芸術.

1.5K 137 3
                                    

芸術: Arte.

✧・゚: *✧・゚:*    *:・゚✧*:・゚✧

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

✧・゚: *✧・゚:*    *:・゚✧*:・゚✧

Just so you can take advantage of me.

«AVEVI PROMESSO CHE NON AVRESTI ACCELERATO, BASTARDO!» Gridò Jimin con gli occhi semichiusi.

«Puoi sempre stringerti a me, angioletto.» Ghignò osservando il suo stato dallo specchietto.

«Mai.» Sbottò. «Non ho motivo.»

«Se lo dici tu.» Yoongi accelerò bruscamente costringendo le braccia di Jimin ad allacciarsi attorno alla sua vita.

«Vaffanculo.»

Yoongi scoppiò a ridere. Adorava far delirare l'angioletto. «Goditi semplicemente l'ebbrezza del vento. Chiudi gli occhi e riponi tutta la tua attenzione su di essa. Su come le ciocche dei tuoi capelli si lasciano accompagnare da essa. Insomma, lasciati andare.»

Jimin fece come gli fu consigliato.
Talvolta, il demone riusciva a stupirlo oltre la sua immaginazione.

Il vento soffiò insinuandosi dolcemente fra le ciocche della sua chiara chioma. E con esse, raggiunse anche i suoi polmoni, donando vita alla morte.

Forse, per questo gli umani rischiavano. Solo quando si è di fronte alla morte, si è vivi sul serio. Che paradosso.

Morire per vivere.

«Dove stiamo andando?» Chiese per l'ennesima volta.

«Non sei per niente paziente, per essere un angelo.» Gli mandò una frecciatina mentre attraversava un vicolo sconosciuto con la moto fino a fermarsi.

«Ma è un vicolo cieco..» Jimin borbottò. «AZZARDATI AD AVVICINARTI E TE NE PENTIRAI.» Si affrettò a scendere dalla moto posizionando le mani in avanti in difesa.

«Woah, biondino. Non ho mica intenzione di toccarti.» Scosse la testa divertito. «Per quello, ovviamente ci sarà il tuo consenso.»

«Disintegrati.» Fulminò con lo sguardo le sue scarpe fino a costringerlo a saltellare sul suo posto per spegnere la fiammella.

«D-datti una calmata, piccolo guerriero.» Saltellò sul suo posto finché finalmente si spense. «Osserva bene.»

Jimin fece una smorfia per poi voltarsi.
Una volta ispezionata la zona, si accorse che il muro di fronte a loro disponeva di una serie di graffiti.
Ognuno unico nella sua particolarità.

«È..» Si avvicinò poggiando una mano sul muro tracciando il contorno di uno di essi incantato. L'ingenuità dell'angelo trapelava facilmente a causa dell'incapacità di quest'ultimo nel nascondere le proprie emozioni.

«Affascinante.» Completò per lui il demone. «Gli umani sono stupidi, certo. Ma, hanno un metodo davvero niente male per dar sfogo alla loro persona.»

Jimin non rispose troppo impegnato a studiarne i dettagli.
Talmente era impegnato, che non si accorse della presenza di una borsa strapiena di bombolette con Yoongi.

«Prova.» Lo spronò il demone.

«È illegale.»

«Non ti ho mica portato qui per essere una palla.» Stese la mano in avanti offrendogli una bomboletta color bianco. «Ora sei un umano. Comportati da tale.»

«Ho responsabilità e po-»

Yoongi gli tappò la bocca con il palmo della mano. «Non ho intenzione di star a sentire cazzate. Il patto, ricordi?»

Jimin rispose con gli occhi facendogli intendere d'aver accettato.

«Mi piaci quando sei accondiscendente.» Ghignò sciogliendo la presa permettendogli così di recuperare la sua voce e con essa il respiro.
Tuttavia, l'angelo rimase in silenzio incapace di disincantarsi dallo sguardo ammaliante di quest'ultimo.

Tutta l'attenzione del menta sembrava riposta sul biondino di fronte a sè. Jimin si sentiva il centro del suo universo e ciò provocò un subbuglio nel suo stomaco che non seppe spiegarsi.

E quando Yoongi distolse lo sguardo indifferentemente, Jimin si ritrovò a desiderare quel contatto visivo come fosse ossigeno per i suoi polmoni.

Thinking you could live without me.

Yoongi leggeva il suo viso come un libro aperto. Jimin, in quel momento era come una preda ignara dell'esca di fronte a sè ma al contempo incuriosita da essa. Farglielo notare avrebbe causato la sua fuga e quindi preferì non dir nulla avanzando con piccoli passi.

«Prenderai questa bomboletta o?-» Lasciò la domanda in sospeso lanciandogli la bomboletta.

Jimin l'afferrò prontamente.

«Così mi piaci.»
Scosse la sua bomboletta pronto a tingere il muro.

Però, notando il silenzio dell'angelo si voltò.

«Io non so..-» Iniziò Jimin imbarazzato.

Yoongi gli afferrò il polso senza alcun consenso accompagnandolo nei movimenti.

L'attenzione dell'angelo rimase fissa sulla figura di Yoongi per tutto il tempo.

Solo allora sembrò accorgersi del colore dei suoi capelli. Menta. Gli donava un casino.
Il suo viso in quell'istante sembrava così in pace con se stesso.

Jimin si domandò se fosse quella la sua vera natura.

«Ti piace?» Domandò infine Yoongi risvegliandolo bruscamente dai suoi pensieri.

Jimin si voltò velocemente verso il graffito nascondendo le gote arrossate.
Il graffito presentava così tanti particolari che Jimin si ritrovò a metter in discussione il tempo che passò osservando il ragazzo.

I didn't notice 'cause my love was blind.❞

Due ali si estendevano quasi volendo sfoggiare la propria maestosità. Yoongi pose attenzione a creare un gioco d'ombre talmente arguto da dar l'impressione di ritrovarsi di fronte a delle autentiche ali sequestrate ad una qualche creatura.

Tuttavia, non erano poi così perfette. Piume solitarie precipitavano abbandonando le ali. Tutto ciò, portava ad un lento e sofferente deterioramento di quest'ultime.

Avvicinandosi poi, notò del liquido pece gocciolante imbrattare ferocemente la purezza delle ali rappresentate.

«Perché?»

«Ovunque vi sia del bene, vi è in compresenza del male.»

Name in the sky
Does it ever get lonely?

운명;; Ÿööńṃïń.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora