Capitolo 64

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Lo scontro fra Deidara e la forza portante della Volpe sembra essersi protratto fin troppo a lungo. Senza contare il fatto che Itachi ha intrappolato gli altri due ragazzi in un'illusione molto difficile da mantenere, quindi immagino che il suo chakra stia per esaurirsi. E in fondo credo che anch'io sia sul punto di mollare. Forse Yamato non è esattamente abile nel combattimento ravvicinato, ma dispone di una resistenza molto maggiore della mia.

Inizio a sentirmi stanca, proprio come il giorno del nostro ultimo incontro. Il mio cuore palpita e nelle mie vene si diffonde la paura di perdere. Non so per quale motivo, ma questo individuo riesce sempre a mettermi in difficoltà.

Mi guardo intorno. Di Kisame neanche l'ombra. Mi domando dove diavolo sia finito quel combinaguai di uno squalo troppo cresciuto.

«Il tuo livello di chakra si è notevolmente abbassato dal nostro ultimo incontro.» commenta Yamato estraendo degli shuriken e scagliandomeli contro da varie direzioni.

Uso lo sharingan per prevedere i movimenti delle stelle metalliche e le schivo senza alcun problema, ma quando credo di aver evitato il pericolo un tronco si stringe intorno alla mia vita e mi tiene sospesa in aria. Mi divincolo e provo a scalfirlo con la spada.

«Maledetto!» grido.

«Sai, ti ho osservata a lungo e sono giunto a una conclusione. Kakashi mi ha detto che chi utilizza per troppo tempo lo sharingan spesso si indebolisce al punto di perdere quasi del tutto la vista. In questo modo i suoi riflessi peggiorano notevolmente, così come la capacità di concentrazione.»

«Sei un tipo interessante, Yamato. Ma Kakashi non sa nulla di me.» replico recidendo con un taglio netto della katana il vincolo che mi tiene ferma.

Una volta tornata a terra utilizzo la copia di Itachi per scagliargli contro la tecnica della palla di fuoco suprema. Yamato si protegge con la paratia lignea.

Chiudo gli occhi e concentro il chakra. Devo assolutamente provare ad usare lo sharingan ipnotico finché ne ho la possibilità. La mia energia sta finendo, ma se la utilizzo nel modo corretto posso riuscire a liberarmi di questo individuo fastidioso. Non posso lasciarmi sconfiggere due volte dalla stessa strategia.

Quando spalanco le palpebre sento il sangue scorrermi lungo le guance. Sento gli occhi sul punto di esplodere, ma devo riuscirci a tutti i costi.

Yamato abbassa immediatamente lo sguardo, impedendomi di prendere il controllo dela sua mente. Impreco tra me e me e mi spingo all'attacco. Devo obbligarlo a puntare i suoi occhi nei miei. Ce la posso fare.

Sollevo la katana e corro verso di lui. Yamato mi evita utilizzando delle formazioni lignee e in poco tempo mi ritrovo in una specie di gabbia fatta di tronchi d'albero.

Lascio andare il respiro e disattivo lo sharingan. Non ce l'ho fatta, purtroppo. Non sono stata abbastanza veloce.

Sposto lo sguardo su quello che dovrebbe essere Itachi, anche se a dire il vero non riesco a distinguere la sua sagoma da quella di Deidara o da quella della forza portante. Mi poso una mano sul cuore mentre il sangue continua a scorrere impetuoso lungo il mio viso. La copia di Itachi scompare dopo essere stata colpita da un ramo appuntito che sbuca da terra.

«Le tue condizioni fisiche sono pessime.» commenta Yamato fermandosi davanti a me. «Mi domando come tu abbia fatto ad andare avanti per tutto questo tempo.»

«Forse perché avevo qualcuno per cui combattere. Quell'uomo che tu vedi lì in fondo... Itachi Uchiha... Credo che abbia il cuore più buono di tutto questo mondo malato. Eppure nessuno è mai riuscito a capire le ragioni dei suoi gesti. È una vera punizione divina.»

Yamato posa la mano contro un tronco e mi fissa direttamente. Sa che ora non sarei in grado di reagire nemmeno se lo volessi con tutta me stessa.

«Voi dell'Organizzazione Alba dite tante cose.» mormora con un'occhiata piena di disgusto. «Quell'uomo che tu ammiri, quel ragazzo... Tu sai cos'ha fatto in passato, non è vero?»

«E tu, Yamato, credi di sapere perché l'ha fatto? Mh? O ti basi solamente sul risultato di quelle azioni impure?»

Il castano spalanca gli occhi di fronte alle mie parole.

«Cosa intendi dire?» mi domanda inarcando un sopracciglio.

«Non vorrai farmi credere che non sei al corrente del motivo per cui Itachi ha dovuto uccidere gli Uchiha!»

«Staresti dicendo che non è stato semplicemente un atto di forza e di ribellione?»

«Stolto.» ridacchio pulendomi il volto con la manica. «Certo che il Terzo Hokage alla fine non ha mantenuto la promessa. Che uomo debole e ingiusto.»

«Di cosa stai parlando?» ripete avvicinandosi ancor più.

Mi piego in avanti e tossisco più volte. La gola inizia a bruciare, così come il naso e gli occhi. Presto non sarò nemmeno più in grado di parlare.

«Sto dicendo che... Sarutobi...» la mia voce si interrompe del tutto.

Mi poso la mano sul collo e scuoto la testa. Ho bisogno di riposare. Il mio corpo sta cedendo.

È ora di affrontare la realtà.

Non posso più andare avanti.

È finita.

Devo solo avere il coraggio di pormi di fronte alla verità e conosco un solo modo per farlo.

Fisso intensamente il ninja di Konoha di fronte a me e compongo un sorriso sciocco.

«Ucc–» sussurro con un filo di voce.

«Come?» replica Yamato.

«Ucc–» ripeto con più calma. «–Ci–»

Deglutisco e sento il sapore ferroso del sangue in bocca. Di nuovo. «–Di... Mi.»

«Uccidimi.» ripeto in labiale.

L'uomo davanti a me spalanca gli occhi. I rami avvolti intorno alle mie gambe e al mio torace stringono ancor più la presa. L'aria inizia a mancarmi.

«È davvero questo quello che vuoi, Yumi Mikai?»

Eseguo un breve cenno d'assenso con la testa e i miei occhi si puntano sul cielo azzurro. Sì, è davvero questo il mio ultimo desiderio.

Le nuvole sembrano assumere l'aspetto del volto di Itachi e mi ritrovo inevitabilmente a sorridere. Ho combattuto per lui fino all'ultimo. Sono stata al sul fianco, proprio come gli avevo promesso. È stata un'avventura breve ma intensa e piena di emozioni.

Sono felice. Ora mi attende finalmente un meritato riposo.

Dal suolo emerge un altro filamento ligneo che si avviluppa intorno alla mia gola. Chiudo gli occhi e lascio andare per sempre il mio ultimo respiro.

Con le energie che mi rimangono mi connetto alla mente di Itachi. Voglio lasciargli un ultimo messaggio prima di andarmene.

«Addio, Itachi. Ti amerò sempre.»

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Spazio autrice

Buonasera a tutti. Scusate la lunga attesa ma mi si è spezzato il cuore a scrivere questo penultimo capitolo. So che molti di voi inizieranno a criticarmi per via della scelta che ho fatto, ma aspettate a giudicare. Nell'ultimo capitolo metterò una nota in cui spiegherò le mie ragioni.

Votate e commentate!

Momenti ‣ Itachi UchihaDonde viven las historias. Descúbrelo ahora