*Scissor Lyn*

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All'orfanotrofio non si sta male..
Pensò Lyn.
C'erano tanti ragazzi gentili, le suore che si occupavano di loro erano dolcissime e il cibo era ottimo, stessa cosa per le camere.
Dopotutto mamma e papà si sono fatti perdonare.
La sua mente da bambina di 5 anni non realizzava ancora che i suoi genitori non sarebbero tornati da Parigi, la bomba aveva ucciso tutti nel raggio di molti metri.
Hanno fatto tardi, ma questo posto non è male, per aspettarli!
Per le suore fu difficile spiegarle che non avrebbero fatto ritorno.
Gli anni passarono, e la sua mente era rimasta comunque quella di una gioiosa e felice ragazzina che riesce a vedere il lato positivo in tutto, rinchiusa nel corpo di una tredicenne.
La sua camera la divideva con Charls, di circa 14 anni, un ragazzo tranquillo e mansueto.
Il giorno del quattordicesimo compleanno di Lyn, le suore prepararono cibo in abbondanza, pregarono, e mangiarono felici.

Sembra fantastico, no?
Eppure...

La sera stessa arrivò da lei un ragazzo più grande: Ethan, di 16 anni, che le porse un libro rilegato in pelle e con scritte in rosso e nero.
-Che cos'è?
-Un libro- rispose il ragazzo. -L'ho preso dal seminterrato!
Ethan rubava praticamente tutto ciò che era a portata di mano.
-Ethan, non dovresti neanche entrare nel seminterrato! Lo sai che là ci tengono i libri sconsacrati, è pericoloso!
Disse Charls.
-Tranquillo nanetto, i libri non mordono.
-Se le suore lo scoprissero...
-E non lo scopriranno, vero Charls? Non vorrai farci finire nei guai?
Si zittì.
-Allora Lyn, lo vuoi?
-Davvero? Per me?
-Certo, se lo desideri, è tuo!
Sembrava così felice di sbarazzarsene...
Lyn annuì.
Lo prese e lo sfogliò.
Era pieno di figure, stelle rosse, demoni sanguinari, scritte in latino e in altre lingue sconosciute.
-Quel libro evocherà il diavolo... ci scommetto...
Charls guardava il manoscritto come se potesse improvvisamente esplodere o prendere fuoco.
Lyn gli sorrise.
-Stai tranquillo! Se dovesse arrivare un caprone gigantesco su due zampe, ti proteggerò io!
Charls rise titubante.
Lyn prese un gessetto da terra e iniziò a tracciare un cerchio sul pavimento.
-Lyn! Che stai facendo?!
-Voglio solo provare.
-Lyn... la curiosità uccise il gatto.
Non rispose.
-Santo cielo, Lyn! Smettila subito!
Aveva appena finito di disegnare la stella, esattamente come nel libro.
Prese alcune candele e le dispose sulle punte della stella.
Le accese.
Intanto Charls scappò a coricarsi in un un'angolo della camera, lontano da Lyn.
Lei iniziò a leggere una formula in latino ad alta voce, mentre il suo amico scoppiava a piangere.
Le candele iniziarono a colorarsi di cremisi, come se qualcuno ci avesse versato sopra del sangue.
Il lembo della vestaglia di Lyn prese fuoco, e dopo poco le fiamme lambirono il suo esile corpo.
Lei gridava, urlava, cercando di spegnere le fiamme, intanto passi affrettati si sentivano per tutto l'orfanotrofio.
Le suore spalancarono la porta, trovandosi davanti quella disastrosa scena.
Charls era rimasto nel suo angolino, coprendosi le orecchie per non sentire quelle urla strazianti, fissando il pavimento.
Non parlò mai più.

Dopo l'accaduto, Lyn venne portata nell'infermiera dell'istituto, curata, e aiutata da un medico specializzato in gravi ustioni.
Non mangiava, non parlava, rimaneva ore e ore a guardare la parete davanti al suo letto, sorridendo come se vedesse qualcosa su quel muro che gli altri non potessero vedere.
Ogni giorno i medici provavano a comunicare con lei dandole un foglio di carta e dell'inchiostro cosicché lei potesse scriverci qualcosa, qualsiasi cosa, invano.
Solo due volte lei usò l'inchiostro, una volta scrisse 'forbici' senza smettere di guardare la parete, i medici però non gliele consegnarono pensando che sarebbero state pericolose in mano sua...
Mentre la seconda... Una mattina in cui era rimasta sola, a fissare la parete, qualcosa scattò dentro di lei.
Si alzò, e barcollando si diresse verso l'armadietto con i medicinali dell'infermiera.
Prese una siringa, l'inchiostro nero usato tempo prima, e se la iniettò nella parte inferiore dell'occhio, cosicché il liquido o l'ago non danneggiassero l'iride o altre zone importanti.
I suoi occhi divennero velati di nero.
Appena la videro in quello stato le suore scapparono via, gridando a tutti che era posseduta, che era il demonio.
Quando anche all'esorcista che era stato chiamato venne chiarito che era solo inchiostro, le suore presero ogni singola siringa, coltellino e bisturi e li nascosero nel sotterraneo.
Purtroppo non si sapeva quanto avrebbe tenuto l'inchiostro, e Lyn rimase immobile, con gli occhi di un nero pece a guardare il muro.

