Capitolo 19

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Suonai il campanello dell'appartamento della casa di Gwendolyn e attesi paziente.

Sentii alcuni passi dall'interno. Qualche secondo dopo, qualcuno mi aprì la porta.

Mi ritrovai davanti una giovane e bellissima donna, dai lunghi capelli neri e dagli occhi scuri, che mi guardava sbattendo veloce le lunghe ciglia.

-S...scusi... sono l'amica di Gwendolyn, Zassy- mi presentai e sul suo volto scomparve lo stupore.

-Ah, Zassy, la studentessa Erasmus! Gwen mi ha parlato molto di te. Su, entra pure, non stare lì sulla porta.-

Studentessa Erasmus?

La donna mi fece accomodare nell'ampio salotto immerso nella soffusa luce del tramonto. Fuori dalla porta-finestra scorsi numerosi surfisti cavalcare le onde della spiaggia di fronte al palazzo di Gwendolyn, e rimasi affascinata a seguirli con gli occhi.

Da come era vestita la donna sembrava stesse per uscire. Indossava un completo tailleur color corallo a cui abbinò, davanti a me, un scintillante rossetto. Ai piedi calzava delle scarpe col tacco e quando mi passò davanti per sedersi di fronte a me colsi la forte scia del suo profumo. Lo riconobbi: era uno degli ultimi introdotti nel mercato.

-Quando ho detto che Gwen mi ha parlato tanto di te, prima, intendevo in senso positivo, naturalmente.- Mi sorrise, mostrando una fila di denti bianchi e perfetti.

-Lo spero- risposi scherzosa.

-Oh, puoi starne certa. Ha detto che sei una delle persone più solari e oneste che avesse mai conosciuto.-

-Davvero?- Ero sinceramente stupita. -Mi fa piacere.-

-Sai, di questi tempi è difficile trovare persone davvero oneste. Quindi ritengo la mia Gwen fortunata ad averti incontrato. È una sfortuna che vieni da fuori. Quanto tempo stai qui in Erasmus?-

-Ehm... un anno.-

La donna non parve cogliere la mia incertezza. -Fantastico, spero che qui in Australia ti trovi bene.-

-Sì.-

-Raccontami, dai, come vi siete conosciute. Un tartufino al cioccolato?- Mi porse un vassoio con dei cioccolatini confezionati.

Io non dicevo mai di no al cioccolato. Ne presi uno e ringraziai.

-Beh...- Cercai qualcosa che fosse credibile. -Un giorno alla mensa le versai per sbaglio la minestra sull'uniforme e dapprima lei si arrabbiò tantissimo, ma poi il giorno dopo si era presentata in classe mia a scusarsi per avermi rimproverato, che capitava eccetera. Da quel momento cominciammo a parlarci e così diventammo amiche- raccontai mentre addentavo il tartufino al cioccolato.

Gesù, che buono.

-Ma non mi dire!- rise.

Poco dopo arrivò Gwen, in total black: vestito corto attillato e tacchi a spillo. Io ero un po' meno elegante, ma immaginavo altrettanto sexy: a un paio di jeans mom lievemente strappati e alle Adidas avevo associato un croptop blu elettrico che faceva risaltare il colore dei miei capelli. Portavo orecchini pendenti dello stesso colore del top e mi ero portata dietro una giacca jeans imbottita. -Ehilà, Zassy!- mi salutò mentre la donna si ritoccava un'ultima volta le ciglia già rigide davanti allo specchio.

-Ah, tesoro, ho conosciuto la tua nuova amica. Sembra molto simpatica- osservò. -Ha raccontato di come vi siete conosciute: che ridere!-

Gwen mi guardò aggrottando le sopracciglia ma poi capì e sorrise anche lei.

Cronache celestiWhere stories live. Discover now