Capitolo 48

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Fui destata da una flebile carezza sulle mie dita.

Tocco angelico, evidentemente.

Il mattino era giunto così fretta, santo Cielo!

Percepivo infatti gli schiaffi dei bagliori solari sulla pelle della mia schiena, tuttavia prediligevo il tocco di colui che sapevo essere al mio fianco.

Le dita di Bradley continuavano ad accarezzare il dorso della mia mano, eppure era chiaro come in esso fosse racchiuso un fanciullesco desiderio di altra natura!

"Suvvia, svegliati!" La sua voce era grave e dolcemente autoritaria.

Come sottrarsi ad una simile richiesta?

Inoltre ero io stessa a voler aprire gli occhi, giacché conoscevo lo spettacolo che si sarebbe aperto dinanzi a me!

Così feci, dunque: Bradley era inginocchiato al mio fianco, le gambe addormentate ai piedi del letto, e gli occhi -oh, com'erano gli occhi?- adombrati, quasi fossero più scuri!

Tuttavia, la sua bellezza era comunque ineguagliabile.

Mi misi a sedere, il capo chino, ma lo sguardo saldo sui suoi occhi, il quale ben presto si spostò sulle sue labbra, e quali maledizioni mi lanciai!

Credevo fosse un pensiero poco casto, ignobile e punibile con le pene dell'inferno desiderare così ardentemente esse sul mio corpo!

Poiché rammentavo quasi con nostalgia le nostre labbra congiunte, le nostre lingue intrecciate e quei gemiti sussurrati che credevo non poter mai esternare a causa sua!

Dunque rimasi in silenzio, dannatamente desiderosa di una carezza delle sue labbra che non arrivò, giacché le braccia di Bradley, ora, erano piegate sul lenzuolo, tuttavia il suo sguardo era una sottile fessura investigatrice.

"Oh, oh, mia cara, no!" Anche Bradley si alzò quando mi notò aprire le ante dell'armadio per estrarvi un abito in raso argenteo, pertanto giunse al mio fianco e allungò un braccio verso la parete.

Il suo corpo divenne uno scudo, dunque non potevo avanzare ulteriormente.

Assunsi un piglio adirato, che sperai celasse la mia venerazione riguardo il suo corpo. "Intendo vestirmi, Bradley."

Era un sorriso satanico quello che comparve sul suo volto? "Oh, sì, certo!" mormorò, dopodiché alzò una mano e indicò qualcosa alle sue spalle. "Ma indosserai quell' abito." Egli ammiccò ad un vestito in taffetá nero, decorato con stretti orpelli del più rinomato pizzo inglese, adagiato su un bracciolo della piccola poltrona in raso.

"È un ordine, dici?"

Egli annuì, forse ironico. "Sì, mia bella moglie, è un ordine." Dopodiché lasciò l'armadio e si avvicinò, assumendo un'espressione famelica, sussurrando poi al mio orecchio: "Sai, l'abito che ho scelto per te fascia divinamente le curve femminili..."

Sussultai, scossa dai brividi del suo respiro sulla pelle e dalle sue improvvise parole.

Oh, richiesta inespressa!

Apprezzai il suo gesto, quando si voltò, fingendo di scostare un'immaginaria macchia incollata alla parete, cosicché potessi vestirmi senza sguardi puntati sul mio corpo.

Eppure, bramavo il suo sguardo.

Oh, Allyson, non mutare la tua natura! Cessa di formulare simili pensieri colmi di malizia! mi accusai.

"Immagino tu sia" Bradley si voltò, dopodiché s'interruppe. "pronta per partire." Deglutì.

Stentavo nel replicare! Come mi veniva a mancare il respiro, avvolta in un simile abito estremamente attillato!

Rifiuto e seduzioneWhere stories live. Discover now