Io e te - Giorno 26

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La mano di Giulia afferra e circonda il polso di William, facendolo sobbalzare e distrarre dal tapis roulant, obbligandolo a fermarsi:

"Vieni con me un attimo!"

Gli ordina, nervosa, e William si preoccupa, non comprendendo tanta ansia, ma l'ascolta, uscendo dalla sala della palestra dove tutti si trovano e andando in un'aera più riservata.
William la fissa interrogativo, prendendo la lavagna che la ragazza gli ha portato:

"Che cosa ti è preso? Perché non mi hai detto che rischiavo di essere giustiziata prima di te? Perché ne hai parlato con Mario, rischiando entrambi di venire scoperti?"

"Perché non abbassi la voce o taci? Stai calma. Non è accaduto nulla"

"Poteva succedervi di tutto invece, io sono arrabbiata con voi due, ma con te soprattutto, te dovresti pensare al fatto che tra quattro giorni verrai giustiziato, come puoi concentrarti anche su di me?"

Piagnucola, realmente in pensiero per il ragazzo, che, al contrario, la guarda sbuffando e prendendo il suo asciugamano, asciugandosi la fronte e il collo:

"Ho saputo che hai visto Lulu"

William si blocca per un attimo, per poi annuire, annoiato:

"Me ne parlerai mai di lei? Intendo realmente, non con accenni vari, nascosti nelle parole"

"Certe storie è meglio che rimangano tali, archiviate in un angolo di mente"

"Non voglio che ti dia fastidio."

"Ma chi cazzo la vuole? Io sto bene così" Poi fa una pausa, come per ragionare se dire ciò che pensa o meno: "È come se io ti facessi la predica su Gionata, la vorresti? Penso tu sia abbastanza intelligente per scegliere con chi stare"

"Ho paura che ti possa fare del male" Gli rivela, preoccupata, appoggiandogli una mano sul polso, ma che subito William agita, obbligandola a levarla:

"Tra pochi giorni una scarica di circa 2000 volt mi passerà dalla testa, ai polsi, alle caviglie, colpendomi i fianchi e il cuore, pensi davvero che mi interessi una donna che potrebbe spezzarmi il cuore o una donna in generale?"

Quelle parole feriscono leggermente Giulia e anche William lo comprende, mordendosi le labbra, colpevole:

"Tutti meritiamo di morire a fianco a qualcuno"

"Ma quasi tutti finiamo per morire soli :)"

Giulia non aggiunge altro, conscia che non ha tutti i torti, si accarezza leggermente le braccia, sospirando:

"Devo andare al corso ora...ci rivediamo poi stasera?"

Gli domanda. William la squadra, riflettendo sulla risposta da dare, si guarda attorno, notando le guardie che osservano il tapis roulant, per poi gettare uno sguardo su di loro, intimandogli di tornare lì. Nayt li guarda, sorride beffardo, tira fuori la lingua leggermente e stringe la mano attorno al polso della ragazza che lo guarda spaesata:

"Fidati di me"

Le sorride, per poi tirarla, iniziando a correre e obbligandola ad imitarlo:

"Nayt, dove andiamo?"

Lui le riserva un leggero sorriso, trascinandola fino alla biblioteca che si trova nella prigione:

"Le guardie ci prenderanno!" Lo sgrida, quando William si ferma contro una libreria leggermente nascosta, tirandola a sé e stringendola, per nascondersi dalle guardie:

"Come sei noiosa, rischiatela ogni tanto! Sennò non vivi più!" La prende in giro, pizzicandola sulle guance, ma lei resta seria, poi di colpo sospira, appoggiandosi al petto di Nayt con il viso, lasciandolo sorpreso:

"Non voglio che tu te ne vada, sei importante, ormai"

William la stringe a sè senza dire nulla, accarezzandole i capelli e appoggiando il viso allo scaffale, sospirando.

Neanche lui vuole morire, ha ancora tante cose da fare, tante canzoni da scrivere e tante persone da amare, è giovane.

Pochi giorni.

Pochi giorni e morirà:

"Avrei voluto conoscerti fuori da qua, magari come cantante, magari avresti potuto fare un pezzo con i miei amici."

Lui annuisce, allontanandola piano da lui e tenendole le mani sulle spalle, fissandola negli occhi per un lungo tempo:

"Anche io avrei voluto conoscerti prima..." Sussurra, fissandole le labbra: "Avrei evitato di conoscere Lulu, di vedere la mia vita rovinata, avrei potuto cambiare un sacco di cose, se solo ti avessi conosciuto" 

La guarda, ora, negli occhi che le si sono fatti lucidi, concentrata sull'idea che, presto, William morirà, mentre scuote la testa, tentando di scacciare quei pensieri. Continua a parlare, sempre a bassa voce: 

"Avrei potuto fare tante cose, proteggerti, evitarti Gionata, evitarti questi casini..." Abbassa la voce, avvicinandosi maggiormente a lei e socchiudendo gli occhi: "...avrei potuto amarti, come si amano le cose belle"

E annulla la distanza tra le loro labbra, baciando la ragazza, che lo tira a sé dalla maglietta, facendogli comprendere che ricambia. William scambia le posizioni, bloccandola contro i libri, sperando che nessuno interrompi quel momento:

"Non voglio che tu muoia" Sussurra lei, non appena si staccano leggermente, mentre Nayt scuote la testa:

"Io resterò per sempre nella tua mente..." E la guarda negli occhi: "...e da ora penso anche nel tuo cuore" Sorride, prima di riprendere a baciarla.

Giorno 26.30

Non farti influenzare da ciò che gli
altri pensano, pensa solo con la tua
testa; chiedi consigli se vuoi, ma non
affidarti unicamente a quelli.

Perché quando resterai coi tuoi
 pensieri, rimarrai solo in una camera,
con solo te stesso e le tue idee e li dovrai
salvarti da solo. Nessuno sarà lì per te.

Tra le sbarre della mente | NaytDove le storie prendono vita. Scoprilo ora