Realtà distorte - Giorno 5

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(Pensavate mi fossi dimenticata del capitolo eh? AHAHAHAHAHAHHA
Avete ragione mi stavo dimenticando rip)

Vi sta piacendo la storia?


Giulia si attacca con le mani alle sbarre della cella, guardandosi intorno e facendosi notare da una guardia che, in quei pochi giorni lo ha capito, è forse una delle più buone a livello di persona:

"Che avete fatto a William?"

Il ragazzo si abbassa leggermente, dopo essersi assicurato che non sia presente nessuno in quel corridoio, sussurrando:

"Lo abbiamo portato in isolamento. Ma non preoccuparti. Poche ore e tornerà"

"Gli avete fatto del male?"

"Assolutamente no. Ma è dove deve stare. Non esiste che i detenuti si picchino"

Sentiamo dei rumori provenire dal fondo del corridoio:

"Sono passate le 23 ore di detenzione in isolamento" Commenta il giovane, allontanandosi e aprendo la cella di William dentro la quale viene sbattuto senza pietà, con le mani ancora legate.
Ci vogliono pochi secondi ed è in piedi, bloccato, però, nuovamente a terra dalle guardie:

"Stai fermo! Stai giù! O ti scordi anche oggi di mangiare!"

Ma è inutile, William è completamente fuori di sé e continua a tentare di alzarsi, fino a quando le guardie non si vedono costrette a legargli le braccia al muro, pur di mantenerlo un minimo fermo:

"Ogni tanto diventa un mostro, ha degli scatti spaventosi" Asserisce una guardia, mostrando all'altra dei tagli che William gli ha lasciato: "Guarda gli occhi" I tre si voltano a guardare Nayt: "Sono rossi" Anche Giulia lo osserva ed è spaventata come i tre uomini che si muovono ad uscire dalla cella a richiuderla, allontanandosi in fretta.

Giulia lo osserva.

Il respiro di William è aumentato. Il suo petto si alza e si abbassa in fretta, ancora agitato:

"William..."

Lo richiama, spaventata, e lui si volta di colpo, guardandola con gli occhi rossi e sbarrati, fulminandola con lo sguardo. Si allontana, dandogli le spalle. Ha paura di Nayt. Per la prima volta in quei giorni ha davvero paura del ragazzo.

Gli da le spalle per un po', fino a quando non sente il suo stomaco fare rumore e le catene muoversi, con un rumore che fa presagire che sia più vicino alla sua cella. Poi sente quel rumore.

Il rumore dei gessetti sulla lavagna e si gira, tornando a guardare William che, in una posizione quasi innaturale, sta scrivendo qualcosa:

"Avresti da mangiare? Non mangio da due giorni"

La implora la lavagna, mentre Nayt la guarda con il viso distrutto e il respiro pesante e Giulia sorride leggermente, annuendo. Alza la coperta del suo letto, cercando le due albicocche che è riuscita a nascondere nella maglietta e si accuccia vicino alla cella del ragazzo, aprendosele sulle gambe.

Ne prende un pezzo e William le allunga il braccio, ma lei scuote la testa:

"Non fare sforzi, non serve, ti aiuto io"

Gli sussurra dolcemente e lui, dopo aver alzato gli occhi al cielo e riposato le braccia, apre la bocca, facendosi imboccare dalla ragazza. Finita la prima albicocca si ferma, chiudendo la bocca e riprendendo la lavagnetta, aiutato da Giulia, nonostante i rifiuti di William:

"Mangia te l'altra, si vede che oggi non hai mangiato"

"Da quando sei così gentile?" Lo prende in giro lei e lui scrolla le spalle: "È rispetto, giusto?"

William si blocca un attimo, per poi rilassarsi, sorridendo e annuendo verso la ragazza:

"Ho letto quello che hai scritto, è molto bello"

William scrolla le spalle, senza guardare la ragazza che si è seduta a fissarlo, sorridendo:

"Com'è andata con il tuo amico?"

"Bene. Ha detto che forse tra poco mi portano via"

Nayt sorride.

Forse può cogliere l'occasione e levarsi dal cazzo al posto della ragazza.

La guarda, mente lei finisce l'altra albicocca e allunga le labbra in un ghigno. Giocare sporco gli è sempre piaciuto. Nel fare buon viso a cattivo gioco è un massimo esperto. Giulia è solo una ragazzina, ci cascherà sicuramente, pensa. Si scambierà con lei in qualche modo, dopo averle preso tutte le informazioni necessarie alla fuga. E scapperà al posto suo, costringendo lei, quel ragazzo e tutti i loro amici, a stare chiusi in quel posto per sempre. A differenza sua.

Torna serio, fissando le sbarre.

25 giorni.

Tra 25 giorni sarà condannato alla sedia elettrica.

Deve calcolare in fretta come uscirne.
Il tempo è denaro.
E William ama i soldi.

Attira a sé la lavagnetta quando la ragazza si alza, per decidere dove buttare i noccioli delle albicocche, e prende un gesso blu.

Giorno 5.30

L'animale che chiunque di noi
 
vorrebbe essere è il lupo. Così
 forte in branco, tanto da 
sbranare
 i compagni per 
esserne capobranco.
Eppure famoso per essere
 
constantemente in solitudine.

In questo mondo di finti lupi,
bisogna saper ululare più forte.

Tra le sbarre della mente | NaytDove le storie prendono vita. Scoprilo ora