Capitolo 38

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Dopo ore di lungo cammino ininterrotto Kisame e Itachi si fermano in corrispondenza di un torrente e si siedono su due speroni rocciosi a guardare l'acqua limpida che scorre accanto a loro. Itachi mi indica un posto accanto a lui e mi prega di avvicinarmi con un cenno degli occhi.

«Siamo vicini alla base.» mormora ciondolando i piedi.

Kisame rimane impassibile e continua a sospirare rigirandosi un sassolino nero tra le mani.

«Senti, Itachi, non sarebbe il momento di dirle tutto?» chiede poi fissando un punto imprecisato all'orizzonte.

Lo guardo negli occhi e non posso fare a meno di notare che sembra molto preoccupato. Deglutisco. Cos'è che mi stanno tenendo nascosto?

«Sì, hai ragione. Yumi, voglio che mi ascolti attentamente, perché non lo ripeterò un'altra volta.» comincia finalmente Itachi.

Mi avvicino a lui e tendo le orecchie per non perdere nemmeno una parola. È innegabile, sono tremendamente curiosa di sapere cos'ha da dirmi.

«D'ora in poi non esisteranno più le nozioni di giusto e sbagliato. Ucciderai, ruberai, farai tutto ciò che ti viene richiesto senza domande. È questa la logica dell'Organizzazione Alba.»

«Io dovrò... Uccidere?» chiedo spiazzata.

«L'hai già fatto una volta. Vedrai che non sarà difficile sbarazzarti di individui che nemmeno conosci.» insiste lui stringendo una mano intorno al mio polso.

Sento le lacrime sul punto di cadere non appena fa riferimento al giorno dello sterminio del suo clan. Il cuore sembra stringersi in una morsa.

«Ti verrà assegnato un compagno assieme a cui dovrai svolgere le missioni, rimarrai al suo fianco fino al termine della prova. Solo allora potrai venire da me.» aggiunge con tono piano e controllato.

«Sei davvero sicuro di quello che stai facendo, Itachi?» chiede allora Kisame. «La ragazza non sembra esattamente la persona adatta a questo mestiere.»

«Fidati, Kisame. Anche se all'inizio potrebbe non sembrare, so che dentro di lei c'è l'anima di una combattente. Non dimenticarti che anche in lei scorre il sangue di un vendicatore. La sua famiglia è stata sterminata pochi anni prima della mia. Probabilmente nemmeno io sono a conoscenza di tutta la rabbia che tiene nascosta dentro di sé.»

Il ninja del villaggio della Pioggia si alza nuovamente in piedi e scaglia la pietra scura verso il torrente. Incrocia le braccia e scuote la testa.

«E sia, allora. Mi fiderò di te.» commenta deciso.

«Bene. Ora muoviamoci. Voglio passare per il piccolo paesino al confine per prenderle un'arma. A te va bene, Yumi?» mi chiede scrutando le profondità della mia anima attraverso il suo sguardo indagatore.

Mi fermo a osservare il modo perfetto in cui le sue labbra si piegano a formare un sorriso timido e mi ritrovo ad arrossire. I battiti del mio cuore si fanno rapidi ed erratici e per poco non mi manca il respiro.

«Yumi?» ripete cercando di svegliarmi dalla paralisi.

Batto gli occhi un paio di volte e poi annuisco, diventando ancora più rossa di quanto già non fossi.

«Bene. Allora è deciso.»

Il sole splende alto nel cielo. Le cicale friniscono con insistenza e l'aria sembra davvero pesante sotto la cappa creata dagli alberi della foresta. Dopo aver vagato per ore nel verde abbiamo finalmente imboccato un sentiero di ciottolato, anche se a dire il vero non vedo ancora la fine.

Itachi e Kisame sono davanti a me, uno al fianco dell'altro, e parlano con disinteresse della loro prossima missione. Se non ho capito male devono andare al villaggio della Foglia per togliere di mezzo dei ninja della squadra speciale Anbu che il nuovo Hokage ha posizionato sul confine.

Fisso Itachi preoccupata. Al suo posto non so se riuscirei a tornare a Konoha dopo quello che è successo. Senza contare il fatto che potrebbe incontrare qualcuno che conosceva.

Stringo i pugni e provo a concentrarmi su qualcos'altro, ma le mie orecchie sono costantemente tese per non perdere nemmeno una parola del discorso.

«Siamo quasi arrivati.» esclama a un certo punto Kisame girando la testa verso di me.

«Davvero?» domando colpita.

«È così. Manca poco.» conferma Itachi.

Rivolgo loro un sorriso fiducioso e accelero il passo fino a inserirmi tra i loro corpi. Afferro una mano di entrambi e rivolgo lo sguardo luccicante verso il cielo. Voglio che sappiano come mi sento.

«Sono felice.» affermo con un sorriso rilassato. «So che grazie a voi la mia vita sarà al sicuro.»

Kisame prova a ritrarsi, forse infastidito dalla mia presenza, ma poi si arrende e sospira.

«Non mi piace essere in debito con le persone. Sia chiaro. Lo faccio solamente perché tu hai salvato la mia vita.» mi dice con un'occhiata di fuoco.

«Non essere troppo duro, amico mio.» lo riprende Itachi. «So che in fondo hai già sviluppato una specie di simpatia verso di lei.»

Lo spadaccino risponde con un "tch" disinteressato.

«Se lo dici tu.» sussurra poi.

Spazio autrice

Devo scappare. Per ora vi lascio con questo aggiornamento :3

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Momenti ‣ Itachi UchihaWhere stories live. Discover now