La vera storia di B. O. B. e di The Rake

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Dal diario di Avraham Eckart:

25 Marzo 1941

La Seconda Guerra Mondiale ha devastato il mio paese. Mio padre è stato portato via… essendo una famiglia di ebrei temo che presto anche io, mia sorella, mio fratello e nostra madre faremo la stessa fine, così ho deciso di scrivere questo diario perché voglio racconti quelli che probabilmente saranno i miei ultimi giorni di vita […] Stanno arrivando, sento i loro passi. Ci siamo chiusi in bagno, mia sorella sta singhiozzando abbracciata a mia madre e mio fratello ,Robert, è pietrificato dalla paura. […] Stanno aprendo la porta.

26 Marzo 1941

Ci hanno caricati in un treno scadente, assieme ad altra gente che nemmeno conosco. Non abbiamo cibo, nemmeno acqua. Manca perfino una toilette e per questo facciamo i nostri bisogni qui, in mezzo agli altri. Cerco di non vomitare per l’odore ,ma mio fratello non ce la fa e inizia a vomitare. La puzza è insopportabile […] è arrivata la notte. Non riesco a chiudere occhio in mezzo a quella puzza… in mezzo a topi, scarafaggi e vomito. Mia sorella abbraccia forte nostra madre e piange disperata. Mia madre le dice che andrà tutto bene. Mente. Altra gente urla e piange…

27 Marzo 1941

[…] Siamo finalmente arrivati, finalmente per modo di dire. Sorrido pensando che almeno tutta quella sofferenza finirà presto… Appena sono arrivato ho chiesto a una guardia dove mi trovo e lui ,freddamente, ha risposto che siamo all’inferno e ha fatto una strana risatina. […] Ci hanno tatuato due lettere (ZW) oltre ad un numero, ha fatto un male cane… […] Hanno portato nostra madre e nostra sorella in un altro campo, non credo che siano vive ,ma continuo a sperarlo. Mio fratello non parla da quando i tedeschi sono arrivati in casa e ci hanno rapiti, si sente in colpa perché non ci ha potuto difendere dato che non ha le braccia. […] Siamo in una camera stretta con altra gente, altri gemelli. Hanno preso una coppia di gemelle. […] Sono circa le 3:00 di notte, non ho un orologio e non posso esserne certo ,ma credo sia quell’orario. Comunque ho sentito le urla di quelle ragazze. Domani potrebbe toccare a me e a Robert… Ho paura.

28 Marzo 1941

Oggi ne hanno presi 4, due ragazzini bassi e biondi, probabilmente polacchi, e due ragazzi, uno magro e uno un po’ più in carne. […] Ci hanno portato il pranzo, non so cosa sia ,ma sono affamatissimo […] Non sa di nulla questa brodaglia, almeno mi sento meglio,anche se era solo mezzo bicchiere… […] Come l’altro giorno anche stanotte sento delle urla, sono quei ragazzi. Non riesco a dormire, abbraccio mio fratello, sento che trema.

29 Marzo 1941

Tocca a noi, siamo rimasti solo noi due. Un signore in camice bianco arriva, non posso più scrivere.

Queste sono le ultime paure scritte da Avrahm. La polizia ,dopo altre indagini, ha trovato degli appunti appartenenti al Dr. Josef Mengele.

Giorno #1: I due ragazzi sono arrivati. Sono perfetti per i miei esperimenti. Il fatto che uno dei due non abbia le braccia mi aiuta. Diventerò famoso, si ricorderanno di me. Porrò fine alla Seconda Guerra Mondiale con la mia K.M. Faccio stendere i due ragazzi sul letto e li faccio spogliare da un mio assistente. La dottoressa Teresa W. gli ha fatto alcune analisi. Analisi del sangue, dell’urina e della cute. […] Le analisi danno ottimi risultati, sono perfetti. […]

Giorno #2: Somministro ai due ragazzi alcune sostanze da me create dopo anni di studi ed esperimenti, falliti. Speriamo che il loro sistema immunitaria resista. Tutto va secondo i piani, Robert ha già perso i capelli e Avrahm li sta iniziando a perdere. […] Stanotte ho preso ben 14 gemelli ,ma hanno opposto resistenza. Li ho uccisi tutti quanti con dei colpi di pistola, almeno l’ho fatto con quelli che sono sopravvissuti. […]

𝕾𝖍𝖔𝖗𝖙 𝕳𝖔𝖗𝖗𝖔𝖗 𝕾𝖙𝖔𝖗𝖎𝖊𝖘Where stories live. Discover now