Le pareti di casa nostra non sono molto spesse, e ogni volta che io e mia sorella vogliamo parlare durante la notte, i nostri genitori ci sentono sempre.
Dormiamo in un letto a castello, io sto nel letto sopra, a fissare il muro, mentre mia sorella dorme in quello di sotto.
Abbiamo ideato un modo per comunicare senza che mamma e papà di sentano: usiamo dei bigliettini.
Ne abbiamo una scorta vicino al nostro letto, e ci basta quello per parlare.
Ieri notte sentii mia sorella Sophie muoversi nel letto di sotto, segno che era sveglia.
Le passai un biglietto.
"Parliamo? Non riesco a dormire."
Lei mi rispose quasi subito, sul retro del foglio.
"Neanche io riesco ad addormentarmi"
Iniziammo a parlare un po', e io le raccontai della cotta che mi ero presa per Thomas, il nostro compagno di classe.
Parlammo del più e del meno, di ogni tipo di cazzate esistenti.
Ad un certo punto guardai l'orologio, erano le due e mezza, così decisi di terminare la conversazione scrivendo un ultimo biglietto:
"Sophie, ora è meglio se ci addormentiamo. È tardi."
Attesi la sua risposta, ma quando la ricevetti desiderai tanto non aver scritto il suo nome.
"Chi è Sophie?"
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𝕾𝖍𝖔𝖗𝖙 𝕳𝖔𝖗𝖗𝖔𝖗 𝕾𝖙𝖔𝖗𝖎𝖊𝖘
Horror𝕃𝕒 𝕥𝕣𝕒𝕟𝕢𝕦𝕚𝕝𝕝𝕚𝕥𝕒̀ 𝕕𝕖𝕝 𝕓𝕦𝕚𝕠... 𝕟𝕠𝕟 𝕝𝕒 𝕧𝕖𝕕𝕣𝕒𝕚 𝕡𝕚𝕦̀ 𝕒𝕝𝕝𝕠 𝕤𝕥𝕖𝕤𝕤𝕠 𝕞𝕠𝕕𝕠.