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NICCOLÒ

Ero seduto al bar ad aspettare Chris già da più di mezz'ora e quel cretino era in ritardo come al solito.

Sbuffai per l'ennesima volta e buttai giù in un sorso lo spritz che avevo ordinato.

Sospirai sollevato quando lo vidi varcar la soglia del locale, alla buon ora, pensavo di trasferirmi li cazzo.

«Ma dove ti eri cacciato?»

Gli domandai infastidito per l'attesa mentre si sedeva al mio fianco.

«A salvare una principessa smarrita.»

Disse tranquillo ordinando una pepsi.

«Una che?»

Chiesi stranito alzando un sopracciglio.

Ma che si era fumato nel tragitto?

Doveva decisamente cambiare pusher.

Sospirò e si passò una mano tra i capelli, e io continuavo a guardarlo attendendo una risposta.

«La Bucci.»

Disse annoiato e io mi paralizzai.

Alice?

Che cazzo le era successo?

Era stata male?

Stava bene?

Dio, ma che discorsi da romantico cronico stavo facendo?

Dovevo ripigliarmi al più presto.

«Che cazzo ha combinato?»

Dissi in tono falsamente menefreghista.

In realtà morivo dalla voglia di sapere tutto, ero peggio di quelle vecchiette pettegole insopportabili.

«Mah, niente, si era solo addormentata su una panchina al parco, se non l'avessi vista io sarebbe ancora là.»

Alzò gli occhi al cielo divertito e proseguì:

«Certo che una più strana non potevi cercartela.»

E ridacchiò di nuovo.

Ma che cazzo rideva poi, l'avrei preso per il culo io quando si sarebbe preso una fissa per qualcuna.

Che pensieri sdolcinati sto facendo stasera?

Ho pensato davvero ad Alice come una fissazione?

Si, cazzo, e credo non ci sia cosa più vera.

Vederla abbracciata a quel demente mi aveva fatto salire il sangue al cervello, ma ora era stato messo fuori gioco.

Pensavo a lei nei momenti più strani e imbarazzanti, senza quasi rendermene pienamente conto, e non ci poteva far niente.

Non riuscivo a togliermela dalla testa, non riuscivo a fare un cazzo senza che lei mi attraversasse la mente.

Vederla era la cosa più bella della giornata.

Se non ci fosse sempre Arianna tra i coglioni sarebbe perfetto.

Lei mi dava altamente sui nervi, non si era regolata e la scenetta di stamattina ne era la prova evidente.

Si era vestita, anzi svestita per fare colpo su di me, peccato che a me non facesse nè caldo nè freddo.

Certo, ero pur sempre un ragazzo e avevo guardato, soffermandomi anche a lungo sulla scollatura, ma niente di che.

Come quando trovi il tuo piatto preferito e vuoi solo quello, non ne vuoi sapere degli altri.

Stessa cosa per Alice, Arianna non era lei e mi piaceva troppo.

Un bacio tra amore e odioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora