Emozioni inespressive - Giorno 4

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La chiave gira nella serratura della cella e William alza lo sguardo verso le due guardie che lo circondano. Resta immobile, pronto a scattare se minacciato.

I due uomini gli stringono le manette ai polsi, alzandolo e vede che fanno lo stesso con Giulia, che si agita:

"Vi portiamo a pranzo, state sereni"

Il momento perfetto per analizzare meglio il luogo. Questa è l'idea che balena nelle mente di Nayt che, senza essere troppo ovvio, riesce a osservare corridoi e vie di fuga vari, nonostante le guardie gli tengano ben abbassato il volto.
I due entrano nella mensa e, immediatamente, lo sguardo di Giulia va a cercare quello di Mario, trovandolo seduto, da solo a mangiare il suo pasto.

Le sue manette vengono tolte, ma viene mantenuta per le spalle:

"Prima vai a prendere il tuo pranzo, poi puoi andare dal tuo amichetto detenuto"

Giulia lo guarda, senza venire ricambiata, poiché Mario è ben concentrato sul pranzo. È solo apparenza. Sa che l'ha vista. Sorride impercettibilmente e si dirige verso la cuoca che la osserva da altezzosa. Le versa nella minestra in un lurido piatto e le porge una mela. Lei ringrazia e si allontana, dirigendosi verso il tavolo del suo amico che, finalmente, la guarda, senza sorridere o altro.

Deve restare composto.

Questo è ciò che pensa, mentre gli va incontro, quando un detenuto le si avvicina:

"Oh...una nuova arrivata...diventano sempre più carine queste nuove detenute"

Dice, avvicinandole due dita al viso, dalle quali si ritrae, mentre vede, con la coda dell'occhio, Mario allarmarsi. L'uomo tenta nuovamente un approccio, ma Giulia si allontana di scatto, andando, erroneamente, a sbattere contro qualcuno che si rivela essere William.

Il vassoio del ragazzo cade, facendo rovesciare la poca minestra che aveva preso.

William si abbassa, raccogliendo delicatamente il vassoio e osservandolo:

"Dio...scusa" Si dispiace, spaventata, la ragazza.
Il ragazzo che la stava molestando scoppia invece a ridere:

"Che ridicola, dar fastidio a Nayt non è mai una buona cosa." Continua a ridere, facendo tremare la ragazza, cosa le farà ora il suo vicino di cella?

William osserva ancora il vassoio, squadra la ragazza, butta un'occhiata al suo pranzo, stringe l'oggetto tra le mani e lo alza.

< Me lo spacca addosso > Pensa Giulia, rabbrividendo.

Nayt carica il colpo e la ragazza si copre il viso, per attutire il dolore che, però, non sente, ma il colpo c'è stato.

Allontana le braccia, osservando come il vassoio sia lontano da lei di pochi centimetri. Così si gira, in tempo per vedere quell'uomo che la stava disturbando, cadere a terra, con una mano sul viso:

"Tu sei un pazzo! Io, io non ti ho fatto nulla! Da quando appoggi le ragazze?"

William prende un indelebile nero, rubandolo ad un detenuto che però, dalla paura, non dice nulla, e scrive sul vassoio, girandolo per farlo leggere all'uomo:

"Da quando la colpa non è della ragazza. Hai infastidito me coi tuoi giochetti da bambino"

L'uomo si alza, asciugandosi il sangue e si mette in posizione d'attacco. William lo imita, lanciando a terra il vassoio e portando avanti i pugni, alzandosi le maniche:

"Per il tuo bene ti sconsiglio di toccare Nayt!"

Il molestatore rabbrividisce, girandosi verso la voce, imitato da William:

"Nayt è un ragazzo con le palle ed è sotto la mia protezione"

Giulia osserva la scena, spaventata. L'uomo che ha parlato (lo capisce dal fatto che, tra i detenuti, è l'unico che siede a capotavola) è il leader, l'uomo più forte e rispettato tra i detenuti, chiunque vorrebbe essere sotto la sua ala protettiva.

La ragazza è talmente scioccata da non notare che Nayt si pone davanti a lei, in segno di protezione, a dividerla dall'uomo:

"Ma...come puoi difendere Nayt? Difendevi me fino a poche ore fa"

L'uomo scrolla le spalle: "Vuoi venirmi contro per caso? Non sei più sotto la mia protezione. Fine" Vedo gli altri detenuti, alzarsi, in modo minaccioso e il molestatore rabbrividire:

"No, capo, per favore, non può finire tutto così..."

"Tacete!"

Urla una guardia, facendo ricadere la mensa in un silenzio totale. William incrocia le braccia, voltandosi verso l'uomo:

"Voi due..." e fa cenno verso Nayt e verso l'altro uomo in piedi: "Venite con me dalla capoguardia" Poi si avvicina a William: "Questa volta non la passi liscia" che, in risposta, alza le spalle, passandosi una mano tra i capelli. Si abbassa e riprende il vassoio, scrivendoci sopra altro per poi passarlo alla guardia, per poi dirigersi verso l'uscita, con le mani in tasca. La guardia legge la scritta, scuote la testa e lo manda a quel paese, lasciando il vassoio sul tavolo dove, menefreghista, pranza Mario in solitudine.

Giulia trova la forza di avvicinarsi, facendogli un cenno, ricambiato:

"Tutto ok? Ti ha fatto qualcosa?"

Scuote la testa:

"Meglio..." Sussurra, bevendo dal suo bicchiere e, prima di pranzare, legge la scritta sul vassoio, interrogandosi sul significato.


Giorno 4.30

Il rispetto è alla base di tutti i
rapporti. Rispetta chi ti rispetta
 e proteggi quelle persone che lo
 fanno senza volere niente in
 cambio. Sono la rappresentazione
 più bella delle persone nella loro
semplicità (e forse stupidità)


Tra le sbarre della mente | NaytDove le storie prendono vita. Scoprilo ora