Chiusi dentro - Giorno 19

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Scusate l'orario, ma oggi proprio sono stanchissima e allo stremo delle forze, vado a deprimermi un po' con Madman. Buona serata ❤︎


Le manette vengono tolte dai polsi di Giulia e un paio di vestiti puliti le vengono lasciati sul letto:

"Mentre eri dal tuo amico c'è stato il cambio di vestiti da parte di gran parte delle carcerate, te dovrei cambiarti in camera, che ti vada bene o meno"

Le ordina una guardia, richiudendo immediatamente la cella:

"Auschwitz spostati" Pensa, ironicamente William, osservando Giulia aprire i vestiti e guardarli, per poi buttare un veloce occhio a ragazzo e dargli nuovamente le spalle.

Si alza la maglietta dai fianchi per poi levarsela in fretta e cambiandosela immediatamente, ma una cosa non sfugge a Nayt che si appresta a prendere la lavagnetta, iniziando a scrivere. Giulia nel mentre si cambia anche la parte inferiore, lasciando i vestiti da cambiare sul letto, senza piegarli.

Si gira verso William, stranita dal non sentire alcun rumore da parte sua e i suoi occhi si aprono maggiormente vedendo la lavagnetta con impressa una scritta a caratteri cubitali:

"Bello il segno rosso"

Giulia si mette in automatico una mano sulla spalla, stringendosela:

"Fatti i cazzi tuoi!"

Le sputa, acida, girando i vestiti al contrario, esattamente come le ha insegnato sua mamma, ma che, in quel momento, fa unicamente per perdere tempo, per non parlare con Nayt.

Parlare è un parolone. Essendo che lui non conosce questo verbo.

"Non sei stata contenta di vederlo?"

"Se almeno mi portasse buone notizie, magari sì, invece sono sempre cose inutili e cerca di distrarmi con queste cose!"

E gli indica il famoso "segno rosso" che Gionata è riuscito a lasciarle prima che le guardie potessero notarlo e farlo allontanare:

"Quindi ti ha tradita?"

"Ha evitato l'argomento, come ha sempre fatto e come sempre farà, concentrandosi stavolta sulla mia fuga"

"Aggiornamenti?"

"Mah, qualcosa, le cose procedono, la mappa la hanno realizzata, si stanno dividendo i vari compiti"

"Hanno mai realizzato una cosa del genere?"

Giulia scuote la testa:

"Sono pazzi, non hai idea, riescono a fare ogni cosa che si impongono e riusciranno anche in questo."

William annuisce:

"Posso farti una domanda?"

Nayt la guarda, invitandola a continuare:

"Tu...non hai paura a pensare che tra dieci giorni sarai condannato alla sedia elettrica? Cioè come dormi sapendo che hai i giorni contati?"

"Sereno. Me ne sbatto. Chi ti dice che morirò?"

La prende in giro e Giulia lo guarda stranita:

"In che senso? Stai pensando di scappare da te o ti stai affidando a me?"

"Giulia..." Sorride lui nella sua direzione: "Piccola Giulia..." Continua a prenderla in giro, facendola innervosire, già arrabbiata di suo a causa di Gionata: "Pensi davvero che potrei affidarmi a qualcuno o che io ne abbia bisogno?

Stringe la lavagna tra le sue mani, mentre una rabbia gli sale quando la ragazza, sicuramente inconsciamente, si passa le mani sulle spalle, per grattarsele, insieme alla schiena e scopre quel segno rosso, lasciatole dal ragazzo:

"Ti rispondo io: no! Non ho bisogno di te, di quel tipo, dei tuoi amici, me la sono sempre cavata da solo e sempre lo farò"

Conclude, freddamente, lasciandola scioccata, mentre lancia la lavagnetta in un angolo della cella, per poi sdraiarsi sul letto e coprendosi, ignorando il fatto che tra poco sarà ora di cena.

Giulia non dice nulla, non gli chiede nulla, è solo abbastanza spaventata e sorpresa da quella reazione. Wiilliam solo i primi giorni è stato così freddo e antipatico, non si è mai permesso di mancarle così tanto di rispetto.

Non era il rispetto alla base di tutto?

Ma ciò che lei non sa è che anche WIlliam è spaventato dalla sua reazione. Non comprende cosa gli sia preso, sa solo che sapere che Gionata è stato con lei e le ha lasciato quel segno, l'ha mandato in bestia, l'ha fatto arrabbiare più del dovuto.

Quella ragazza lo sta mandando fuori. Si deve concentrare, lasciare da parte la ragazza e concentrandosi sulla sua fuga. Unicamente sua, non di Giulia, a lui non deve fregare nulla di lei, se lo ripete, tentando di convincersi. Lui è sempre stato da solo e lei non sarà l'eccezione, non sarà mai nulla per lui. Continua a ripeterlo, magari gli entrerà in testa.

Ma non ci crede neanche lui.


Giorno 19.30

Ci sono scelte che condizionano
inevitabilmente la nostra vita,
nel bene o nel male, e lo sappiamo.
 Lo sappiamo perfettamente. Ci
troviamo spesso a scegliere tra
due scelte completamente opposte.
il bianco o il nero? Il freddo o il caldo?
Il bene o il male? Ma chi decide cosa
è giusto o cosa è sbagliato? Chi l'ha
deciso per la prima volta? E perché
nessuno dice nulla? Siamo tutti
così d'accordo?

Dovremmo imparare a scegliere il
grigio, il tiepido e il giusto, che non
è né male, né bene. Impariamo a non
vivere agli estremi, ma a trovare vie
di mezzo.


Tra le sbarre della mente | NaytDove le storie prendono vita. Scoprilo ora