Tenerezze proibite - Giorno 6

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La cella di Nayt viene aperta e, prima che possa accorgesene, viene staccato dalla manette che lo mantenevano al muro e gli vengono concessi pochi secondi per muovere i polsi e le braccia, venendo nuovamente ammanettato dopo:

"C'è una donna che vuole parlarti"

Gli intima una guardia e una luce passa negli occhi di William che afferra prontamente la sua lavagna e un gesso bianco:

"C'è un ragazzo anche per te"

William butta un veloce sguardo, quasi preoccupato, verso Giulia a cui viene detta questa frase, che alza lo sguardo dal libro che stava leggendo:

"Sì." Annuisce la guardia: "Un ragazzo dai capelli rossi, stretti da una bandana, alto circa così." E gli fa segno con la mano: "Insomma, vieni e lo vedi" La sgrida, ammanettando anche la ragazza e facendola andare prima di Nayt, che non smette di guardarla.

Un ragazzo? Che sia il suo fidanzato? La sua vicina di cella ha un fidanzato?

O forse è solo un compagno che l'aiuterà nella fuga, deve prestare attenzione a ciò che si dicono e, spera, in cuor suo che la madre gli si sia seduta vicino. Solo sua madre è sempre andato a visitarlo, sa bene che è lei.

Appena vengono portati in una stanza, con pochi tavolini, ai due vengono rimosse le manette:

"Avete un'ora, poi dovrete tornare in cella" Li istruiscono le guardie: "Vi teniamo controllati"

Questo, nota William, è più un messaggio alla sua persona e non alla ragazza che, una volta libera dalle manette, cerca con lo sguardo il ragazzo che le hanno descritto e, una volta trovato, gli corre incontro, facendosi stringere da lui, che gli bacia prima i capelli, poi la fronte e, infine, le lascia un lungo bacio sulle labbra:

"Siete pregati di evitare determinate azioni, vi trovate pur sempre in un carcere"

Li ammonisce una guardia e il rosso stringe gli occhi, interessato ad alzare una mano, per mandare a fanculo le guardie, ma Giulia lo blocca, semplicemente annuendo in direzione dell'uomo e facendo sedere il ragazzo, per poi prendere posto di fronte a lui.

Nayt ringrazia mentalmente la madre per aver preso, inconsciamente, posto nel tavolo vicino alla ragazza. Mentre le cammina incontro, inizia a scarabocchiare sulla lavagna:

"Non parlerò finché la ragazza non conclude di parlare con il ragazzo"

Mostra la lavagna alla madre e lei, seppur confusa, annuisce, invitandolo a prendere posto davanti a lei e allungandogli le mani, stringendo quelle del figlio nelle sue:

"Sono così felice di vederti dopo una settimana che sei rinchiuso in questo posto. Dimmi che stai bene, ti prego, ti hanno trattato male?"

Annuisce alla prima domanda e scuote la testa infine. Non le parlerà dell'isolamento e se lo farà, glielo dirà dopo. Ora è concentrato sulla ragazza, la cui mano destra, è stretta tra quelle tatuate del ragazzo e viene continuamente baciata:

"Ho temuto di non vederti più..." Sussurra, esausto. Giulia alza la mano, verso il viso del rosso, accarezzandogli la guancia, su cui si appoggia: 

"Da quanto non dormi Gion?"

"Da tanto...dormo poche ore a notte. Il letto è così vuoto senza di te"

Le risponde, in tono dolce, e William alza gli occhi al cielo, distrutto ed annoiato da quella finta dolcezza che lo fa vomitare:

"Stiamo lavorando..."

Il rosso si riconquista l'attenzione di Nayt con quella frase sussurrata, che fa cenno alla madre di tacere un attimo:

"...per aiutarti." Abbassa la voce per evitare che le guardie lo sentano: "Diego ha chiesto un incontro con Mario più tardi, in modo da decidere come procedere. Ti portiamo fuori"

E ancora le bacia la mano, accarezzandole i capelli:

"Qualunque cosa accada, sappi che ti amo, con tutto il cuore"

"Quella sera...mi avresti dovuto aiutare"

Lo rimprovera a bassa voce lei e William inarca un sopracciglio. Di che sera parla?

"Lo so, credimi, lo so. Ma ormai siamo dentro e non ti lascerò affogare da sola. O affoghiamo insieme o ci salviamo entrambi, ok?"

"Ok. Forse...è meglio che vai ora"

"No..."

"Non ho altro da dirti Gionata..."

"Possiamo anche stare qua in silenzio, mi basta guardarti, abbiamo ancora un po' di tempo"
Guarda l'orologio e Giulia annuisce, abbassando il viso sul tavolino, permettendo al rosso di accarezzarglielo dolcemente più volte.

Nayt sbuffa, concentrandosi sulla madre e facendo cenno di avvicinarsi:

"Quella ragazza, mi aiuterà ad evadere"

"Siete amici? Le hai parlato?"

William scuote la testa:

"Parlo solo con te, lo sai"

"Vedo, la tua voce diventa sempre più rauca"

"Ascoltami, quella vuole evadere e viene aiutata da dei suoi amici, se riesco mi scambio con lei e torno da te"

"Fai attenzione però"

William annuisce:

"Ho saputo che hai fatto a botte!" Lo sgrida la madre e Nayt sorride amichevolmente:

"Cella d'isolamento ma'"

"Che cazzo hai combinato"

"Mi hanno disturbato mentre tentavo di cenare..." indica la ragazza: "un molestatore la stava infastidendo, mi è venuta contro, io ho picchiato lui"

"Pensavo picchiassi lei"

William scuote la testa, facendosi serio e buttando uno sguardo a Giulia, che si gode le carezze del fidanzato, mentre ha la mano appoggiata sul suo braccio:

"Non sono riuscito"

"William" Lo richiama la madre: "Non perdere la testa per una detenuta, è già successo e..."

"Non dire cazzate! Io la testa la perdo solo se me la tagliano"

La prende in giro, tornando serio quando vede la guardia entrare e prendendo la lavagnetta:

"Andrà tutto bene"

"Non vedo l'ora di risentire la tua voce"

William annuisce:

"Ti amo"

Le scrive quando sente la guardia annunciare che hanno solo cinque minuti per parlare. La madre sfila una penna, comprendendo i gesti del figlio e passandogli un foglietto.

Giorno 6.30

Bisogna innamorarsi di ciò che è
 irraggiungibile, che non è destinato
 a noi, già consci che non riusciremo
 ad ottenerlo. Così ci farà meno male
 quando vedremo i nostri piani fallire.

Sarà un po' come raggiungere
le stelle, cercando di catturare
la Luna. Non sarà la stessa cosa,
ma avrai fatto qualcosa di unico.

Tra le sbarre della mente | NaytDove le storie prendono vita. Scoprilo ora