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ARIANNA

Il castello era uno dei punti di ritrovo più frequentato da tutti i ragazzi, immerso nel verde e nella natura, e quel giorno non faceva eccezione, nonostante fossimo già a novembre.

C'era sempre qualcuno che ci faceva un salto, per rilassarsi o per portare fuori il cane, ogni scusa era buona.

Ero arrivata da poco e stavo calpestando l'erba sotto le scarpe nervosamente.

Non vedevo l'ora che lui arrivasse.

Avevo aspettato quel momento tutta la mattina, da quando avevo mandato i messaggi.

Chissà come avrebbe reagito.

E Alice sarebbe sopravvissuta?

Non mi importava di lei, io volevo solo lui.

Come se mi avesse letto nel pensiero vidi un ragazzo seduto su una panchina di pietra, teneva tra le mani il telefono e si guardava attorno circospetto.

Aveva un ciuffo di capelli neri che gli ricadeva sulla fronte, sfuggendo dalla cuffia grigia e le guance arrossate dal freddo

Come faceva ad essere così bello in ogni occasione?

Senza un capello fuori posto, sempre perfetto.

Mi avvicinai da dietro e gli misi le mani sulle spalle come per massaggiarlo.

Lo sentii sospirare e rilassarsi, prima di parlare.

«Era ora che arrivassi, sto morendo di freddo.»

Disse in tono divertito.

Sorrisi e avrei voluto davvero che fosse felice di vedermi.

Peccato che lui si aspettasse Alice e non me.

Dettagli irrilevanti.

Accennai una risatina nervosa e iniziai ad accarezzargli le braccia attraverso il giubbotto.

All'improvviso mi prese per un polso e mi portò davanti a sè.

La sua espressione cambiò radicalmente e passo a un'espressione irritata e incredula.

«Che cazzo fai tu qui?»

Mi aggredì e si alzò da dove era seduto.

«Quello che ci fai tu.»

Affermai sicura alzando un sopracciglio.

«Non sono qua per te.»

Disse deciso e duro, che mi provocò un calcio nello stomaco.

Ma non ci badai.

«Ma io si.»

Sussurrai avvicinandomi a lui.

«Che cazzo vuoi dire? Hai organizzato tu questa scenetta patetica?»

Sbraitò infastidito cercando di prendere le distanze.

Sorrisi beffarda e gli misi le mani sul petto.

«Stai calmo.»

«Calmo un corno, arriverà anche Alice vero?»

Chiese frustrato guardandosi in giro.

«No, non arriverà. Mi serviva solo una scusa per uscire con te.»

Mentii e lui smise di dimenarsi.

«Dinne una migliore.»

Sbuffò alzando gli occhi al cielo.

«Ma è la verità.»

E mi aggrappai alle sue spalle forti, per essere più a contatto col suo corpo.

«Smettila di recitare.»

E mi tolse le braccia che erano quasi finire intorno al suo collo.

Non mi aveva ancora lasciato le mani, forse per assicurarsi che non lo toccassi più, ma non aveva fatto bene i calcoli.

Sorrisi strafottente e portai le sue mani all'altezza del mio seno.

«Ma che cazzo stai facendo!.»

Disse quasi imprecando e cercando di staccarsi da me.

Ridacchiai e lo fissai negli occhi.

«Perché non lo vuoi ammettere?»

«Ammettere cosa?»

Domandò seccato fissandomi.

«Che mi vuoi, ancora. Il tuo corpo me lo sta dicendo, cerchi di starmi lontano ma non riesci a resistermi.»

Mormorai a un soffio dal suo viso.

«Cosa? Non dire stronzate!»

E si divincolò inutilmente.

«Non ci credo.»

Dissi ancora più vicina a lui, ancora più vicina a toccare le sue labbra.

«Credici cazzo.»

«Non vuoi neanche fare una prova?»

Dissi furba muovendo le mie mani in circolo sopra le sue sul mio petto.

Lo sentii sospirare e deglutì rumorosamente.

«Arianna, smettila di giocare.»

Ansimò con voce quasi roca.

«Ma io non sto giocando.»

E feci scendere le sue mani dal seno ai fianchi, per poi arrivare fino al fondoschiena.

Strinse gli occhi e socchiuse la bocca.

«Arianna, davvero, io non..»

Lo interruppi prima che potesse continuare.

«Non dire niente.»

E feci sfiorare le nostre labbra, approfittando del fatto che lui avesse gli occhi chiusi.

Mi mancava da morire il suo sapore.

Lo sentii stringere di più la presa sul mio corpo e sorrisi sulla sua bocca.

«Lasciati andare.»

Sussurrai e cercai di approfondire il bacio.

Lui non si staccò e seguì il mio consiglio.

Si rilassò e prese in mano la situazione.

Mi baciò come se fosse affamato, come se non baciasse da giorni, come se non aspettasse altro.

E io ero la risposta alla sua astinenza.

ANGOLO AUTRICE

eccomi qua di nuovo, così potrete dormire sonno tranquilli o quasi ahahah

non ammazzare mi vi prego ahahah

baci e alla prossima

Alice

Un bacio tra amore e odioWhere stories live. Discover now