Noi e nessun altro - Giorno 28

1.2K 68 39
                                    

Domanda: Conoscete e/o ascoltate Achille Lauro?

A differenza di Jesto non ve lo chiedo per curiosità, bensì per altro.
A breve questa storia finirà (rip) e nell'ultimo capitolo sarà presente una canzone di Achille Lauro o, meglio, più di una, ma una frase in particolare.
Quindi, se lo ascoltate, provate a indovinare la frase 🙊
A chi la indovina rivelo l'easter egg ;)
Vi giuro che è facile.


"Il piano è completo, tra due giorni Gionata e gli altri vengono a prenderci, dobbiamo resistere ancora due giorni"

Dice, con felicità, Mario, non stando più nella pelle, e anche Giulia si abbandona ad un sorriso preceduto da un sospiro liberatorio: finalmente sarà libera; mentre William si limita ad annuire:

"Due giorni?"

Domanda Giulia e Mario annuisce, ricontrollando la cartina e le lettere che ha ricevuto dagli altri.
La ragazza butta uno sguardo a William, che ricambia, ma senza emozioni:

"Tra due giorni...sarai condannato"

Gli sussurra, in modo che Mario non possa sentire, Nayt scrolla le spalle, interrompendo il loro contatto visivo e sbuffando, guardandosi attorno:

"Ti porteremo fuori il giorno stesso, prima che tu possa essere rapito, non ti preoccupare"

Ma William non le risponde, chiudendo in uno dei suoi classici silenzi. Fa capire a Giulia che non vuole tornare su quell'argomento, ma che non è arrabbiato o nervoso con lei e le lo fa comprendere cercandole la mano sotto il tavolo, intrecciando le loro dita e stringendogliela, accarezzandogliela, lontano dallo sguardo di Mario:

"Gionata non vede l'ora di rivederti"

Nayt stringe la presa sulla mano della ragazza, mentre Giulia, con quella libera, gli accarezza il polso, facendogli capire di tranquillizzarsi:

"La prima cosa da fare è uscire da qua, poi penserò a Gionata e a inserirmi nuovamente nella vita di tutti i giorni."

Poi ragiona un attimo, tacendo:

"Senti Mariè..." L'amico la guarda, dubbioso, mentre Nayt, ipotizzando che non torneranno sull'argomento "fuga", riprende a disegnare, senza lasciare la mano della ragazza: "Se la fuga non dovesse funzionare, che ci accadrà?"

William sente l'ansia salire a Giulia e le lascia la mano, accarezzandole una gamba e riservandole uno sguardo d'appoggio:

"Giuly...vorrei essere positivo, ma non posso, finiremo dentro, sicuramente in carceri divisi, chi finirà in isolamento, chi giustiziato - senza un motivo, ma sai com'è l'Italia -, chi semplicemente in carcere per poco tempo, chi in un centro di disintossicazione. Sarà difficile rivederci, per quello dobbiamo fare tutto bene, tutto giusto e preciso. Non possiamo permetterci di sbagliare nulla. Ne va della nostra vita"

Giulia annuisce, spaventata:

"Andrà tutto bene, Gionata è fuggito da diverse prigioni, idem Elia e Diego, sanno perfettamente come cavarsela"

La tranquillizza Mario, accarezzandole i capelli e sorridendole dolcemente:

"Tra poco verrà Diego, sistemeremo le ultime cose, tu stai tranquilla, pensiamo a tutti noi, goditi questi ultimi giorni di questa merda di posto"

Alza la voce, battendo le mani, per poi alzarsi, prendendo la mappa e salutando i due, mentre Giulia lo segue con lo sguardo, sorridendo:

"Il tuo amico mi sembra molto stupido"

"È il mio migliore amico, per forza deve essere un po' stupido"

Ride, mentre William resta serio, appoggiandosi alla spalla della ragazza con il viso, stringendo nuovamente tra le mani quella di Giulia . e portandosela alle labbra, baciandola:

"Due giorni. Quarantotto ore. Centosettantaduemila e ottocento secondi. Questi numeri mi separano dalla morte."

Giulia lo guarda, facendolo spostare dalla sua spalla e incrociando il suo sguardo:

"Non voglio lasciarti, perché non credi che riuscirò a salvarti"

"Giulia. Non è che non mi fido di te, ma è perché sono io che non voglio farmi salvare, è giusto che io muoia, ho fatto del male, non saranno questi giorni a cancellare tanto dolore. Me ne rendo conto ora. Ora che sto tornando umano grazie a te. Me ne andrò a testa alta, sapendo che qualcuno, oltre a mia mamma, ha saputo amarmi."

E le lascia un veloce bacio sulla labbra, dividendo le mani, quando vede delle guardie entrare, camminando nella loro direzione. William si allarma, pronto a difendere la ragazza, ma le guardie lo anticipato, parlando immediatamente a Giulia:

"Un ragazzo vuole parlare con te, è un marocchino, coi dread, con la carnagione olivastra"

"È tunisino" Alza gli occhi al cielo la ragazza, correggendoli, lanciando poi uno sguardo a Nayt e scuotendo la testa, seguendoli.
William sa che non dovrebbe, ma li segue, cercando di non farsi vedere e appostandosi per vedere meglio la conversazione.

Giulia si siede davanti all'amico e prende il telefono:

"Ciao Ghali"

"Ciao Giuly, spero tu stia bene, Mario ti ha già detto tutto?" Le domanda, sorridendo, ma a Giulia non sfugge una nota di preoccupazione nella voce dell'altro:

"Sì...ma che succede? Ghali che c'è?"

Il ragazzo coi dread tace un attimo, riflettendo su come proseguire, e guardandosi la mano non impegnata a reggere il telefono:

"Giulia..." Sospira, mordendosi le labbra, facendo salire l'ansia alla ragazza e anche a William:

"Io e i ragazzi abbiamo revisionato il piano, facendo prove, ipotesi e tesi e siamo giunti ad una triste conclusione..."

Riaggancia lo sguardo, tornando seri:

"Purtroppo non riusciremo a portare fuori il tuo amico, o il piano salterà."


Giorno 28.30

Nessuno di noi nasce solo, c'è sempre
qualcuno disposto ad ascoltarci,
a venirci incontro, a riconoscersi
in noi, a comprenderci. Ovunque
esiste qualcuno, magari nella casa
a fianco, magari a metri, chilometri
di distanza, ma c'è sempre qualcuno
per noi.

La scelta di voler trovare queste persone
è nostra, siamo noi a scegliere se
 vogliamo rischiare o meno.

Perché nessuno nasce solo, ma tutti
possono scegliere di diventarlo.

Tra le sbarre della mente | NaytDove le storie prendono vita. Scoprilo ora