Restare noi stessi - Giorno 15

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Siamo a metà storia, adoro.

E siamo anche a 1000 visualizzazione, adoro ancora di piùVi adoro ❤︎

Nayt alza lo sguardo dal suo disegno quando vede una giovane guardia battere, intimidita, le mani sulla cella di Giulia che non si è resa conto di nulla, dormendo.

Inizialmente tenta di ignorarlo, ma dopo un paio di minuti, il suo pugno sbatte sul muro della cella, facendo sobbalzare la guardia che si gira spaventata verso di lui:

"Cosa vuoi?"

Recita la lavagnetta:

"Volevo...avvisare la ragazza...che Molinari stesse meglio..." Balbetta, impaurito, il giovane.

Molinari? Nayt alza un sopracciglio. Chi è Molinari. Gira il viso verso Giulia nel momento in cui la sente muoversi nelle coperte:

"Mario?"

Domanda, esausta, e la guardia annuisce, facendola mettere immediatamente seduta:

"Come sta ora?"

"Meglio...i colpi presi in bagno sono quelli più gravi, uno alla testa e uno ai denti. Ma si riprenderà e tra pochi giorni tornerà tranquillamente in mesa. Mi ha ordinato di farti sapere che stesse meglio, anche se non potrei, ma mi ha spaventato"

Giulia sorride, comprensiva e ringrazia semplicemente la guardia, che si allontana velocemente, mentre la ragazza rilassa, lasciandosi cadere sul letto, per poi girare il viso verso Nayt che non smette di fissarla, serio:

"Lui sta meglio"

Sorride, come se si fosse levata un peso dal cuore e William annuisce:

"Avevi ragione. Riusciremo ad uscirne" Ancora un leggero movimento di capo da William, per poi tornare concentrato sul disegno, continuando a sfumare lo sfondo, per renderlo ancora più verde. Giulia non smette di guardarlo, sorridendo, ripensando al giorno prima.

William le ha parlato. Dopo due settimane di silenzio (e chissà quanti mesi) Nayt ha finalmente parlato. Vorrebbe chiedere di rifarlo, ma sa che poi sembrerebbe solo il bisogno di vantarsi di aver fatto parlare uno che veniva dato per muto, così si limita a fissarlo, ricordandosi la sua voce che, seppur sussurrata, le è rimasta dentro.

William soffia sul foglio, strappandolo dal blocco di disegno e osservandolo:

"Che hai disegnato?"

Domanda Giulia, alzandosi dal suo letto e appoggiandosi alle sbarre. William sorride leggermente e gira il foglio nella sua direzione, prendendo la lavagnetta con l'altra mano. Passa il disegno a Giulia, invitandolo a stringerlo, mentre lui glielo descrive, scrivendo:

"Quella è casa mia, dove sono cresciuto con mia mamma, una piccola casa di periferia. Ho sempre vissuto con lei. Non ho mai voluto informazioni su mio padre e sui miei fratellastri, a me bastava e basta lei, mi basta vederla quelle poche volte che mi è concesso. Mi basta sapere che lei è in qualche posto, protetta e lontana da me. Ma che non smette di amarmi. Se dovesse smettere lei di amarmi, io smetterei di vivere e di esistere."

Conclude, calcando sul punto e Giulia è stupita. Non pensava William potesse provare tanto amore nei confronti della madre. Lei ha un rapporto normale con entrambi i genitori. Non approvano Gionata, ma non le hanno mai vietato di vederlo.

Non osa immaginare cosa provino ora nei suoi confronti, sapendo che è a causa sua che lei è dentro:

"Tutto ok?"

Annuisce:

"Che bel rapporto tra te e tua mamma..."

"Tra te e la tua non c'è?"

"Mamma, da quando sono qua, non viene a trovarmi. Non apprezza Gionata, sono convinta che non vorrà più vedermi"

"Lei sapeva che fumassi tu e che spacciasse lui?"

Giulia annuisce:

"Ti ha messo in guardia?"

"Certo. Mi ha detto che, per quanto sbagliato, se è amore, è amore. Fine, non può farci nulla."

"Verrà a trovarti, credimi"

"Come fai ad esserne certo?"

Nayt sorride, accarezzando i capelli a Giulia, in modo tenero:

"A differenza dei padri, le madri non perdono mai la fiducia nei propri figli" (*)


Giorno 15.30

Circondatevi di persone che vi
facciano sentire sempre a vostro
agio, ma che vi sappiano far
notare i vostri errori e aiutarvi
a migliorare. Perché la gente che
fa complimenti e basta, certo, è
fantastica, ma non si migliorerà
mai unicamente coi complimenti.
Accettate le critiche, per quanto
possano risultare inizialmente
cattive, vi serviranno in futuro.
Lasciate indietro chi vi dice
sempre "sì" o chi vi da sempre
ragione senza dubitare. È
sbagliato. Imparate a scegliere
le amicizie anche su questi piani
e considerate ogni critica come
un miglioramento e un futuro
complimento in più.



(*) La frase proviene da un'intervista fatta a Sidebaby e nulla, condividendola a pieno mi sembrava giusto inserirla.

Tra le sbarre della mente | NaytDove le storie prendono vita. Scoprilo ora