Il gioco di Orfeo

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Esiste un'usanza pagana, che non molti conoscono, che viene chiamata Il gioco di Orfeo. 

Per chi non lo sapesse, Orfeo è un personaggio appartenente alla mitologia greca. Il mito narra che perse sua moglie Euridice, morsa da un serpente, e andò fino agli Inferi per riaverla.
È importante sapere che Orfeo sapeva suonare egregiamente uno strumento musicale molto antico, la lira, che è una specie di antenato dell'arpa.
Grazie a questo talento, riuscì a ottenere dal Dio Ade un patto: avrebbe riavuto sua moglie indietro a una condizione, ovvero uscire dagli Inferi senza voltarsi indietro, verso lo spettro della sua amata. Proprio vicino all'uscita, non resistette e si voltò, perdendo per sempre sua moglie. 

Il gioco di Orfeo consiste in un rito, una prova di coraggio, usata da alcune popolazioni nomadi per testare i loro figli. L'obiettivo è entrare e uscire da un tunnel sotterraneo, chiamato appunto Ade. Per completare il rito, il prescelto deve attraversarlo senza voltarsi indietro, come nel citato mito di Orfeo. Sembra molto semplice, se non per il fatto che i pochi che lo hanno portato a termine sono rimasti traumatizzati gravemente. Hanno raccontato che dentro al tunnel hanno sentito suoni agghiaccianti, chi urla, chi pianti. Nessuno si è però girato per sapere cosa, oppure chi, si celasse nel tunnel. 

Un gruppo di ragazzi venuti a conoscenza di quest'usanza hanno voluto sfidare il mito, portando dentro al tunnel una videocamera a infrarossi. Solo due dei sei ragazzi entrati uscirono. Gli altri furono cercati a lungo nel cunicolo, ma non furono mai trovati. Uno dei due ragazzi svenne all'uscita dal tunnel, ed è tutt'ora in coma. L'altro è rinchiuso in un ospedale psichiatrico, rifiutando qualsiasi contatto con il mondo esterno. Le uniche parole proferite sono "Ade" e "Strana musica". Non volle mai più vedere la videocamera, rimasta intatta e contenente un video prova che probabilmente potrebbe spiegare cosa veramente è accaduto nel tunnel.


È qui, in centrale, ora stiamo per analizzare il contenuto della videocamera.                                             Parte il video. 
Suoni di passi, risatine soffocate e sospiri. Una voce dice "Per ora tutto ok". Continuano gli stessi rumori. Poi qualcosa.           
Il video è a metà. 
Shhh. Shh. SHHH! "Sento qualcosa".
I passi si fermano. La videocamera punta il cunicolo vuoto, sempre nella stessa direzione. Un rumore... Sembra una melodia suonata con la lira. Poi dei sospiri più forti di prima. Un urlo soffocato di uno dei ragazzi.
Shhh. La melodia è molto bella. 
Il video è quasi finito. 
Tutto accade velocemente. I ragazzi velocizzano il passo. Uno si lamenta. Stanno quasi per correre. "Non voltarti..."
Una voce rimbombante sussurra.
"Non voltarti..."
I ragazzi stanno correndo. Il tunnel sembra allungarsi. La voce sta urlando.
"NON VOLTARTI! NON VOLTARTI! NON VOLTARTI!" Un ragazzo dice qualcosa.
"Non ce la faccio più..."
" NO! NO! NOOOOO!"
Urla. Un immagine veloce mostra una figura nera e alta. Un ultimo urlo e dello statico chiudono il video.
"ORFEO!". 
Una mia collega è in lacrime. Molti si sono voltati dall'altro lato. "Dio mio... Dio mio". 

La videocamera è stata distrutta ieri, insieme al video. Tutto è stato dimenticato, nessuno di noi in centrale ha più nominato il video.
Ora sto tornando a casa, è stata una giornata dura e non so nemmeno se chiuderò occhio.
Aspetta... Cos'è... C'è un suono nell'aria.
Sembra qualcosa di familiare...

Una lira...

𝕾𝖍𝖔𝖗𝖙 𝕳𝖔𝖗𝖗𝖔𝖗 𝕾𝖙𝖔𝖗𝖎𝖊𝖘Where stories live. Discover now