Capitolo 14

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Arrischiai a sbirciare oltre il muro.

-Allora, che fanno?- Leslie era ansiosa e eccitata allo stesso tempo. E un po' lo ero anch'io: dopo la scuola ci eravamo messe a seguire Luke e Vanessa al parco giochi e ora noi eravamo dietro il muretto d'arrampicata per bambini a spiarli. Si erano seduti su una panchina del parco e, con mio grande rammarico per Leslie, avevano cominciato a pomiciare, dato che credevano che nella zona non ci fosse anima viva.

Era una tipica giornata di fine novembre, uggiosa e fredda. Mi strinsi al collo la sciarpa a quadretti beige, neri e bordeaux, e guardai ancora.

I due facevano sul serio. Luke aveva infilato una mano sotto la maglietta di Vanessa, e pomiciavano alla grande.

-Allora, che fanno?- ripeté Leslie, mordendosi le unghie.

-Ehm...non stanno facendo niente, sembrano distaccati. Non parlano- sparai.

-Davvero?- Leslie fece per sbirciare anche lei, ma io la fermai. -Attenta, potrebbero vederti. Meglio che lo faccia solo io.-

Passò un minuto. Gli spiati non davano segnale di fermarsi. E io volevo tornare a casa, al caldo, senza essere costretta a sbirciare spudoratamente questi due poveretti che credevano di essere soli.

-Andiamocene, non stanno facendo niente- bisbigliai a Leslie ma, appena mi voltai verso di lei, la vidi con le lacrime agli occhi.

-Credevi che fossi stupida?- singhiozzò -un ragazzo e una ragazza non si appartano insieme per non fare niente. Si stanno baciando, vero?-

-Ehm...-

-Fa' vedere.- Leslie mi spinse via e sbirciò anche lei. Ritirò la testa più afflitta di prima.

-Leslie...io...- provai, ma lei mi fermò alzando una mano. -Non fa niente, si vede che non è il mio tipo.-

Si strofinò gli occhi, sporcandosi le guance di mascara.

-Non mentirmi più, ok? Non sono cretina.-

-Scusa, mi dispiace- sussurrai, avvilita.

-Andiamo.- Fece per allontanarsi ma io la bloccai afferrandole un braccio.

-Aspetta, vuoi che ci vedano? Ci sono almeno cinque metri da qui al prossimo albero!-

-E allora che facciamo?- Mi guardò con occhi rossi e sporchi di mascara.

-Su, dai. Pulisciti.- Tirai fuori dallo zaino un fazzoletto di carta e glielo porsi. Lei lo prese e si soffiò il naso rumorosamente.

-Chi c'è là?- sentimmo subito dopo. Era la voce di Luke, e sembrava allarmata.

Ci irrigidimmo entrambe.

-Che succede, Luke?- Questa voce melliflua proveniva dalla bocca glossata di Vanessa (se il gloss non gliel'aveva già succhiato tutto l'altro).

-Oh, cazzo!- imprecò Leslie sottovoce, mentre si sentivano i passi di Luke.

-Ok- feci io, e tesi decisa il braccio alla mia destra. Chiusi gli occhi, mi concentrai sul palmo della mano, e avvenne.

Una piccola sfera lucente d'energia partì dalla mia mano e andò ad abbattersi su un masso vicino alla panchina dei piccioncini.

Sentii Vanessa strillare e, quando sbirciai, notai Luke che si era voltato verso di lei, preso alla sprovvista.

Era il momento.

Afferrai di nuovo la mia amica per il braccio e presi a correre, trascinandomela dietro.

Cronache celestiWhere stories live. Discover now