Epilogo - Giorno 30 {pt.2}

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Leggete l'angolo autrice in fondo


"Che sta succedendo in prigione?" Si agita una guardia, mentre quella tra le tre incaricate di bloccare William, si ferma di colpo, stringendo le manette del ragazzo tra le mani, che resta freddo e serio, seppur già comprendendo che c'entra Giulia in quella situazione:

"Non possiamo rimandare nulla, cavatevela da soli!" Sbraita e la terza guardia si gira verso di lui, chiedendogli con lo sguardo che succede: "Abbiamo due evasi, la prigione è un delirio, sono entrati esterni e nessuno pare essere in grado di fermarli. Cosa facciamo?"

"Che vuoi che facciamo?" Sbotta la guardia che controlla Nayt, stringendogli i polsi: "Abbiamo un ragazzo da giustiziare, non abbiamo tempo per pensare a degli evasi, ci penserà chi ha il compito di essere là!"

Urla, spingendo in avanti William, non pronto, ma mantiene comunque sempre l'equilibrio, iniziando a camminare, sotto le minacce dell'uomo e degli altri due, molto più tranquilli.

Finalmente lo fanno entrare in una sala, dove lo aspettano diverse persone, tra cui molti parenti di famiglie che ha scelto di distruggere. Nayt è serio, serio sotto gli insulti che riceve e gli sguardi di fuoco che gli bruciano addosso. Prosegue, tranquillamente, fino alla sedia, dove lo fanno sedere, portandogli le mani, sempre strette nelle manette, sulle gambe e non più sulla schiena.

William si siede, mettendosi dritto e lasciando le gambe allungate davanti a lui, fregandosene e allungando le labbra in un sorriso derisorio, squadrando tutte le persone che ha attorno. Non è agitato, né per lui né per Giulia. Sa perfettamente che la sua ragazza ne uscirà viva, si fida di lei, se lo sente.

E non sbaglia.

Giulia viene passata in fretta, da braccia a braccia, correndo anche lei da un amico all'altro nel trambusto generale. Gionata la prende dai fianchi, caricandosela su una spalla e stringendola a lui, mentre nell'altra stringe una pistola:

"Mario lo avete preso?"

Domanda, preoccupato, accarezzando la schiena a Giulia, cercando di tranquillizzare la sua adrenalina: non serve a niente che sia agitata, lei deve solo calmarsi e lasciarsi andare.

Ma Giulia è in tutt'altro mondo. I suoi pensieri sono a William, si domanda se abbia scelto all'ultimo di tentare la fuga o se sia già stato giustiziato, ma sente ancora una sorta di legame con lui, è convinta: è ancora vivo.

"Mario è con Luca ed Elia, stanno creando una specie di diversivo, non preoccuparti assolutamente per loro"

Gli risponde Mirko e Gionata annuisce:

"L'importante ora è evadere"

Gli ordina Diego, invitando i due a seguire Ghali che sta facendo strada per uscire da lì.

La prigione è in completo trambusto, tutti hanno fatto un ottimo lavoro, sono riusciti a far evadere più persone, per creare un casino generale, che non si limitasse a loro.

Mirko afferra Gionata per un braccio, facendolo sobbalzare:

"Muoviti cazzo, non dobbiamo farci intercettare o riconoscere"

"Pensi non lo abbiamo già fatto?"

Lo sgrida il rosso, riponendo ugualmente la pistola e seguendolo, tenendo Giulia ben stretta.
La ragazza non emette emozioni, un suo braccio circonda il collo di Gionata, mentre l'altro è appoggiato sotto il suo mento. Il suo viso non è esattamente rilassato, è freddo e distante. Si sente completamente esterna a tutto il casino.

Tra le sbarre della mente | NaytDove le storie prendono vita. Scoprilo ora