Capitolo 16

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Non avevo mai visto prima né la mia città dall'alto di notte né le nuvole così vicine di notte né il Regno Azzurro di notte.

Non appena io e Gwen sforammo con la testa le nuvole, immateriali dal lato della Terra, concrete da quello del regno, rimasi a bocca aperta di fronte all'immensità di quello che avrei tranquillamente definito l'Iperuranio di Platone.

Era strano il clima del Regno Azzurro: se infatti da noi, sulla Terra, ormai era inizio dicembre e il freddo era tagliente, lassù tra le nuvolette era mite e tiepido. Non seppi spiegarne il motivo, anche perché venni distratta da quello che mi stava per accadere.

Se quella era una notte buia e oscura per gli esseri umani, non lo era per gli abitanti del regno. Una perfetta luna piena, infatti, investiva l'infinita distesa di nuvole di un manto d'acciaio fuso. Migliaia di torce erano disposte lungo i corrimani delle passerelle che collegavano le nuvole più grandi tra loro, e le loro tremolanti luci dorate si fondevano col chiarore argenteo dell'astro lunare. Regnava il silenzio.

Quell'atmosfera placida era la calma prima della tempesta, lo sapevo bene.

-Bene, e ora vediamo da che parte andare, dato che Nana non si vede...- Captai un po' di tensione nella voce di Gwen. Avremmo dovuto farci accompagnare da Nana, mentre Diana ci aveva detto che ci avrebbe aspettato già al castello.

-Chi ha fretta teme ciò che sta per fare- gracidò un'irresistibile voce dietro di noi.

Nonostante fosse irresistibile, comunque, mi fece spaventare a morte e non potei trattenere uno strillo roco mentre mi giravo di scatto.

-Ooh, qualcuno qui è nervoso.- Nella penombra della luna, gli occhi della vecchia erano solo due buchi neri e le rughe proiettavano miriadi di sottili ombre sul suo viso. L'effetto che ne usciva era quasi spettrale.

- Ora raggiungeremo la mia abitazione con l'Internubia che vedete alla vostra destra, poi, una volta vestite, ci recheremmo a palazzo, sempre con lo stesso Internubia. Dovremo essere svelte, ma non di fretta, ovviamente.-

Raggiungemmo la magica dimora della Grande Saggia che erano le nove e mezzo di sera (mi ero presa dietro l'orologio di nascosto).

Mentre Nana ci faceva strada verso l'atelier, notai come si era preparata: portava un abito azzurro, talmente leggero e delicato che sembrava fatto d'acqua, che le accarezzava la minuta silhouette. Aveva uno strascico piuttosto lungo e maniche che, tagliate in due petali in prossimità dei gomiti, le coprivano anche le mani. La scollatura (se così si poteva chiamare) le avvolgeva stretta il collo. Quando mi avvicinai di più a lei mi accorsi che la stoffa aveva dei minuscoli ricami argentei, di cui però non riuscii ad identificare che cosa rappresentassero.

Quando entrammo nella stanza atelier, mi aspettavo di trovare i nostri abiti su dei manichini in fondo, ma non c'erano. Invece notai due bicchierini da whisky su un ripiano nell'angolo. Questi contenevano uno strano liquido tipo acqua azzurrina. Nana li prese e ce li porse.

-Bevete- ci ordinò -prima di annullare la trasformazione. Questa bevanda vi donerà tutte le proprietà che vi permettono di sopravvivere qui sul Regno Azzurro. Dovete sapere che è la trasformazione a darvi tali proprietà, e quando non siete trasformate è bene bere questa.-

-Perché dovremmo annullare la trasformazione?- domandò Gwen.

-Quali proprietà?- domandai io.

Nana sorrise, prima di risponderci. -Per quanto riguarda la prima domanda, sarebbe meglio non rimanere in fase di trasformazione così a lungo come voi rimarrete questa sera: è una condizione che richiede molta energia. Per la seconda, capirete da sole di che proprietà si tratta.-

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