Capitolo 8

2.7K 186 65
                                    

Qualche ora dopo mi ritrovo a casa da sola con la signora Mikoto.

Fugaku, dopo essere riuscito a riprendersi il giornale in qualche modo sconosciuto, è uscito per andare a incontrare un vecchio amico. Sasuke e Itachi sono andati ad allenarsi, ma io non sono potuta andare per via delle ammonizioni da parte dei loro genitori.

«Non prendertela con Fugaku.» mi dice all'improvviso la signora Mikoto.

Riesce a capire a cosa sto pensando?

«È severo, ma lo fa per il tuo bene. Vedrai che quando sarà soddisfatto ti lascerà molte libertà. È sempre stato così, sia con Sasuke che con Itachi. Gli piace avere il controllo su ogni singola cosa.» spiega con un sorriso dolce.

«Ho sentito dire che ieri sei uscita ad allenarti con Sasuke.» aggiunge poi.

Sento le guance tingersi di rosa.

«Lei lo sapeva?» chiedo con un sussurro.

«Sì, me l'hanno detto i nostri vicini. Allora, come se la cava il mio piccolo angelo?»

«Migliora a vista d'occhio. Tra poco non riuscirò più a stargli dietro.» sospiro abbassando gli occhi sul pavimento.

Lei mi posa una mano sulla spalla. «Non essere troppo dura con te stessa. Scommetto che riuscirai a stare sempre un passo davanti a lui. Sei forte, Yumi.»

Senza saperlo mi ritrovo a tremare per la gioia. Avevo proprio bisogno di sentire quelle parole.

«Grazie... Grazie davvero.» mormoro.

«Ora che ne dici di un bel regalo a sorpresa?» chiede con un occhiolino.

Annuisco decisa.

«Vieni con me. Ti devo proprio far vedere una cosa...» mi dice facendomi cenno di seguirla.

Ci dirigiamo insieme nella porzione più interna della mansione, dove si trova un piccolo tempio privato totalmente buio. Al nostro ingresso Mikoto si appresta ad accendere le candele tradizionali a lato dell'altare e poi si inginocchia di fronte ad esso.

Io la seguo e compio i suoi stessi movimenti.

«Questo è un luogo sacro, Yumi. Qui dentro sono nascosti i rotoli più preziosi della nostra famiglia. Ma non solo. Ce n'è uno che voglio regalarti.»

Spalanco gli occhi e scatto in piedi con le mani protese in avanti.

«Non sarà necessario. Sono preziosi per voi. Non posso nemmeno immaginare di privarvi di un tale tesoro.» esclamo.

Lei si volta a guardarmi e scuote la testa.

«Quello che voglio darti non appartiene al clan Uchiha. Era di tua madre, ma Fugaku l'ha portato via il giorno in cui è venuto a prenderti.»

Rimango senza parole mentre la signora Mikoto si abbassa e stacca una trave dal parquet. Sotto di essa è nascosta una vera e propria cassaforte piena di rotoli dall'aria antica e preziosa. Lei li esamina con cura e poi ne prende uno legato con un filo dorato che reca il simbolo del mio clan – l'aquila – su un'estremità.

«Questo è per te.» mi dice posandomelo tra le mani e risistemando il pavimento in modo da nascondere il tesoro che si nasconde sotto di esso.

Annuisco stupita, poi la aiuto a spegnere le candele e usciamo insieme dalla stanza. Torniamo in soggiorno, dove ci posizioniamo l'una di fronte all'altra sulle poltrone.

«Aprilo, avanti.» mi esorta.

«V-Va bene.»

Slaccio il filo che lo tiene sigillato e poi inizio a srotolarlo con le mani tremanti. Sto per leggere un testo appartenuto alla mia famiglia. Il mio cuore palpita al solo pensiero.

Momenti ‣ Itachi UchihaWhere stories live. Discover now