Five Nights at Freddy's

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La storia di Five Nights at Freddy’s comincia nell’anno 1983 all’interno di una pizzeria molto popolare: la Freddy Fazbear's Pizza.

Il locale era una versione rivisitata della Fredbear’s Family Diner, locale aperto già dal 1965 di cui la Fazbear Ent aveva acquistato i diritti. La fama di questo posto era dovuta dal fatto che non era un ristorante qualunque. Infatti, aveva a tema due mascotte, molto apprezzate dai bambini che venivano lì con i propri genitori.

Queste ultime erano due animatronics, ovvero dei robot dotati di endoscheletro per muoversi, e ricoperti da un costume.

Il primo dei due era Fredbear, il cantante del duetto, un'automa con le sembianze di un orso avente la tuta color oro.

Infine c’era Spring Bonnie, il suonatore del duetto, un coniglio dal colore della tuta esattamente uguale al suo partner. Il nome di questo robot significa “Bonnie a Molla”, quindi ciò fa intuire che fosse dotato anche di un sistema a molla.

La cosa entusiasmante di queste mascotte era che potevano essere indossate dagli impiegati del luogo, così da interagire meglio con i bambini. Tutto questo grazie alla presenza di un quinto dito in entrambi i costumi. Uno dei maggiori dipendenti (nonché anche una delle migliori guardie notturne del locale), il signor Vincent, noto come Purple Guy (“Ragazzo Viola”) per il suo abbigliamento interamente violaceo, era specializzato nel far indossare le tute dei due animatronics agli altri impiegati, evitando di rimanere schiacciati dall’endoscheletro di questi ultimi.

La popolarità di questo posto crebbe sempre di più tanto da allestire altri quattro robot di ruolo secondario.


Erano: Freddy Fazbear l’orso, Bonnie il coniglio, Chica la gallina e Foxy la volpe pirata.

Vennero anche realizzati dei peluche raffiguranti tutti gli automi. Però, nello stesso 1983, successe un qualcosa di veramente raccapricciante, un qualcosa che fece crollare la fama della Freddy Fazbear's.

Durante il compleanno del figlio del "Phone Guy", il fratello maggiore del piccolo bambino, accompagnato da altri tre amici bulli, sollevò di peso il piccino, portandolo fino all'enorme bocca dell’animatronic Fredbear. Incuranti del fatto che quel pupazzo avesse un endoscheletro, i ragazzi inserirono la testa del festeggiato tra i denti aguzzi dell’orso meccanico.

Q

uest’ultimo chiuse la bocca, fracassandogli il cranio.

Questo tragico evento venne alla storia come “The Bite of ’83” (“Il Morso dell’83”).
Dopodiché vi fu lo smantellamento di Spring Bonnie, il quale era soggetto a pericolosissimi malfunzionamenti del sistema a molla. 

Il bambino morso andò in coma per svariato tempo, sognando di notte i suoi peluche come robot mostruosi, per poi morire verso la fine della settimana.

Il Purple Guy che si occupava della manutenzione dei nuovi robot, aveva scoperto che i responsabili del morso dell'83 erano entrati nella camera di sicurezza e avevano distrutto le apparrcchiature degli animatronics. Travestitosi da Fredbear egli attirò le quattro pesti e li uccise, ma purtroppo Vincent era stato visto da una bambina (forse era la sorella della vittima del morso dell'83) che visto tutto era scappata fuori dal locale.

Poco dopo aver preso la macchina, l'uomo in viola trovò la testimone del suo massacro e uccise anche lei, più tardi nascose i cadaveri nelle tute.

𝕾𝖍𝖔𝖗𝖙 𝕳𝖔𝖗𝖗𝖔𝖗 𝕾𝖙𝖔𝖗𝖎𝖊𝖘Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora