ミント.

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ミント: Menta.

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But I can still smell you on my clothes.

«Hai barato ancora una volta, Yoongi-ah.»

Park Jimin era decisamente andato, e al demone, se doveva essere sincero, non dispiaceva poi così tanto.

L'unica pecca della situazione erano quei maledetti appellativi che finivano col tormentare il corvino.

«Park, tutto okay?» Chiese una volta trascinatosi fuori dal locale, sedendosi per terra e poggiando il capo contro il muro.

«Mi piace tanto il menta..» Sussurrò il minore protendendosi sempre di più verso l'altro, portando le mani al suo petto come appoggio. «È come se mi sentissi a casa.» Portò una mano esitante alla chioma corvina accarezzandola, la quale prese a schiarirsi fino a raggiungere la tonalità tanto desiderata dall'angelo.

Il menta lo studiò dall'alto e la consapevolezza del proprio respiro irregolare lo investì violentemente.

La posizione in cui si trovavano ne era la causa. Tutto ciò che la caratterizzava bisbigliava intimità.
Pel di carota si trovava su di lui, sussurrando parole proibite con una flebile voce mentre il suo sguardo era offuscato dalla frangia arancione, tanto che il menta desiderò accarezzare il suo volto bramando quel calore che irradiava.
L'alunno aveva superato di gran lunga il maestro.

Eppure, pur essendo in tale posizione, il suo volto era costantemente ingenuo, privo di alcuna malizia.
Semplicemente, era un ambiente inesplorato per l'angelo. Qualcosa del tutto sconosciuto, concluse il demone.

Jimin sorrise soddisfatto. «Quanto ti dona.» Mormorò fra sé e sé, come se quel piccolo segreto non fosse ormai di proprietà pubblica.

Yoongi non riusciva a tollerare quella situazione. L'avrebbe mandato di matto. «Dobbiamo tornare.» Poggiò le mani sui fianchi del minore col l'intento di sollevarlo seppur malvolentieri.

Jimin corrugò la fronte osservandolo. «Non mi va.» Protestò con il suo solito tono lamentoso.

Yoongi scoppiò a ridere, abbassando la guardia. Portò il capo all'indietro, sentendo i suoi polmoni gridar vita. «Sei qualcosa di decisamente bizzarro, pel di carota.»

L'arancione arrossì.

«Perlomeno, sei comodo?» Continuò sarcasticamente indicando con lo sguardo la collocazione del minore, il quale prese fuoco
alzandosi all'istante.

«V-voglio andare in spiaggia.»

«Ai suoi ordini, angioletto.» Si alzò l'altro.

«Smetterai mai di prenderti gioco di me?» Chiese l'altro con un broncio.

운명;; Ÿööńṃïń.Where stories live. Discover now