Capitolo 18

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-Sei bellissima, Zassy.-

Io provai una piacevole sensazione di calore dentro di me. Sorrisi all'elfo, mentre ballavamo. Lui era bello, e mi faceva piroettare con movimenti talmente fluidi che mi pareva di essere senza peso.

Eravamo solo noi sulla pista da ballo. Tutte le altre persone si erano appostate ai lati e ci guardavano con invidia.

Eravamo una coppia così bella... Lui era così bello...

All'improvviso però tutto intorno a noi si fece bianco, sparì il pavimento cesellato, i pilastri scolpiti, gli archi svettanti, le persone. Tutto. Guardai il giovane di fronte a me, che continuava a guardarmi intensamente con quegli occhi suoi color ambra.

-Ma che succede?- domandai e mi guardai i piedi. Stavamo volando in un nulla bianco e infinito.

L'elfo non mi rispose. Mi strinse invece a sé e cominciò a farmi volteggiare. Mi sentivo una piuma. Ero una piuma.

Giravamo sempre più veloce, ma io ero al sicuro tra le sue braccia. Però cominciava a girarmi la testa.

Giravamo finché non vedevo più nulla e anche il ragazzo era una sagoma non definita e...

Mi svegliai di soprassalto, con alle narici un delicato profumo di lavanda. La prima cosa che vidi furono le lame di luce che cercavano di farsi strada tra le fessure delle tapparelle abbassate.

Per un istante non riconobbi dove mi trovavo, ma poi ricordai che ero in una camera da letto della villa di Diana.

Richiusi gli occhi, strusciando la guancia contro il cuscino e abbandonandomi ancora di più tra i morbidi guanciali.

Mi assopii ancora per qualche minuto, finché un raggio di sole mi raggiunse l'occhio.

Allora mi sgranchii e mi misi a sedere, guardandomi intorno.

Non ricordavo che fosse così bella questa stanza. Ai piedi dell'enorme letto tutto per me, al centro della camera, c'era una graziosa cassapanca con cuscino e la grande finestra, alla mia sinistra, la ingrandiva apparentemente. Davanti al letto un comò con specchio. Il tutto sui morbidi toni dell'azzurro pastello. Pure le lenzuola erano azzurre e pure il mazzo di fiori al centro del comò.

Il giorno prima dovevo essere entrata qui come uno zombie accecato dal sonno e dovevo essermi infilata nel letto come un automa.

Tornai col pensiero alla sera prima. Eravamo rimaste al ricevimento fino all'una di notte (l'orologio era servito a qualcosa) e arrivammo sulla Terra circa venti minuti dopo.

Alla fine andò tutto per il meglio. Oltre ad essere stata versatile e discreta, ero stata anche educata e sobria, come si suole ad una dama dell'alta società.

Tralasciando l'insignificante episodio del mio lancio del Corpo di Pluralia in faccia ad una signora, il mio comportamento fu integerrimo.

Almeno secondo il mio parere.

Non pensavo però che la regina fosse rimasta delusa da me. Insomma, non aveva dato segni di irritazione quando rispondevo alle sue domande sulla mia vita (alla domanda "come vai a scuola?" risposi con un "oh, me la cavo piuttosto bene, Vostra Maestà") né mi aveva dato segnali per cui potessi pensare al peggio.

Si era limitata a scherzare vivacemente per tutta la serata, ma alle volte con la coda dell'occhio mi accorgevo che mi osservava. Così come osservava Gwen. Non con la stessa attenzione che però rivolgeva a Sindy. Sembrava meno interessata a lei piuttosto che a noi due, e temevo che il motivo fosse che la conosceva meglio. Quali vantaggi aveva Sindy rispetto a noi altre due?

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