Capitolo 4

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Una volta terminato il pranzo Sasuke scappa nella zona giorno per mettersi a giocare con delle costruzioni di legno, mentre Itachi mi aiuta a lavare le stoviglie e le ciotole.

«Cresce in fretta, non ti sembra?» gli domando passandogli un piatto appena sciacquato.

Lui si mette ad asciugarlo con lo straccio e poi lo posa sulla mensola di legno più bassa.

«Sì. Tra poco sarà un vero ninja.» risponde con un sorriso sognante.

Rimaniamo lì in silenzio assorti nelle nostre mansioni finché un rumore di un oggetto pesante che cade al suolo ci fa voltare nello stesso istante verso Sasuke. La sua costruzione sembra essere andata in mille pezzi.

«Uffa...» commenta incrociando le braccia.

«Cos'è successo, fratellino?» chiede Itachi lasciandomi l'ultima ciotola tra le mani.

«Tutte le volte che provo a costruire un ponte le colonne di sostegno crollano.» si lamenta il più piccolo con un falso broncio.

Itachi si mette a ridere, anche se lo vedo in difficoltà mentre si inginocchia davanti a lui.

Dev'essere la famosa caviglia di prima. Perché non mi vuole dire cos'è successo? Proverei senz'altro a guarirlo. In fondo, è questo il mio compito.

Dopo aver rimesso al proprio posto ogni cosa sposto i fazzoletti che avevo posato sopra a un piatto fondo e osservo soddisfatta i dango fumanti ricoperti di glassa fatta in casa.

Abbiamo mangiato in fretta. Sono ancora caldi.

«Sasuke, Itachi, venite qui.» lo richiamo con severità.

«Ma sorellona Yumi! Itachi mi stava spiegando come fare!» dice Sasuke storcendo il naso.

Itachi invece gli punta sulla fronte l'indice e il medio e gli dà un leggero buffetto che lascia un segno rosso sulla sua pelle.

Sono così felici. Quel semplice gesto è quello che rende unita questa famiglia.

Itachi prende Sasuke per mano e lo accompagna da me.

«Allora? Che altra sorpresa devo aspettarmi adesso?» chiede Itachi con una punta di presunzione.

Io arrossisco leggermente e poi mostro loro il contenuto di quel piatto misterioso.

«Oh!» esclama Sasuke per la sorpresa. «Questo è il dolce preferito di mio fratello Itachi!»

«Non so come ringraziarti, Yumi. Non dovevi.» mi dice entusiasta l'altro prendendo un bastoncino.

«Avanti, prendine uno anche tu, Sasuke.» lo incito con un sorriso.

Lui annuisce e allunga la mano verso di me. Io prendo l'ultimo e rimaniamo in piedi tutti e tre a guardarci mentre il sapore dolce dello sciroppo ci resta sulle labbra.

«Mmh–davvero delizioso.» commenta Itachi con la bocca ancora piena.

Mentre lo fisso non posso fare a meno di notare l'espressione di pura gioia che corona il suo viso.

È bellissimo. È davvero bellissimo. Vorrei che quel sorriso rimanesse per sempre sul suo volto.

Mentre Sasuke è in giardino ad allenarsi con gli shuriken io e Itachi rimaniamo soli in soggiorno.

«Fai così tanto per noi...» commenta all'improvviso Itachi iniziando a togliersi le bende che porta sulle gambe.

«È questo il mio ruolo nella famiglia.» mi limito a rispondere con voce flebile.

«Mio padre è sempre stato fin troppo severo con te.»

«Non è vero. È giusto che faccia così. Sono l'ultima arrivata e come vostra ospite non posso permettere che il nome del clan Uchiha risenta della mia inadeguatezza.» lo interrompo con un sorriso timido.

Itachi rimane a guardarmi in silenzio. Non appena le sue mani sfiorano la caviglia destra l'espressione del suo volto si tinge di sofferenza.

«Posso vedere?» chiedo avvicinandomi.

Itachi sposta altrove gli occhi e un leggero rossore gli colora le guance.

«Te ne sei accorta...» commenta.

«Sai che per me è un piacere aiutarti.» lo rassicuro inginocchiandomi davanti al divano e facendogli cenno di allungare la gamba verso di me.

Lui sospira ma poi fa come gli ho chiesto.

Sembra che gli faccia molto male.

«Si può fare qualcosa?» domanda ancora prima che io inizi ad esaminarlo.

«Ma certo.» rispondo.

«Per fortuna. Ho promesso a mio padre che questo pomeriggio mi sarei preso cura io di Sasuke.»

«Oh, non devi. Non ti preoccupare. Lo aiuterò io. È il tuo compleanno. Dovresti festeggiare con i tuoi amici.» gli dico posando delicatamente le dita intorno alla sua caviglia.

Dopo aver soppresso un gemito di dolore, Itachi si mette a ridere dolcemente.

«Sono un pessimo amico. Ti ricordo che non ho ancora aperto il tuo regalo.» commenta posandosi una mano sulla testa.

«Te l'ho già detto. Non è importante, puoi stare tranquillo.»

Chiudo gli occhi e mi concentro sulla sua caviglia. Non sembra esserci nulla di rotto, per fortuna. Concentro il chakra nella mano e lo accarezzo mentre il tepore della magia curativa lo solletica.

«Ho fatto. Come ti senti?» gli domando allontanandomi.

Itachi si alza in piedi e prova a camminare con uno dei suoi sorrisi impressi sulle labbra.

«È perfetto. Ti ringrazio, Yumi.»

Sto per rialzarmi quando uno shuriken mi sfiora il collo di qualche centimetro.

Cado all'indietro per lo spavento.

«Sasuke!» grido scattando verso la porta aperta sul giardino. «Sta' più attento.»

Itachi si mette a ridere e poi mi prende una spalla con la sua mano sicura. Mi giro verso di lui.

«Perdonalo.» mi dice solamente, poi svanisce verso la sua camera. «È solamente un ragazzino.»

Spazio autrice

Ehi, alla fine ho decuso che inizierò a pubblicare un capitolo al giorno :3

Attualmente ho appena finito di scrivere il capitolo 30 e non vedo l'ora di mettermi in pari XD

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Momenti ‣ Itachi UchihaWhere stories live. Discover now