Capitolo 34

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Dai finestrini dell'Hogwarts Express la neve, candida e leggiadra, continuava a cadere; i miei occhi scuri seguivano distrattamente i grandi fiocchi scendere dal cielo, divenuto via via sempre più scuro col passare delle ore.

Stavo tornando a casa dalla mia famiglia, da mia madre...
Mia madre.
Come avrei potuto mentirle? Fare finta di non essere a conoscenza della verità.
Non ero mai riuscita a mentirle.

Anche Harry sapeva, sapeva tutto.
Anche lui aveva assistito a quella conversazione, nascosto sotto ad uno dei tavoli dei Tre Manici di Scopa.
Nemmeno a lui sarei stata capace di mentire.
Fui grata a quello strano scherzo del destino, al fatto che fosse presente: non sarei mai stata in grado di trovare le parole giuste per dire quello che avrei dovuto dirgli.
Sirius Black era il suo padrino. Harry era il figlioccio di un pluriomicida, pluriomicida che era stato amico di mia madre.

«Come farai con tua mamma?-la voce di Beatrice richiamò la mia attenzione- La affronterai o farai finta di nulla?»
Inspirai ed espirai profondamente spostando nuovamente il mio sguardo sul paesaggio invernale.
«Non lo so ancora.»

Le opzioni a disposizione non erano molte: potevo affrontarla, chiedendole di dirmi l'intera verità rischiando di smascherare Harry e la Mappa del Malandrino, oppure fare finta di nulla e indagare per conto mio.

Qualche ora più tardi l'Hogwarts Express si fermò al binario 9 e 3/4 della stazione di King's Cross.
Con un incantesimo feci levitare il mio baule, presi la gabbietta di Seere e aprii la porta dello scompartimento.
Diedi un'occhiata fuori: studenti di tutti gli anni e case si accingevano a scendere. In quella folla intravidi una chioma inconfondibile biondo platino.

«Caramell!- mi sentii chiamare- Dove vai così di fretta!»

Alzai gli occhi al cielo irritata, ritraendo la testa nuovamente all'interno dello scompartimento.

«Muoviamoci, vi prego, che non ho proprio voglia di parlarci...-supplicai le mie amiche- già me lo dovrò sorbire il giorno di Santo Stefano... più che sufficiente.»

In fretta a furia uscimmo dalla cabina seguite dai nostri enormi bauli e ci dirigemmo verso la scaletta più vicina.

Per non cadere di faccia sul binario, cosa che invece sarei stata benissimo capace di fare, guardai con attenzione gli scalini dove mettevo i piedi.

«Cuginetta!» la voce di Filippo mi fece distogliere lo sguardo

Ad aspettarmi c'erano Alessandro, Stefano e, per l'appunto, Filippo, con il suo solito sorrisetto da sberle

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Ad aspettarmi c'erano Alessandro, Stefano e, per l'appunto, Filippo, con il suo solito sorrisetto da sberle.

Ad aspettarmi c'erano Alessandro, Stefano e, per l'appunto, Filippo, con il suo solito sorrisetto da sberle

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La Stella Nell'oscurità 3 || Draco MalfoyWhere stories live. Discover now