許し.

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許し: Perdono.

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I'm opening my eyes in the darkness
When my heartbeat sounds unfamiliar
I'm looking at you in the mirror.

Jimin rimase quell'intera notte al fianco di Taehyung.

Non seppe spiegarsi esattamente il motivo che lo spinse ad un tale atteggiamento.
Sentiva uno strano legame con quell'umano.. Ma d'altronde, come per il sogno, ciò risultava totalmente bizzarro per un angelo.

Taehyung d'altra parte, ignaro della costante presenza dell'angelo al suo fianco, era rimasto con la fronte contro lo specchio ad osservare da sotto le sue folte ciglia la sua figura riflessa.

Il suo battito suonava così estraneo a sè. Come se risiedesse all'interno di un corpo che non fosse il suo.

Pose una mano appena poco sopra di esso quasi a voler assicurarsi della sua presenza.

From the eyes of the cold night
I try to hide myself.

Non sapeva bene come avrebbe dovuto definirsi in seguito al suo atto. Come avrebbe dovuto presentarlo ai suoi fratelli? Aveva una giustificazione?

Why do you keep trying to hide under your mask?

Per la prima volta in tutta la sua carriera da angelo, Jimin non seppe che pesci prendere.

E proprio in quell'istante, riapparve il demone agitando le sue cremisi ali.

«Pensi davvero che la tua presenza qui, sia di qualche benificio?» Sbuffò il demone incrociando le gambe rimanendo sempre sospeso in aria.

«Non credo siano affari che ti riguardino. Hai agito, no? Mi sembra pure che tu abbia avuto un successo. Perciò, perchè non dileguarti?» Gli rispose a tono l'angelo lasciandolo sorpreso.

«Sei leggermente arrogante per essere un angelo, piccoletto.» Ghignò il demone. «Mi piace.»

Quell'affermazione mandò su tutte le furie Jimin. «Come puoi trovare una simile situazione piacevole? La sua vita ti sembra un gioco? Insomma, le vite umane ti sembrano del semplice svago? Ha ucciso il padre.» Non si accorse che verso la fine della sua sfuriata la sua voce si era incrinata.

Il demone, il quale nome era ancora sconosciuto a Jimin, sorrise quasi divertito. «La mia natura non mi permette di provare certi sentimenti.» Sbadigliò esplicitamente quasi a voler trasmettere la noia che stava provando. «Quelle stronzate effeminano gli animi. Ti rendono debole come questi stupidi umani.»

Jimin si irritò ancor di più gonfiando le guance ormai arrossate dall'irritazione.

Il demone coltò di sorpresa, scoppiò a ridere trovando la sua espressione parecchio buffa. «Yoongi. Min Yoongi.» Poi notando la confusione che attraversò il suo volto. «Il nome contro il quale perderai sempre, angioletto.» Detto ciò, sparì come era apparso lasciando a bocca aperta l'angelo.

«Che mascalzone. Gli farò vedere io chi sarà a perdere.»

Ispezionò la stanza con uno sguardo attento per poi abbozzare un sorriso notando una foto sopra dei quaderni disordinati. Schioccò le dita mantenendo lo sguardo fisso su di essa. Quest'ultima si sollevò in aria per poi cadere come le foglie d'autunno, catturando l'attenzione di Taehyung.

Nella foto vi erano raffigurati lui e la sorella minore. Jimin sapeva bene quanto quest'ultima gli fosse cara, così decise di utilizzare quell'informazione a suo vantagio.

Taehyung raccolse la fotografia da terra soffermandosi su di essa.

Si sarebbe confessato con la sorella. Sentiva di doverlo fare.

Now let's forgive ourselves
Our lives are long, trust yourself when in a maze.

A quella decisione, Jimin sfrecciò verso l'umano avvolgendolo in un abbraccio.

Un abbraccio privo di calore.

When winter passes, spring always comes.

운명;; Ÿööńṃïń.Where stories live. Discover now