È solo un momento - Giorno 8

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Sono riuscita ad aggiornare prima di mezzanotte lol

BUON ANNO BELLI MIEI, VI ADORO 💖


"Te lo ha lasciato tua madre quando è venuta a farti visita"

William alza lo sguardo verso la guarda che ha abbandonato un sacchetto ai piedi della cella e gattona fino a lì, aprendolo e tirando fuori il suo unico amore in quella vita.

Dopo la madre.

"Sai dipingere?"

Domanda Giulia, allontanando l'attenzione dal libro che sta leggendo, osservando William sparpagliare le tempere a terra e prendere un foglio:

"Oh mi rispondi?"

Poi ragiona:

"Cioè scrivimi, insomma, rispondimi a modo tuo, dai hai capito" Insiste, abbattuta e lui le riserva un leggero sguardo, per poi scuotere la testa e iniziare a disegnare:

"Dai, lascia quei cazzo di disegni e ascoltami."

Nayt non risponde, continua a tracciare con la matita, alzando ogni tanto lo sguardo verso la ragazza, osservando il suo volto diventare più nervoso ogni volta.

Passa poi la mano a cercare i pennelli e i colori, iniziando a colorare su ciò che ha disegnato, usando a volte anche i pastelli e alcuni pennarelli che sua mamma gli ha lasciato:

"Mi ascolti, dai"

Giulia sospira:

"Ho notizie da parte del mio amico. Voglio aiutarti ad evadere, puoi venire con noi. Se mi consideri, però..."

Nayt si blocca un attimo, per poi scuotere la testa e riprendere la sua opera d'arte:

"È arrivata una lettera per te"

Giulia viene distratta da questa frase di una guardia che le fa cadere nella cella una lettera, che subito afferra, aprendola e leggendola, sedendosi davanti a Nayt che sorride, felice che taccia, e riprendendo la sua opera d'arte.

Giulia osserva la calligrafia, scritta sempre a slang e, spesso, utilizzando il riocontra. Sorride. Le escogitano proprio tutte i suoi ragazzi.
Stavolta la lettera è firmata da Ghali ed Elia, sorrido vedendo la scrittura di Elia da bambino, con la mano non stabile, con un cuoricino sbilenco vicino.

"Mi hanno scritto..."

Nayt annuisce con un cenno del capo, pucciando il pennello nell'acqua che ha lì e che dovrebbe usare per bere. Ne richiederà altra.

L'arte prima di tutto:

"...hanno picchiato Mario" William si blocca, per poi scrollare le spalle. Giulia si stringe delle ciocche di capelli:

"Perché?"

< Perché è una fottuta prigione ed è già tanto che non abbia stuprato anche te? > Vorrebbe rispondergli, ma scuote la testa e si concentra sul disegno:

"Stanno analizzando la prigione..." Abbassa la voce leggermente e si blocca quando sente una guardia avvicinarsi. L'uomo la guarda:

"Gionata Boschetti..."

Inizia, facendo andare il cuore in gola a Giulia e facendo distrarre Nayt. Gionata è il suo amico dai capelli rossi, il suo fidanzato, insomma, quello che è venuto a vederla. Ha anche lui un po' d'ansia per quel ragazzo:

"...è ai domiciliari, presto finirà qua anche lui, gli basta un altro errore"

"Arresti...domiciliari?"

Trema lei, con le mani strette alla lettera:

"Impara a tenere la droga in casa. Tra poco magari ti raggiungerà e potrete marcire qua dentro entrambi."

Ride, allontanandosi dalla prigione:

"Loro..." stringe la lettera: "...avevano detto che Gionata sarebbe venuto a trovarmi. Ora non potrà, non potremmo più vederci"

Stringe la lettera, iniziando a piangere:

"Prima Mario, ora Gionata, chi è il prossimo? Non voglio che accada tutto ciò. Andava tutto bene fino a pochi mesi fa, perché ora è tutto peggiorato? Perché quella sera stavo lì? Perché non sono rimasta a casa mia?"

Scoppia in un pianto nervoso, stringendosi a sé e Nayt aumenta la velocità nel disegnare e nel completare il ritratto e strappa il foglio dallo blocco di fogli.

Lo osserva, soffia sopra per eliminare residui di gomma e di matita, guardando il risultato. Butta un occhio a Giulia, che non smette di piangere e le sorride dolcemente, allungandole il disegno e lasciandoglielo a lato, alzandosi.

Giulia allunga lo sguardo, sbarrando gli occhi, leggermente e osservando Nayt:

"Perché?"

Lui scrolla le spalle.

Giorno 8.30

Disegnare è come liberarsi,
disegnare le emozioni è così
facile eppure ci sembra sempre
così complicato, così impossibile.
Eppure è facile, spesso, dipingere
le nostre emozioni.

Che colore sceglieresti per la tua vita?


Tra le sbarre della mente | NaytDove le storie prendono vita. Scoprilo ora