[uno: bad boys]

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[capitolo modificato]

Porca troia.

Le due paroline magiche per iniziare con il botto la giornata.

Da una buona mezz'ora mi stavo agitando e rigirando nel letto, senza trovare una posizione abbastanza comoda e non surriscaldata per continuare il mio dolce sonno interrotto proprio quando il mio Ken-principe azzurro veniva a salvarmi dalla torre, stile Fiona e Shrek, mancava solo Ciuchino e potevo fare il remake del cartone.

Mi ero abituta così bene a passare le giornate tra amici, feste, divertimento e repliche di Gossip Girl.

Sbuffai e mi stropicciai gli occhi, stirandomi e allungandomi molto più elegantemente di Biancaneve stesa sui lettini dei sette nani, in questo momento incarnavo perfettamente Pisolo, sbadigli a manetta, occhi più chiusi che aperti e il bisogno di un cuscino.

Ovviamente i miei piani andarono in frantumi nell'esatto istante in cui la sveglia di Barbie, rigorosamente rosa shocking e con la coroncina da regina del reame, iniziò a saltellare e a suonare come se fosse animata, sul comodino di legno bianco.

Grazie a Zeus e alle sue saette, i miei genitori non acconsentirono alla mia strambissima idea di avere la stanza completamente rosa, solo per questo meriterebbero l'Oscar per la carriera.

Tirai indietro le coperte con un calcio e guardai affranta la scrivania scura sulla quale c'era appoggiato il mio amato e usurato eastpack, più nero che rosa.

Al solo pensiero di riprendere in mano quei mallopponi di libri intrisi di cultura mi veniva il volta stomaco e la voglia di alzarmi dal letto ritornava a quota zero meno meno.

La solita e noiosa routine sarebbe di nuovo venuta a farmi visita, sveglia presto, colazione a muzzo, vestiti a caso e la corsa per arrivare in orario a scuola.

Invidiavo da morire i panda, sempre ad ingozzarsi di cibo e a dormire, che vita da favola.

Perché dopo agosto compariva settembre?

Visto che le brutte notizie non arrivavano mai da sole ma in cattiva compagnia, la strega cattiva, alias mia madre, varcò la porta intonando quel dolce canto stile Cenerentola insieme a ogni tipo di animaletto miscroscopico.

«Alice, svegliati o farai tardi già il primo giorno» alla faccia della canzoncina felice, la sua voce stridula e fastidiosa mi fece accapponare la pelle.

Tirò le tende rosa, qualche capriccio me lo potevo permettere, da una parte e la lieve luce del sole rischiarò la stanza, e facendo uno strano gioco di riflessi mi arrivò diritta sugli occhi: porco cazzo, ora diventerò pure cieca.

«Solo cinque minuti» annaspai con voce da oltretomba cercando di recuperare l'uso della vista.

«Non se ne parla signorina, muoviti o ti faccio alzare io»
Fanculo, stupida genitrice insensibile per le disgrazie altrui.

«Su, al mio tre vengo a prenderti» si tirò su le maniche e si mise in posa, stile la Preside Trinciabue, le mancava solo la frustina e potevo considerarmi morta stecchita.

Mi alzai come uno zombie vestita di stracci mentre mia madre usciva dalla camera saltellando qua e là come un grillo in piena fase ormonale.

Alzai gli occhi al cielo e mi trascinai a passo di lumaca verso il bagno, portandomi dietro la scia di note prodotte dal mio telefono.
«Feels like I'm waken from the dead
And everyone's been waitin' on me
'Least now I'll never have to wonder
What it's like to sleep a year away
But were we indestructible
I thought that we could brave it all (all)
I never thought that what would take me out
Was hiding down below»

Un bacio tra amore e odioWhere stories live. Discover now