Suonai il campanello dell'appartamento della casa di Gwendolyn e attesi paziente.
Sentii alcuni passi dall'interno. Qualche secondo dopo, qualcuno mi aprì la porta.
Mi ritrovai davanti una giovane e bellissima donna, dai lunghi capelli neri e dagli occhi scuri, che mi guardava sbattendo veloce le lunghe ciglia.
-S...scusi... sono l'amica di Gwendolyn, Zassy- mi presentai e sul suo volto scomparve lo stupore.
-Ah, Zassy, la studentessa Erasmus! Gwen mi ha parlato molto di te. Su, entra pure, non stare lì sulla porta.-
Studentessa Erasmus?
La donna mi fece accomodare nell'ampio salotto immerso nella soffusa luce del tramonto. Fuori dalla porta-finestra scorsi numerosi surfisti cavalcare le onde della spiaggia di fronte al palazzo di Gwendolyn, e rimasi affascinata a seguirli con gli occhi.
Da come era vestita la donna sembrava stesse per uscire. Indossava un completo tailleur color corallo a cui abbinò, davanti a me, un scintillante rossetto. Ai piedi calzava delle scarpe col tacco e quando mi passò davanti per sedersi di fronte a me colsi la forte scia del suo profumo. Lo riconobbi: era uno degli ultimi introdotti nel mercato.
-Quando ho detto che Gwen mi ha parlato tanto di te, prima, intendevo in senso positivo, naturalmente.- Mi sorrise, mostrando una fila di denti bianchi e perfetti.
-Lo spero- risposi scherzosa.
-Oh, puoi starne certa. Ha detto che sei una delle persone più solari e oneste che avesse mai conosciuto.-
-Davvero?- Ero sinceramente stupita. -Mi fa piacere.-
-Sai, di questi tempi è difficile trovare persone davvero oneste. Quindi ritengo la mia Gwen fortunata ad averti incontrato. È una sfortuna che vieni da fuori. Quanto tempo stai qui in Erasmus?-
-Ehm... un anno.-
La donna non parve cogliere la mia incertezza. -Fantastico, spero che qui in Australia ti trovi bene.-
-Sì.-
-Raccontami, dai, come vi siete conosciute. Un tartufino al cioccolato?- Mi porse un vassoio con dei cioccolatini confezionati.
Io non dicevo mai di no al cioccolato. Ne presi uno e ringraziai.
-Beh...- Cercai qualcosa che fosse credibile. -Un giorno alla mensa le versai per sbaglio la minestra sull'uniforme e dapprima lei si arrabbiò tantissimo, ma poi il giorno dopo si era presentata in classe mia a scusarsi per avermi rimproverato, che capitava eccetera. Da quel momento cominciammo a parlarci e così diventammo amiche- raccontai mentre addentavo il tartufino al cioccolato.
Gesù, che buono.
-Ma non mi dire!- rise.
Poco dopo arrivò Gwen, in total black: vestito corto attillato e tacchi a spillo. Io ero un po' meno elegante, ma immaginavo altrettanto sexy: a un paio di jeans mom lievemente strappati e alle Adidas avevo associato un croptop blu elettrico che faceva risaltare il colore dei miei capelli. Portavo orecchini pendenti dello stesso colore del top e mi ero portata dietro una giacca jeans imbottita. -Ehilà, Zassy!- mi salutò mentre la donna si ritoccava un'ultima volta le ciglia già rigide davanti allo specchio.
-Ah, tesoro, ho conosciuto la tua nuova amica. Sembra molto simpatica- osservò. -Ha raccontato di come vi siete conosciute: che ridere!-
Gwen mi guardò aggrottando le sopracciglia ma poi capì e sorrise anche lei.
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Cronache celesti
FantasyGuardai verso la cattedra e mi accorsi che il mio compito era rimasto solo soletto vicino al dizionario mentre tutti gli altri erano vicino al registro. Lo guardai bieco, immaginando di comunicare con lui. Stupido compito, gli dissi, se fossi una pe...