Capitolo 10

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-Oggi è la tua giornata, Zassy- mi disse Gwen, come se non me lo ricordassi. Eravamo sul Regno Azzurro e avevo dovuto salire su un Internubia verso la destinazione del Seme del Male in stadio più avanzato di tutto il Regno Azzurro. Prima di incontrare Gwen, avevo tirato fuori dalla scollatura del corpetto il cellulare che mi ero presa segretamente dietro (era proibito, infatti, l'avevo chiesto a Diana un secondo prima di violare la legge) e avevo controllato la mia posizione su Google Maps: lassù prendeva benissimo, e mi segnò che ero esattamente sopra la regione del Sudafrica!

-Lo so- risposi alzando il mento in una posa sicura di me. Diedi le spalle a Gwendolyn per non sentirmi osservata, chiusi gli occhi e cercai di concentrarmi su...su qualcosa.

Ok, Zassy, sii seria. Ce la puoi fare, ce la puoi fare.

Provando a ignorare il silenzio tutt'intorno a me che mi rendeva nervosa e mi faceva venire (di nuovo) la ridarola allo stesso tempo, lasciai che i miei pensieri scorressero senza intoppi sulla mia mente.

Pian piano, senza quasi che me ne accorgessi, persi la concezione di quello che mi stava intorno. Non più il Regno Azzurro, non più Gwen né Diana. Solo io.

Prima percepii solo una flebile e quasi irrilevante sensazione di calore che si propagava dal centro del petto in tutto il corpo, poi la sensazione si accentuò ed ebbi l'impressione che delle vere e proprie correnti di energia calda mi attraversassero tutta per poi concentrarsi sul palmo della mano destra.

In quel momento avrei potuto rendermi conto che forse stavo riuscendo nel mio intento di produrre un attacco che eliminasse il Seme del Male, ma non lo ero. Non ero in grado di capire più nulla. La conseguenza fu assai positiva perché mi lasciai andare e, come spinta da una forza esterna e sconosciuta, tesi il braccio destro avanti, quello dove sentivo che si concentrava più calore ed energia e, senza neppure accorgermene, cacciai un urlo aggressivo, sputando fuori tutta la frustrazione che avevo provato in quegli intensi giorni.

Subito dalla mia mano partì una palla d'energia lucente che si catapultò contro il Seme del Male provocando un'esplosione piuttosto forte. Appena la sentii sgranai gli occhi come se mi fossi appena risvegliata da un abbiocco scolastico, e indietreggiai stupita.

Oh, mio Dio!

Mi guardai intorno e, oltre a notare una bella voragine dove un tempo c'era stato il Seme del Male, fui particolarmente colpita dalla capigliatura di Gwendolyn, che era sottosopra e dei fluenti capelli liscissimi non c'era più traccia.

Ridacchiai, poi mi schiarii la voce.

-Come sono andata?-

A mio modesto parere ero andata alla stragrande, come direbbe Leslie. Il buco sulle nuvole che aveva creato il mio attacco infatti era molto più grande di quello di Gwen e... la zaffata seguita all'attacco di Gwen non mi aveva disordinato così tanto i capelli. Almeno credo.

-Penso...bene- Gwen era parecchio sorpresa. Ma io dovevo esserlo di più. Mi compiacqui particolarmente della sua faccia stralunata e...oh! Se avessi potuto vedere la faccia di Diana! Mi immaginai il momento in cui gliel'avrei detto, e la sua bocca aperta.

Mi trattenni dallo sghignazzare come un'idiota e feci la finta tonta.

-Brava, Fata del Sole- riconobbe Gwen, con un sorriso timido.

Ah! L'aveva confessato, e dal tono sembrava anche parecchio colpita.

Tjé, pensai.

In ogni caso ricambiai il sorriso, sentendomi meravigliosamente realizzata.

Quel giorno distruggemmo ben sei Semi del Male, tre a testa. Diana era al settimo cielo quando atterrammo a casa sua.

-Entrate,- ci invitò, -voglio dirvi due cosette prima che ve ne andiate.-

Cronache celestiWhere stories live. Discover now