Capitolo 65

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«Ti amerò sempre

Nel momento in cui il corpo di Yumi crolla a terra privo di sensi, Itachi finisce per infrangere l'illusione in cui aveva intrappolato Sakura e Sai.

La sua testa si volta all'indietro e il suo sguardo si posa sulla gabbia di legno creata da Yamato. Il suo cuore è invaso da un senso di disgusto e di rabbia. Lui, quello schifoso esperimento fallito di Orochimaru, gli ha portato via per sempre l'unica persona che gli sia mai rimasta accanto.

Senza aspettare un solo minuto abbandona i due giovani ninja per raggiungere il posto dove Yamato si sta finalmente riposando dopo lo scontro con Yumi.

La sua mente è completamente accecata dal dolore e dall'ira. Yumi, la sua Yumi... È tutto finito per colpa di Yamato. Deve fargliela pagare.

I suoi occhi si riempiono di lacrime e il suo corpo si decompone in uno stormo di corvi neri come la pece. Nel giro di un battito di ciglia è lì, di fronte all'uomo che gli ha rubato la felicità. Affonda la mano nella tasca e ne estrae un kunai.

Mentre i suoi occhi tengono ferma la sua preda prepara il colpo mortale e gli recide la gola con un taglio netto. È finita. L'ha ucciso.

Senza attendere un solo minuto si scaglia contro le sbarre della gabbia di legno e le disintegra senza alcuno sforzo. Si inginocchia e prende tra le braccia il corpo di Yumi, ma ormai è tardi. Il suo cuore ha già smesso di battere.

Le lacrime gli invadono il volto e il cielo diviene grigio. Si sentono le prime gocce di pioggia.

«Yumi...» sussurra tra i singhiozzi accarezzandole i lunghi capelli neri.

«Yumi!» ripete provando a scuoterla, a stringerla al petto, ma sa che ogni gesto è vano. Se n'è andata e ha portato via con sé ogni cosa. La sua dolcezza, il suo sorriso, la sua felicità.

«Ne, Itachi!» lo richiama la voce di Deidara, ma lui è perso in un altro universo.

«Dobbiamo ritirarci. Le mie bombe hanno meno effetto con la pioggia.» aggiunge il biondo.

Itachi scuote la testa. Afferra il corpo di Yumi e lo tiene a sé. Anche se ha già giustiziato l'uomo che l'ha uccisa il suo dolore non è sparito. Prende un respiro profondo e si asciuga le lacrime.

Quando esce dalla gabbia di legno si ferma un secondo ad osservare il cadavere di Yamato. Se soltanto potesse, lo ucciderebbe un'altra volta, un'altra e un'altra ancora. Ma ormai è andato. Non può più fare nulla.

«Andiamo.» dice a Deidara. «Voglio soltanto trovare un posto migliore per lei.»

Il biondo, non capendo il senso di quelle parole, gli si avvicina di corsa e osserva il corpo che Itachi porta fra le braccia.

«È svenuta?» domanda incerto.

Itachi scuote la testa.

«Andiamo, prima che la forza portante ti uccida.» ripete con un tono autoritario.

«Com'è successo?» chiede Kisame osservando il compagno.

«Da quanto me lo teneva nascosto?» replica invece Itachi.

Kisame abbassa gli occhi e scuote la testa. «Mesi, credo. Non voleva che lo sapessi. Non voleva che la considerassi debole.»

«Oh, Yumi... Se soltanto mi avessi detto qualcosa...» mormora l'altro battendo un pugno contro un tronco.

«Senti, Kisame, si può sapere dov'eri? Dove sei stato? Sapevi che era una missione difficile. Perché l'hai lasciata venire da sola?» aggiunge poi.

Il ninja del villaggio della Nebbia digrigna i denti. «È anche colpa mia, lo so.»

I due rimangono a lungo in silenzio, persi ad osservare la piccola roccia posta sopra il tumulo di terra e cenere che nasconde il suo corpo.

«Perdonami.» mormora infine Itachi conficcando la spada di Chujin nel terreno. «Avevo promesso che ti avrei protetta, che saremmo stati insieme per sempre. Sono stato davvero un pessimo fidanzato.»

«Itachi.» lo richiama Kisame alzandosi in piedi e indicandogli il sentiero per tornare al rifugio.

«Solo un momento.» risponde l'altro.

Kisame annuisce, mentre Itachi si dirige verso il punto dove ha piantato la katana. Si inginocchia e si toglie la collana che gli aveva regalato Yumi per il suo tredicesimo compleanno. La avvolge intorno al palo della spada e sorride tristemente.

«È arrivato il momento che questo piccolo regalo torni a te.» sussurra alzandosi nuovamente in piedi.

Si allontana di qualche passo e poi si inchina. «Ti raggiungerò presto, se i Kami lo vorranno. I momenti che ho passato con te sono stati i più belli della mia vita.»

Kisame osserva rapito il compagno. Non l'ha mai visto così debole e indifeso.

«Nel caso in cui dovessi tardare...» aggiunge poi iniziando a camminare verso il ninja del villaggio della Nebbia. «...Tieni a mente le mie parole. Yumi Uchiha, anch'io ti amerò sempre. Non dimenticarlo mai.»

Spazio autrice

Ehi, ed ecco finalmente conclusa questa lunghissima storia :(

Sono triste al pensiero che questo sia l'ultimo capitolo. Nel pomeriggio pubblico un commento, quindi niente spoiler.

Buona giornata a tutti,

Votate e commentate!

Momenti ‣ Itachi UchihaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora