Capitolo 42

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Kisame mi raggiunge e osserva in silenzio il corpo completamente privo di vita che giace al suolo. I suoi piccoli occhi neri si puntano nei miei ed esaminano la mia espressione cupa e letale.

Quando meno me lo aspetto scoppia in una risata soddisfatta. Inarco un sopracciglio.

«Ora capisco.» afferma divertito mostrandomi i suoi denti aguzzi come lame. «Itachi aveva ragione a dire nelle tue vene scorre il sangue di un vedicatore. Sei in grado di cambiare completamente personalità in un battito di ciglia. Interessante.»

Prendo un respiro profondo e disattivo lo sharingan. Stringo i denti.

Mi dispiace, Itachi, ma non ho potuto farne a meno. Kisame mi ha fatto perdere le staffe.

«Andiamo.» mormoro riponendo la spada nel fodero. «Sono molto stanca.»

Il ninja del villaggio della Nebbia annuisce e mi fa cenno di seguirlo.

«D'accordo, andiamo.»

Una volta conclusa la nostra relazione sull'accaduto, Pain fa cenno a Kisame di andare. Io, invece, mi avvicino alla sua scrivania cercando di non sembrare impaurita dalla sua presenza.

«Quindi l'hai ucciso senza esitare.» commenta Pain con un sorrisetto.

«Ho fatto qualcosa di sbagliato?» domando incrociando il suo sguardo freddo e calcolatore.

«No.» risponde soltanto. «Ora sei a tutti gli effetti un membro dell'Organizzazione. Sarai la compagna di Kisame fino a nuova disposizione.»

Annuisco e mi inchino, poi però mi sorge spontenea una domanda.

«E Itachi?»

«Oh, non ti devi preoccupare per lui.» mi assicura. «Ora va' a riposare.»

Mi volto a dargli le spalle ed esco dalla stanza. Chiudo la porta dietro di me e avanzo nella penombra. Gli occhi iniziano a bruciare per lo sforzo.

«Ce l'hai fatta.» mormora la voce di Itachi.

Punto gli occhi sulla sua sagoma sfocata.

«Sì, ma non ho fatto come mi avevi detto tu. Io... Mi dispiace, ho usato lo sharingan.» rispondo abbassando il capo.

Itachi si avvicina a me e mi stringe in un abbraccio di consolazione. Abbassa la testa accanto alla mia e posa le labbra contro il padiglione dell'orecchio.

«La prossima volta prova a fare come ti ho detto. Dimmi, Yumi, di quanto la tua vista si sta indebolendo?» chiede serio.

Trattengo le lacrime e cerco di mantenere un tono piano mentre gli rispondo. «Non ti preoccupare. Ci vedo ancora bene.»

La sua presa si fa più forte.

«Andiamo. Stasera dormi insieme a me.»

«V-Va bene.» balbetto seguendolo.

Al mio risveglio non c'è più alcuna traccia di Itachi nel letto. Mi alzo a sedere sul materasso e poi mi tiro in piedi. Mi poso una mano sulla fronte. I miei occhi bruciano.

Momenti ‣ Itachi UchihaWhere stories live. Discover now