Una sera, una ragazza incauta che era appena diventata suora, venne per portarle la cena in infermeria, Lyn le indicò il foglio davanti a lei.
-Non te le dovrei dare delle forbici, rischieresti di farti male.
Rispose dolcemente.
Lyn la guardò affranta, si sedette sul letto e ignorò la sua cena.
-... se io ti consegno le forbici, tu mi prometti di finire la cena? Se non mangi morirai di fame.
La ragazzina annuì felice.
Quando la suora tornò con un paio di forbici, non trovò più la ragazza.
Cercò nell'armadio, sotto il letto, ma non la trovava. Si accorse successivamente di aver dimenticato la porta aperta.

Il corpo della giovane suora era disteso a terra, con ancora l'espressione stupita di quando si accorse di ciò che aveva fatto.
Lyn sfilò le forbici dalla sua schiena, uscì dall'infermeria trascinandosi il corpo dietro.
Erano le tre di notte, nell'orfanotrofio non c'era nessuno in giro a quell'ora, per via del coprifuoco che scattava alle dieci, allora Lyn posizionò il cadavere in fondo al corridoio, dove tutti il giorno dopo l'avrebbero visto.

Andò tutto come previsto.
Quando videro il corpo andarono tutti nel panico. Chiusero i bambini all'interno delle loro camere, dicendo che non dovevano aprire a nessuno. Le suore provarono a contattare la polizia, ma Lyn aveva tagliato tutti i fili dei telefoni fissi, e lì nessuno possedeva un cellulare. Alla fine anche le suore si chiusero nelle loro camere, purtroppo le loro stanze erano collegate a quelle adiacenti attraverso una porta, che si poteva aprire da entrambi i lati.
Lyn irruppe in ogni camera, una ad una, uccidendo ogni persona al suo interno. Quando ebbe finito rimasero solo i piccoli orfani, i piccoli amici di Lyn, che l'avevano però tradita. E lei voleva vendetta.
Bussò tre volte alla prima stanza, quella di Ethan e dei suoi fratelli.
-C-chi c'è?
Chiese la voce tremante del ragazzo.
Lyn imitò la voce di Jiudmila, una ragazza per cui Ethan aveva una cotta
-Ethan, amico mio, fammi entrare! Sono Jiudmila!
Si sentì la chiave che girava in fretta, e il viso del ragazzo si affacciò sul corridoio, giusto in tempo per capire che quella che aveva davanti non era Jiudmila, per poi esser colpito con violenza da un paio di forbici al volto.
Non rimase nessuno.
Ogni stanza dell'orfanotrofio era stata macchiata dal sangue del suo abitante, tutti trovati senza bulbi oculari, e con una X tracciata sulla lingua.
L'unico sopravvissuto fu Charls, che venne trovato dalla polizia due giorni dopo, traumatizzato e con una X sulla lingua, che gli impediva di parlare.
Passò il resto dei suoi giorni in un ospedale psichiatrico, a scrivere di un certo 'angelo dagli occhi neri' che lo porterà via appena abbasserà la guardia. Morì un mese dopo, a causa di un trauma cranico dopo le varie volte che ha tentato di rompersi la testa contro il muro, per evitare che 'l'angelo' lo abbia vivo.

Ai giornali arrivò la notizia di una misteriosa assassina, armata di forbici, e con il viso coperto da una maschera bianca da clown con gli occhi e la bocca cuciti e con una lacrima che scende dall'occhio sinistro. L'assassina in questione ucciderebbe maggiormente ragazzi tra i 12 e i 16 anni, bussando tre volte alla loro porta e imitando la voce dei loro genitori, istigandoli ad aprire la porta.
I cadaveri venivano tutti trovati privati degli occhi e con la lingua rovinata.

Perché vi dico tutto questo? Perché so che sta arrivando per me.
La sento, è vicina. Lei è-

Toc, Toc, Toc!
-Figliolo, mi apri? Sono tornata!

...un mostro.



Avviso per il caro lettore:
Questa è una creepypasta di mia invenzione, l'ho cretata per  psycho__lyn e in poche parole è la storia della sua oc: Scissor Lyn.
La creepypasta che avete appena letto , per vostra informazione, si unirà anche a una storia sempre di psycho__lyn , contenti?
La storia si intitola "doll maker".
Andate a darci un'occhiata, ve la consiglio.
Spero che la creepypasta vi sia piaciuta, sto pensando di farne altre in questo modo.
Ditemi voi se dovrei.
A presto!

~Cassandra Claire

𝕾𝖍𝖔𝖗𝖙 𝕳𝖔𝖗𝖗𝖔𝖗 𝕾𝖙𝖔𝖗𝖎𝖊𝖘Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora