Kuchisake-onna

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Questo capitolo sarà parecchio lungo, scusate :3

La kuchisake-onna (口裂け-女 donna dalla bocca spaccata) è, come suggerisce il nome, una donna avente una bocca enorme che, andando da orecchio a orecchio, assomiglia a una spaccatura. Questa curiosa figura del folklore giapponese compare sia in un racconto tradizionale sia in una leggenda urbana moderna.

Il mito:

Secondo una leggenda, centinaia di anni fa viveva una giovane donna, moglie o concubina di un samurai, che sembra fosse molto bella e molto vanitosa, e che tradisse il marito. Il samurai, che era estremamente geloso, in un impeto d'ira colpì la donna con la propria katana, aprendole la bocca da orecchio a orecchio e gridando: «Chi dirà che sei bella adesso?!».
Da allora cominciarono a girare voci su una donna che vagava nelle notti di nebbia con il volto coperto da una mascherina (cosa non del tutto insolita in Giappone, dove chi è in preda al raffreddore si copre naso e bocca con queste mascherine per evitare di contagiare chi gli sta intorno) e che, incontrato un passante, lo fermava e gli chiedeva: «Trovi che io sia bella?» («Kirei da to omou?»), per poi ripetere la domanda dopo essersi tolta la mascherina rivelando la sua bocca abnorme.  A questo punto la leggenda prende vie diverse e fantasiose: alcune voci dicevano che la kuchisake-onna divorava le sue vittime con la sua enorme bocca, mentre altre meno paurose che, spaventato il passante, cominciava a ridere in modo agghiacciante per poi sparire nel nulla.
In una versione più articolata, invece, qualora la vittima fuggisse inorridita dall'aspetto della kuchisake-onna, veniva inseguita e uccisa con una lama di pugnale sulla soglia della propria casa dopo essere stata sfigurata allo stesso modo in cui lo era stata lei; l'unico modo per non essere inseguiti era rispondere in maniera vaga, confondendo le idee della donna. Se invece si veniva inseguiti, sembra che l'unico espediente per salvarsi fosse quello di gettarle della frutta, di cui era sempre affamata, e di scappare mentre lei mangiava.
Successivamente, sembra nel periodo Sengoku circolò un racconto sulla kuchisake-onna, ambientato nel quartiere Shinjuku ad Edo. Uno dei servitori di un signorotto locale finì di lavorare molto tardi, trovandosi a rincasare a notte inoltrata e con la pioggia battente. Lungo il cammino notò una donna completamente zuppa d'acqua tanto che, impietosito, le si avvicinò per offrirle riparo sotto al suo ombrello. Quando però la vide in faccia, scoprì che era orribilmente sfigurata da uno squarcio che andava da un orecchio all'altro.


La leggenda urbana moderna:

Nell'estate del 54º anno del periodo Shōwa (1979) si diffuse in tutto il Giappone una serie di voci incontrollate su una rediviva kuchisake-onna. Sembra infatti che, in quei giorni, una donna con la faccia coperta da una mascherina si aggirasse nei sobborghi bui delle città. Fermato un passante, in genere bambini delle elementari o studenti universitari, gli domandava «Pensi che io sia bella?». Se il malcapitato rispondeva "no", veniva ucciso con le forbici; se rispondeva sì, la donna si toglieva la mascherina chiedendo «E adesso?»: se il ragazzo persisteva nella sua risposta positiva, la donna - sentendosi presa in giro - gli sfregiava il volto in modo che apparisse come il suo; se invece la vittima cambiava risposta e diceva "no" la donna, offesa, lo avrebbe tagliato in due parti uguali.
Queste voci fecero grande presa tra la gente e causarono qualche problema d'ordine sociale perché molti bambini, terrorizzati, non volevano più andare a scuola. Nel 2004 poi, la leggenda della kuchisake-onna ha attraversato il Mar del Giappone (forse attraverso internet) giungendo fino in Corea del Sud.

𝕾𝖍𝖔𝖗𝖙 𝕳𝖔𝖗𝖗𝖔𝖗 𝕾𝖙𝖔𝖗𝖎𝖊𝖘Where stories live. Discover now