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Tornai in classe dopo circa dieci minuti, ancora più sconvolta e incredula.
Come poteva farmi una cosa del genere?
Dopo anni di amicizia, voleva voltarmi le spalle?

Mi sedetti al mio banco e lei non mi rivolse neanche uno sguardo, né un cenno, niente di niente.
Come se non ci conoscessimo da quattro anni.
Come se non ci fosse stato nulla fra di noi.
Estranee per amore, per un ragazzo a cui non frega un accidente di chi soffre per lui.
Fanculo Arianna, lui e anche me.

«Sta meglio Bucci? La vedo con la testa da un'altra parte!»
Tuonò il professore di storia, incenerendomi con lo sguardo.

Cazzo.
«Si mi scusi, sto un po' meglio ora.»
Sto 'na merda, la mia migliore amica mi ha appena dichiarato guerra, mi viene da vomitare e devo stare calma e seduta a seguire la sua lezione del cazzo.
Va tutto alla grande.

«Bene, allora segua la lezione, che quel che dirò non c'è sul libro.»
Ma che vada al diavolo, cazzo li fanno a fare i libri allora?

E iniziò con il suo monologo, scrivendo parole incomprensibili alla lavagna, lanciandomi ogni tanto degli sguardi e io lo convicevo annuendo con la testa a non so quale discorso contorto e importante.
Non mi importava una mazza di quekl che sta spiegando.
La mia testa era da un'altra parte, fuori dalla classe, fuori controllo, vagava senza una meta.
Cosa avrei dovuto fare adesso?
Provare a parlare con Arianna?

Le lanciai uno sguardo veloce, stava prendendo appunti senza neanche alzare lo sguardo dal suo quaderno, quindi non stava per niente facendosi paranoie assurde come me.
Ma come faceva a stare così calma?
La tranquillità non era qualcosa che le si addiceva, per niente.

Come avrei dovuto comportarmi?
Stare appiccicata alla persona contesa?
E lui chi voleva?
Certo, con me si era lasciato andare, ma chi mi diceva che mi stava prendendo in giro?
Dovrei strapparmi il cuore e darlo in pasto ai lupi, almeno così non starei di merda in questo momento.

Mi girai di nuovo verso Ari e la guardai.
Perchè mi faceva questo?

«Perchè?»
Sussurrai più a me stessa che a lei, proprio nel momento in cui la campanella suonò la fine dell'ora di storia più inutile del secolo.

Lei non mi sentì o fece finta di niente, perchè si alzò dalla sedia e senza degnarmi di uno sguardo si diresse verso gli untimi banchi dell'aula.

Boccheggiai qualche secondo interdetta, che stava per fare?

«Ciao tesoro.»
La sentii dire in modo sensule, e sentii qualcosa rompersi nello stomaco.

Non avevo il coraggio di girarmi e di guardare quella scena vomitevole, a giudicare dalle espressioni sorprese e impietrite delle altre ragazze della classe.

Poi sentii lo schiocchio di un bacio e di una sedia che si muoveva e sfregava sul pavimento.

«Che cazzo stai facendo?»
La sua voce.
Lui.

«Niente che ti è nuovo.»
Rispose lei con tono innocente.

Questo era troppo, me ne dovevo andare da lì o sarei morta di crepa cuore.

Insomma, ma che le era preso?
Perchè stamattina si era svegliata e aveva deciso di fare questa cazzata?
Non mi voleva bene abbasanza.
Voleva più lui che me.

E io che lo avevo messo in secondo piano per lei.
Più sei buona e più lo prendi nel culo.
Ma da lei non me lo sarei mai aspettato, non ci si aspetta mai niente di brutto dalla tua amica, invece è la prima che ti frega.
Perchè non ci può mai fidare di nessuno?
Perchè sono tutti così stronzi?

Mancavano solo tre ore alla fine della giornata, potevo farcela, fare finta di niente, fare finta che non mi importasse.
Fare l'indifferente totale.


Presi il mio cambio dallo zaino e scesi in palestra insieme a tutti gli altri miei compagni.

Arrivata in spogliatoio notai che Arianna era già pronta ma non indossava la solita tuta, ma bensì un top bianco che lasciava scoperto il ventre e dei pantaloncini neri corti al ginocchio.

Tutti gli sguardi delle ragazze erano su di lei, fissi ed esterrefatti, non si era mai conciata in quel modo per un'ora di ginnastica, non finchè mi aveva dichiarato guerra.

Quindi questa era la sua tattica?
Mostrare più pelle per fare colpo?
Usare il suo corpo perfetto e femminile davanti a lui?

Di quel passo io sarei stata fuori gioco, non avevo forme, nè curve, ero uno stecchino insignificante.

Consapevole di essere sotto l'esame di tutti, uscì dalla porta sorridente e a testa alta.
Vaffanculo.

«Ali, ma avete litigato?»
Mi chiese con un tono preoccupato Gaia avvicinandosi.

Litigato era troppo poco per spiegare cosa era successo.

«Si.»
Sbuffai e mi cambiai la maglietta, ebbi quasi l'istinto di andare a giocare in reggiseno, tanti non c'era nulla da ammirare.

«Mi dispiace, ma come mai?»
Domandò di nuovo, e la guardai.

Gaia aveva degli occhi ipnotici azzurri chiarissimi, incorniciati da capelli scuri con dei riflessi quasi blu, era stata sempre un po' strana, ma era simpatica anche se non ci parlavo molto.
Indissava una canotta bianca con la scritta degli AC/DC e dei leggins, immancabili le vans nere.

«Mmh, rivalità.»
Sputai, e mi pentii due secondi dopo.

«Per un ragazzo? Non pensavo fosse così..»
Si interruppe volgendo lo sguardo verso il soffitto, in cerca della parola giusta.

«Stronza?»
Suggerii, accennando un sorriso nervoso.

«Ecco, si.»
Sospirò, e si passò una mano fra i capelli.

Le altre ragazze uscirono senza guardarci, ma senza dubbio avevano ascoltato il nostro discorso e avrebbero avuto qualcosa su cui spettegolare in seguito.

Rimanemmo solo noi due, lei in piedi di fronte a me e io che volevo scappare da li.

«Comunque, credo di aver capito per quale ragazzo.»
Se ne uscì tranquilla e io quasi mi ingozzai con la saliva.

Ma era così evidente?
Non avevamo mai fatto nulla a scuola, davanti agli altri per lo meno.

«Non fare quella faccia sorpresa, lo hanno capito tutti.»
«Oh.»
Riuscii solo a dire, ero senza parole.
Ma erano tutti dei maghi?

«Quindi vi piace lo stesso gran pezzo di manzo.»
Sorrise e io risi nervosamente.
Ma come parla questa?

«E credo che lui ora stia tra due fuochi.»
Aggiunse e fermò la mia mano sulla maniglia della porta.

«Lui corre dietro a una sola di voi due, e quella sei tu.»
Concluse tranquilla e uscì.

Per poco non ebbi un infarto, il mio cuore era partito a battere fortissimo, sembrava volesse uscirmi dal petto.

Chiusi gli occhi e respirai lentamente.
Dovevo affrontare una guerra la fuori e io dovevo vincerla ad ogni costo.

Vuoi combattere Arianna?
Bene, accomodati.

**************
ANGOLO AUTRICE
olè, festeggiamo ahah sono riuscita ad aggiornare!
domani ricomincerò l'università quindi non so quando riuscirò a pubblicare e soprattutto a pensare come continuare ahahah
spero che il capitolo vi piaccia comunque!

lots of love
xoxo

Un bacio tra amore e odioWhere stories live. Discover now