. Forse questa storia della spia mi sta facendo uscire matto. Sbuffa -Quando mio...quando quell'uomo ti ha chiamato,- si corregge -sei scomparso per ore, non sei più tornato in camera da me e Zic e sono venuta a cercarti. Quando però ti ho visto parlare con Carmen, la mia curiosità ha preso il sopravvento e ho voluto ascoltare la vostra conversazione.- abbassa gli occhi sul terreno, abbassando il tono della voce nella parte finale. Si avvicina -Sei stato bravo, sai?- le prendo il viso tra le mani che sono più grandi di esso -Hai fatto bene a dirle tutta la verità e a non seguirla quando se n'è andata via arrabbiata.- sorride nei miei palmi. Muovo circolarmente i pollici sulle sue guance colorite -Avevi dubbi?- domando dolcemente. Scuote velocemente la testa, lasciandosi trasportare dal mio tocco. Mi avvicino al suo viso angelico e particolare, lasciandole piccoli baci languidi sul naso e sulle palpebre. Poi passo alla mascella, al collo e al mento. Fisso insistentemente le sue labbra piene e rosee, per poi fermarmi. Mi allontano.
Inizialmente mi guarda confusa, poi la vedo sorridere maliziosamente -Guarda che anche se abbiamo iniziato da capo non significa che un bacio non me lo puoi concedere. E non te lo puoi concedere.- evidenzia il "te", marcandolo di più. Continua -Anche perché sono mesi ormai che non ce ne diamo uno.- la sua voce mi supplica quasi e anche le sensazioni che ho dentro lo fanno. Ma quello che lei non sa è che non è per questo motivo. Potrebbe starci a guardare. Forse ci sta osservando, anzi ne sono quasi sicuro.
Non posso farlo, lo devo fare per lei. Devo resistere. -Una promessa è una promessa. Mantengo la parola.- sorrido amaramente, mettendomi le mani in tasca e voltandomi nella direzione opposta alla sua, avvicinandomi all'entrata dell'edificio. Posso immaginare la sua faccia delusa in questo momento, per colpa mia. Non mi giro perché è meglio immaginarla che viverla realmente. Mi farebbe più male. Anzi, ci farebbe più male. Quindi non mi volto e proseguo dritto. La vinceremo noi questa guerra, amore mio. Lo giuro.

Iris
Osservo la sua figura magra avanzare a passo spedito verso l'edificio bianco e beige.
Scompare, poi, dalla mia vista.
Io so che lui non se lo sarebbe fatto ripetere due volte, di baciarmi, se non fosse per un altro motivo.
Io so che c'è un altro motivo.
So che c'è qualcosa che lo tormenta a fondo, che non lo fa vivere serenamente, che lo sta distruggendo.
Perché io lo conosco, il mio Fil.
Perché io so che c'è qualcosa che non va.
E sono determinata a sapere.
Io lo scoprirò.

Carmen
Seguo con lo sguardo ogni movimento di Sephora nella mia stanza. Cammina avanti e indietro, con una mano che accarezza il mento. Dopo essermi allontanata da Irama, sono salita in camera e ho raccontato tutto alla mora qui di fronte a me. Ora sta valutando la situazione -Che loro si amano è vero. Lo abbiamo notato tutti ed è palese. Ma è anche vero quello che hai detto tu, cioè che se Iris non fosse mai venuta qui, lui si sarebbe lasciato andare con te. Ed è giusta anche l'osservazione che hai fatto in quanto ha giocato con i sentimenti di entrambe, no?- la osservo, annuisco appena. Lei si ferma un attimo a guardarmi, poi continua a camminare -A questo punto c'è solo una cosa da fare. Dobbiamo rispedirla da dove è venuta.- alza un sopracciglio, aspettando una mia reazione. Sospiro -E come? La mettiamo in uno scatolone e aspettiamo che un fattorino la riporti a casa sua?- rispondo ironica e scocciata. Sephora ride di gusto ma, quando osserva la mia faccia indifferente, si ricompone -No. Ma è una ballerina e per ballare ha bisogno che tutti gli arti e le sue ossa siano a posto, sennò ciao ciao.- ghigna maleficamente.
Mi piace.

Nel mare dove non si tocca {IRAMA}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora