罪.

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: Peccato.

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                                                                                                                                         ❝I've been hiding it
I tell you something
Just to leave it buried
Now I can't endure it anymore.

Fu una tetra notte invernale.
Il cielo sovrastante appariva tanto cupo e nuvoloso quasi a voler occultare ciò che sarebbe accaduto quella notte.

Fu una notte insonne.
Molte menti non trovarono pace nel proprio sonno e così si ritrovarono a vagare senza alcuna meta.

Taehyung fu una di quelle menti.
Nel suo letto, invaso da mille pensieri  ammalianti, continuò a rigirarsi irrequieto.

Per tutta la sua vita aveva vissuto al fianco dei suoi fratelli, in particolare della sorella minore per la quale provava un affetto incommensurabile.

Per tutta la sua vita aveva assistito, silente come un verme, agli atti di violenza nei confronti dei suoi fratelli, che si erano tenuti  tra quelle quattro mura, di cui il padre fu l'artefice.

Esattamente così.

Aveva assistito tacito e inerme a questi atti. Talvolta, ritrovandosi ad esserne lui stesso la vittima.

     ❝It's only that I'm very sorry towards you
Again, cry
Because I couldn't protect you.

Subirlo. Ogni volta era come far riaffiorare la ferita ancora non completamente rimarginata.

Un solo tocco da parte del più grande era capace di mandare scosse elettriche lungo tutto il suo corpo. Brividi di paura.

Aveva deciso.
Aveva cercato di nasconderlo, di seppellire il disprezzo provato per il padre.

Ma ora, avrebbe agito diversamente. Non sarebbe stato fermo a guardare.

Deeper, deeper, the wound just gets deeper
Like pieces of broken glass that I can't reverse
Deeper, it's just the heart that hurts every day.

Cremisi pozze delineavano la stanza il cui ingresso era detenuto dalla figura di Taehyung.

Sollevò le mani all'altezza del proprio viso per poi notare la gradazione che le contraddistingueva.
Quella tinta era la prova inconfutabile dell'atto appena commesso.

     ❝That light, please illuminate my sins
Where I can't turn back
The red blood is flowing down.

Jimin accorse il prima possibile. Ma non fu abbastanza.

Quando giunse alla soglia dell'ingresso, ciò che gli si ripresentò di fronte fu la prova del suo innegabile insuccesso.

Taehyung, inginocchiato al centro della stanza, scrutava inorridito l'operato che aveva imbrattato i suoi palmi. Quell'operato di cui non avrebbe mai potuto liberarsi neppur ricorrendo all'acqua dell'intero oceano.

Jimin agitò irritato le ali.
«Come hai potuto agire senza il mio preavviso?»

Apparentemente non ci fu alcuna risposta.
O perlomeno, se Jimin si fosse rivolto all'umano non ci sarebbe stata alcuna risposta.

Ma dopo quella che apparve un'eternità, dall'oscurità della stanza, una figura azzardò una risata.

«Che cos'è che trovi tanto dilettevole della situazione, demone?»

Il demone non parve esser di fretta, al contrario, sembrò predisporre di tutto il tempo del mondo, quasi a voler assaporare il momento e la conquista adempiuta.

«Tanto dilettevole, dici? Probabilmente, il fatto che sia stato in grado di mandare su tutte le furie un angelo. Un angelo che dovrebbe mantenere la sua compostezza a prescindere dalle circostanze riscontrate.»

A quel punto, Jimin gonfiò le guance inasprito.
«Hai giocato sporco. Avremmo dovuto decidere prima di tutto a chi sarebbe spettata la prima mossa.»

Il demone ghignò ma l'ombra oscurantene il viso non permise a Jimin di coglierne il tratto.

«E quale sarebbe la novità, angioletto? I demoni barano. Noi viviamo per giocare sporco. Sei fin troppo ingenuo per me. Continuando così, i tuoi umani saranno un gioco da demoni per me.»

E così, sparì lasciando Jimin indispettito.
Ma nell'aria rimase l'impercettibilmente eco della sua voce.

«È bastato solo sussurrarglielo. Non mi è necessitata nemmeno la trasformazione. Si vede che era il suo desiderio più recondito.»

Lo sguardo di Jimin ricadde su Taehyung sentendo una morsa al cuore.

   ❝Are you calling me a sinner?

운명;; Ÿööńṃïń.Where stories live. Discover now