Capitolo 12

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Avevo gli occhi fuori dalle orbite e una frase che mi premeva sulla bocca:-Oh wow che figata!-

-Come, scusa?- Nana aggrottò la fronte con aria interrogativa.

-Oh, niente niente! È solo che... che significano queste parole?-

-Questo è il bello: dovete scoprirlo voi!-

-Ma non si capisce molto- replicò Gwen mordendosi il labbro inferiore. Ero d'accordo con lei. -E poi come facciamo a ricordarci le strofe?-

-Bella domanda!- Nana sventolò una mano davanti al naso con aria allegra prima di infilarla sotto il basamento della sfera di cristallo. Estrasse, come per magia, due carte.

-Ehi, ma lì sotto non c'erano prima!- esclamai, ma la vecchia mi ignorò. Disse invece:-Queste sono le carte che vi porterete con voi sulla Terra. Vi serviranno a leggere il canto della sfera ogni qualvolta ne avrete bisogno. Ogni carta presenta questo simbolo in fase iniziale ma, se pronunciate la formula veritas fundi, compariranno le parole. Su, provate.-

Ci allungò le carte e noi ne prendemmo una per ciascuna. Osservai il disegno che vi era stampato: il simbolo cinese dello Yin e dello Yang. Che cosa c'entrava la Cina con tutto questo?

-Veritas fundi- recitò Gwen e allora, come ci aveva predetto Nana, apparvero le parole della poesia. Lo dissi anch'io e rilessi le frasi sibilline.

Le parole che subito mi colpirono furono Angelo Occhi Blu, che era scritto tutto con la maiuscola come se fosse un nome proprio, e la parola amore.

Che c'entrava l'amore in questi tempi di guerra?

-Tempo al tempo! Sarà colui a dare le risposte che cercate- dichiarò Nana come se mi avesse letto nel... ok, era ufficiale: sapeva leggere nel pensiero. Incredibile! Anzi, no: terribile!

Io riguardai la carta che avevo in mano, colta da una strana malinconia. Uffa, tutto questo non faceva per me. Io non capivo niente delle poesie, figuriamoci decifrare un indovinello! Era il colmo, non ci sarei mai riuscita. Quelle parole mi sarebbero rimaste ignote e io non avrei saputo un fico secco del mio futuro. Tanto meno della prossima verifica.

Sospirai ma per fortuna nessuno se ne accorse perché Gwen proprio in quell'istante si alzò e disse:

-Ora dobbiamo andare. È stato un piacere averla conosciuta, Nana. E il suo mintlight è delizioso.-

...

-Allora, quando si terrà questo importantissimo torneo di pallavolo che ti occupa quasi tutti i pomeriggi?- Mia mamma alzò gli occhi dal piatto di minestra e mi sorrise. Io mi irrigidii impercettibilmente. Non avevo voglia di mentire a mia madre, ma dovevo farlo perché non volevo assolutamente coinvolgerla nella storia delle Sky Wardens, così come nessuno della mia famiglia.

-Ehm...- feci e, per prendere tempo, ingurgitai una cucchiaiata di vellutata alle patate. –Il mese prossimo. L'allenatrice ci tiene davvero tanto perché... è un torneo nazionale.-

Geniale, direi. Se non volevo complicarmi la vita e espormi dicendo bugie rischiose, quella era sicuramente la strada giusta.

Ma, fortuna felina, in quel momento la mamma non mi ascoltò perché fu distratta dalle lamentele di Jenny, mia sorella minore.

-A me non mi piace la minestra- sbottò Jenny facendo il muso.

-Sì che ti piace, tesoro, perché questa non è una semplice minestra, è una vellutata.-

-E che differenza c'è?- Jenny si strinse il suo scoiattolo di peluche, Morfeo, al petto. Faceva sempre così quando si ostinava a far qualcosa.

-Che è più buona! Ora mangia altrimenti Babbo Natale non viene a darti i regali, il mese prossimo.-

Cronache celestiWhere stories live. Discover now