Capitolo 39

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"Non potevi prendere me?" Un ultimo urlo gridato al cielo con violenza, dopodiché Bradley si accasciò sul mio corpo.

Piangeva.

Eppure non riuscivo ad aprire gli occhi per alleviare la sua sofferenza, nonostante egli continuasse a stringermi contro il suo petto e a rianimare il suo capo nell'incavo del mio collo.

Una seconda lacrima scivolò sulla mia giugulare.

Bradley arricciò il tessuto della mia veste, come per trasmettere su qualcosa di materiale la sua angoscia e la sua disperazione.

Poteva esservi più sofferenza, mio Dio?

Come mi sentii in colpa nell'osservare una simile amarezza senza poter, tuttavia, confortare il suo animo affranto!

Anche i leoni hanno il cuore di un agnello, a volte! mi ritrovai a pensare, mentre avvertivo ancora il calore della sua pelle contro la mia.

Il signor Wilkinson iniziò a singhiozzare più avidamente e intrecciò le mani tra i miei capelli bagnati e li accarezzò, una miscela di dolcezza ed incredulità; dopodiché fece scorrere una mano sulla mia mandibola, osservando come il sangue ne tingesse la pelle. Le sue unghie sembravano graffiare la mia cute, come per assorbirne le ultime sfumature di colore, per poi affondarle nella melma a noi contigua, circondando il mio corpo con le sue braccia possenti e salde.

Avvertivo il calore del suo petto premere contro i miei fianchi e il suo respiro sul viso, benché avessi quest'ultimo rivolto al candore delle ultime falci lunari; i suoi capelli mi solleticavano le guance, tuttavia era un'agonia tremendamente piacevole in un oceano di angoscia.

Cosa arrecava più dolore, santo Cielo? I lividi comparsi sulla mia pelle o la tristezza incontrollabile di cui Bradley faceva sfoggio?

E poi aprii gli occhi.

Con un'assurda debolezza, osservai il cielo tingersi di un grigio plumbeo e oramai incontrastato dalle nubi, poiché un lieve bagliore iniziava a filtrare dalla coltre di atmosfera opaca aggregata ad Oriente, quindi avrei -forse- potuto gioire dell'assenza di quel manto nero che tanto mi aveva incusso timore e terrore, eppure -notai- esso apparì nuovamente nella folta chioma corvina di mio marito.

Egli mi stava abbracciando.

Non mi aveva solamente cinta con le braccia, oh no! poiché Bradley aveva -evidentemente- deciso di adagiarsi al mio fianco, giacché sembrava così in difficoltà nel continuare ad esprimere il suo atroce dolore!

I miei occhi erano talmente rigidi e lineari come una fessura che egli non notò il mio sguardo vigile a scrutare i suoi movimenti, e continuò irremovibilmente a versare lacrime, le quali andavano depositandosi sulle mie ferite, e questo causò un intenso bruciore ardere sulla mia pelle.

Quando egli intrecciò le gambe alle mie e posò la fronte sui miei zigomi, lo udii sussurrare preghiere soavi e leggere, parole di perdono mai da egli pronunciate!

Quale pena!

Sarei riuscita a reggere il senso di colpevolezza che mi attanagliava il cuore, Signore? Sapere di aver causato una così simile dolenza emotiva ad una creatura sofferente sin dalla nascita!

Che tu possa essere maledetta, allora, Allyson! intimai al mio cuore, chiedendo al Cielo clemenza e una bontà che non avrei assolutamente meritato.

Avrei preferito la morte. E lo giurai.

Non resistetti: quando una sua lacrima macchiò le mie guance, alzai dolcemente una mano e feci scorrere delicatamente le dita sul suo volto umido: le sue ciglia erano maledettamente madide di tristezza, pertanto trasalii quando i suoi occhi verdi di spalancarono, quasi terrorizzati, e l'intensità delle sue iridi penetrò con violenza la mia vista fragile e appannata.

Rifiuto e seduzioneحيث تعيش القصص. اكتشف الآن