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Dovetti passare tutto il viaggio appiccicata come una ventosa a Nico, non ero mai salita su una moto e avevo una paura tremenda.
Per fortuna o sfortuna, il viaggio durò poco ma io mi abituai a stringere quell'idiota con le mie braccia.

«Capisco che ti piace stringermi ma siamo arrivati.»

Merda, non mi ero neanche accorta che si era fermato davanti a casa sua.

Complimenti Alice, proprio ottimo.

Scesi e trafficai per togliermi il casco, così Nico mi aiutò e mi stavo maledicendo per essere così imbranata.
Nel sfilarmi il casco aveva sfiorato il mio viso e il mio cuore iniziò a battere come un pazzo.
Calma, calma e sangue freddo.

«Vieni tettina.»
Rise e gli lanciai un'occhiata omicida.

Aprì la porta ed entrammo, e io rimasi a bocca aperta.
Dio, sembra la casa di una star!

«Chiudi la bocca almeno.»
Ridacchiò e mi guardò divertito, mentre io volevo sotterrarmi.
«Andiamo in camera su.»
E iniziò a salire le scale mentre io me ne stavo ancora immobile.

Avevo capito bene?
Camera? Letto?
Cazzo no, o forse si.
Merda Alice, drogati di meno.

«Non è meglio se stiamo qui in sala?»
Azzardai, tutto pur di non finire in camera sua.
D'altronde anche in salotto c'era un bel tavolo grande e avevo coltello da cucina a portata di mano.

Sbuffò e si girò verso di me.
«Hai paura che ti salto addosso?»
«Non intendevo quello!»

Si certo, hai pensato a quello!

«Non c'entra dove andiamo, se ti voglio scopare ti posso prendere in qualsiasi posto, non fa differenza.»
Ammiccò con quel suo sorriso sghembo.

La cazzata del secolo era stata andare a casa sua.
Dovevo andarmene, subito!
Ma volevo veramente andarmene?
Direi proprio di no.
Brava Alice, complicati la vita con uno stronzo di prima categoria.

«Come sei volgare.»
«Non é vero, sono diretto, dico la verità delle cose. Ora sali su con me.»

Troppo diretto, e sempre volgare sei.

Dovetti arrendermi e seguirlo nella sua stanza.
Mi aspettavo che fosse tappezzata di qualche calendario o riviste di ragazze nude, anche se non ne aveva bisogno visto che ne vedeva una al giorno, ma mi stupii comunque.
Era semplicemente una camera normale di un adolescente altrettanto normale: scrivania sommersa dai libri, computer, tv, divanetto e letto.

«Allora, spara, che ti aspettavi?»
Rise e si stese sul letto mettendosi le mani sotto la testa.

Merda, Alice mantieni la calma.

«Pensavo avessi poster di donne nude, in effetti.»
«Oh non ho bisogno di quella roba.»
Ghignò divertito.

Ecco, appunto.

«Allora, iniziamo?»

Non che avessi sta gran voglia, ma trovarmi Nico sul letto a un metro da me, che ero ancora in piedi, non mi era per niente d'aiuto.

Improvvisamente capii come Arianna si sia potuta innamorare di lui: è bello, troppo, ha occhi che non puoi non guardare, di un blu così intenso, e il suo sorriso, cavolo, quando non faceva il suo ghigno antipatico era perfetto - peccato abbia un carattere da perfetto stronzo.

«Va bene maestrina.»
Sbuffò e si sporse per prendere il libro, ma nel farlo la maglietta si alzò facendo intravedere qualche centimetro di pancia e ovviamente tartaruga stirata.
Alice guarda fuori dalla finestra, puoi farcela!

Un bacio tra amore e odioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora