魅力.

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魅力: Incanto.

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If you were by my side and we stumbled in the dark, I know we'd be alright.❞

«È la fottuta seconda volta che accade, angelo. Pretendo spiegazioni.» Sbottò incrociando le braccia.

Tuttavia, non poté negare il senso di sollievo che provò una volta constatato che l'angelo fosse in perfetta salute. Avrebbe voluto chiedergli che fine avesse fatto in seguito a quell'incidente, ma il suo senso d'orgoglio era già fin troppo indignato per il sollievo provato poco prima perché potesse mostrare un filo di preoccupazione per l'altro.

«Beh, anch'io.» Ironizzò l'angelo. «Se non fossi risiedente nella tua mente così spesso, forse non ci ritroveremmo in queste situazioni imbarazzanti.»

Yoongi lo guardò «Certo che sai come sviare gli argomenti, angioletto. Posso sapere a cosa è dovuta la mia presenza?» Disse approfittando della sua distrazione per avvicinarsi.

Jimin sospirò passandosi una mano fra la chiara chioma. «Jungkook non ha ancora deciso. Dovremmo tenere una sfida, non è così?»

Yoongi inarcò un sopracciglio. Perché non mentire?
«Beh, la sfida si è tenuta, non è così? E mi pare che entrambi fossimo al corrente del risultato. In seguito alla tua sparizione, presumo per la tua codardia a causa di un paio di ciottoli, io ho continuato la sfida, vincendo. Posso tranquillamente animare i muri perché testimonino.»

In quell'istante, la carnagione chiara dell'angelo assunse una tonalità più accesa del solito. Venne invaso da una serie di domande prive di alcuna risposta.

Era davvero sparito solo lui? Perché non riusciva a ricordare granché di ciò che gli era accaduto? Doveva realmente fidarsi di un demone?

«D'accordo. La prima mossa spetterà a te, come avevamo deciso con il patto. Ma ti seguirò per tenerti d'occhio.»

Yoongi rise. Portò una mano alla sua vita e si permise di attirarlo improvvisamente a sè, essendo
l'altro sotto forma umana. Ultimamente sentiva il bisogno di soddisfare quel suo capriccio più frequentemente. «O perché non riesci a starmi lontano?»

Pulls me in enough to keep me guessing
And maybe I should stop and start confessing.❞

Jimin sgranò gli occhi.
«O-osa proseguire con questo stupido spettacolo, e ti ritroverai con un occhio nero.» Lo spinse con tutta la forza che gli permise il corpicino che si ritrovava.

«Bene, bene.» Sollevò le mani in aria in segno d'arresa. «Divertiti ad osservarmi, allora.» Gli riservò un occhiolino prima di assumere sembianze umane ed afferrare la sua mano intrecciando le loro dita.

La mano dell'angelo risultava nettamente minuta in confronto a quella del maggiore. Le sue dita affusolate infatti, circondavano armoniosamente quelle paffute del minore.

Era un gesto così intimo.

I think about him and he knows it.
I wanna let him take control.

«C-che fai?» Sbottò Jimin maledicendosi per aver balbettato. In presenza di Yoongi si sentiva tremendamente vulnerabile.

You take me places that tear up my reputation,
manipulate my decisions.

«Dobbiamo entrare a scuola senza destare attenzioni, no?» Disse l'altro come se fosse ovvio.

Così, ignorò le lamentele del minore e varcò la soglia. I corridoi erano sovrappopolati dagli studenti, segno che le lezioni non erano ancora iniziate.

Era stato già accennato il talento del demone per quanto riguardava l'incantare?

Anche in quell'occasione, il demone ne fece ricorso.
Incantò una decina di ragazzi e ragazze in modo che venissero a formare un gruppo coerente attorno a sè. Tutto ciò avvenne per mezzo di uno sguardo, uno solo.

Inizialmente, lo sguardo degli umani appariva vuoto, spaesato a causa dell'incanto, come se avessero smarrito la propria identità. Una volta avuta successo l'ipnosi, le loro iridi tornavano apparentemente della stessa tonalità, ma ad un occhio attento non sarebbe di certo sfuggito il sinistro sfavillio che li caratterizzava.

Jimin rimase ad osservare l'operato a bocca aperta, cosa che in seguito gli procurò un terribile imbarazzo. Chinò così lo sguardo in basso non potendo far a meno d'indugiare sulle dita ancora intrecciate. 

Odiava se stesso per aver bramato quel contatto ma ancor di più per non volersene sbarazzare.

Perché riusciva a farlo sentire sempre così a disagio?
Aveva seriamente bisogno di una risposta.

I ragazzi che accerchiarono Yoongi sembravano conoscerlo da anni e fu in quel momento che Jimin comprese la loro utilità nel piano del demone. Si morse il labbro per la sua scaltrezza.

Jungkook stava passando di lì e Yoongi adocchiandolo, prese a parlare.

«Ieri sono riuscito a far cadere un ragazzino del secondo anno nella mia trappola. Sono così ingenui.» Rise e gli altri lo accompagnarono.

Quella conversazione destò l'attenzione del ragazzino, che si trattenne ad origliare.

Yoongi percependo il dubbio farsi strada nell'umano, continuò: «Dovrei superare il mio concorrente. Basta scrivere ricorrendo all'anonimo ed utilizzare qualche termine mellifluo.»

Jungkook così, ricevette una disonesta pugnalata, che investì l'unico bersaglio degno del suo interesse, il suo cuore. Conoscendolo, l'avrebbe accompagnato per tutta la giornata. Non era abituato a ricevere attenzioni essendo risultato sempre misantropo agli occhi di tutti. Eppure, non poté di certo negare che quel messaggio l'avesse fatto sentire un po' speciale. Ma in quell'istante si sentì solo un imbecille.

Jimin sciolse bruscamente la presa allontanandosi dal maggiore non prima di avergli rivolto uno sguardo accusatorio.

E che ci crediate o meno, Yoongi poté giurare d'aver percepito seppur per qualche istante un vuoto a causa d'esso.

There's nothing holding me back.
I feel so free when you're with me.

운명;; Ÿööńṃïń.Where stories live. Discover now