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NICCOLÒ

Ero uno stronzo di prima categoria.
Un decelebrato, un coglione nato.

Dovevo saltarle addosso e farla finita, dirle che la storia dell'ignorarci e tornare a essere due bambini che si punzecchiavano era una stronzata colossale.

Dovevo farlo cazzo.

Neanche la musica era riuscito a calmarmi, anzi, mi aveva fatto innervosire ancora di più.

Il messaggio di Arianna poi, mi aveva fatto venire voglia di spaccare tutto, ma mi ero limitato a lanciare un pugno al legno della porta, provocandomi un dolore lancinante alla mano.

"Ti ha visto oggi, è stata male, pensavo stesse per svenire.
Magari, potresti evitare di farti una zoccola davanti a lei, e anche davanti a me, già che ci sei."

Ma vaffanculo!
Se non avesse tirato fuori quella sceneggiata dell'evirarsi sarei uscito da scuola con lei, e questo non sarebbe successo.
Arianna non capisce un emerito cazzo, e Alice non me ha detto niente, ovviamente, per non farla sentire in colpa.

Stavo sbattendo i pugni sul materasso, dubitando anche della mia sanità mentale, ma poi presi una decisione, accettando il consiglio di Chris che mi aveva proposto di andare all'Old per tornare in me.

Presi la giacca, le chiavi e uscii sbattendo la porta, gridando un misero «Esco» ai miei.

***

Gli mandai un messaggio appena arrivato fuori dalla discoteca e mi stavo già pentendo della decisione appena lo vidi comparire sulla soglia.

Appena entrato fui travolto dalla musica assordante e dal mio amico che mi trasportava al banco per bere.

«Prendi qualcosa fratello.»
Mi disse, e qualcosa mi diceva che lui aveva già fatto il pieno.

«Solo una birra, grazie.»
Risposi all'occhiata impaziente del barman che mi posò davanti una bottiglia di Beks già stappata.

«Intendevo qualcosa di più forte!»
Chris mise il broncio e incrocio le braccia contrariato.

«Se mi ubriaco va a finire che picchio qualcuno.»
Dissi, prendendo un sorso della bevanda ghiacciata.

«Non ci starebbe male una rissa.»
«Lo penseresti anche se ti rompessi il naso?»
Chiesi, e lui fece una smorfia di dolore.
«Ripensandoci, non ci tengo.»

***

Quattro birre dopo e sei cazzotti scherzosi dopo, mi sentivo leggero come una piuma e la mia testa girava a vuoto.

Due ragazze ci tenevano compagnia, la bionda attaccata a Chris e la mora poggiava le mani sulle mie spalle.

Non sapevo neanche cosa fare, se liberarmene o divertirmi, dimenticando la schifosa giornata a scuola e le condizioni di Alice.

Jessica, che mi stava attaccata al braccio da più di un'ora, iniziò a tirarmi per farmi alzare dallo sgabello e andare a imboscarci chissà dove.

«Vai, amico!»
Mi incitò Chris e lo maledissi con lo sguardo.

«Non penso di poterlo fare.»

«Non dire stronzate, sfogati e divertiti, è solo una sera, non serve a niente piangerti addosso.
Dimenticala per una cazzo di notte e basta.»

Disse e mi porse un'altra birra, ma la rifiutai e diedi un'occhiata alla ragazza che mi teneva la mano: fisico da modella con canottiera attillata e gambe lunghe coperte a malapena da una gonnellina e calze a rete, occhi azzurri penetranti, labbra carnose e sorriso invitante.
La fine del mondo.

Le feci un cenno con la testa e mi alzai, beccandomi un pugno di approvazione da parte del mio amico, sarebbe stata una lunga nottata.

Un bacio tra amore e odioWhere stories live. Discover now