La sera prima del mio ritorno ad Hogwarts la trascorsi nella sala lettura.
Dalla chaise lounge sulla quale ero comodamente adagiata osservavo i miei cugini: Alessandro era intento leggere un libro di fronte a me, Filippo guardava distrattamente la neve cadere fuori dalla finestra, Stefano suonava una melodia bellissima ma malinconica al piano. Mi aveva insegnato lui a suonare.
«Certo che potresti suonare qualcosa di più allegro... per quale delle tue cotte non corrisposte avevi scritto questa?» Filippo si girò verso il pianoforte
«Come si chiamava...» Alessandro chiuse il libro riflettendo
«Annie...no...Jennie?»
«Mmh no era...»
«Lilibeth.» intervenni
« Lilibeth dai capelli neri!» Esclamarono all'unisono Filippo e Alessandro
«Com'era finita poi?»
Stefano distolse lo sguardo come rattristato.
«Era innamorata di un altro...» sussurrò
«Oh sì,- Filippo ricordò d'un tratto- non ci hai mai detto di chi però... lo conoscevamo?»
Di te, Filippo.- pensai mentre i miei occhi neri incontravano i loro gemelli negli occhi di Stefano
Quello era uno dei tanti segreti che condividevamo io e mio cugino. Nonostante all'epoca dei fatti fossi stata solo una bambina, ricordavo perfettamente quella sera primaverile: i miei cugini erano tornati da Hogwarts per le vacanze pasquali; come al solito stavo cercando il mio adorato Stefano. Lo trovai sul terrazzo di camera sua: guardava distratto l'orizzonte lontano dove il sole stava lentamente calando.
«Eccoti!» esclamai
Sorpreso del mio arrivo, Stefano portò subito una mano al volto per cancellare velocemente le lacrime solitarie scese sulle guance.
«Stai piangendo?» chiesi. Non avevo mai visto uno dei miei cugini piangere
«Noi Caramell non piangiamo.» ribatté subito sorridendomi fintamente
Mi avvicinai al lui afferrandogli la mano.
«Sei cresciuta un pochino in questi mesi.- mi disse accarezzandomi una ciocca di capelli senza dover nemmeno alzare il braccio- Ma non abbastanza da poterti sporgere e vedere il tramonto da qui.»
Così dicendo mi caricò sulla schiena permettendomi di ammirare quel meraviglioso tramonto arancione da dietro la sua spalla.
«La ragazza che amo- disse dopo un po'- è innamorata di Filippo.» percepii il dolore che stava provando nel tono della sua voce; mi si spezzò il cuore
Lo strinsi più forte, appoggiai il mento sulla sua spalla e la testa vicino alla sua.
«Come si chiamava il tipo Stef?» la voce di Filippo mi riportò al presente
«Non ricordo.» gli rispose
«Mi è venuta un'idea!- esclamò Filippo- Guardiamo negli annali!»
«Perché devi essere così idiota...» sospirai
«Oh avanti, a Stefano non importerà riportare alla luce un po' di vecchie foto dal passato!»
Il mio corpo si irrigidì: «Gli annali...» esclamai alzandomi di colpo dirigendomi ai piedi della libreria
«E io che ho detto.»
Dall'ultimo piano della libreria iniziarono a scendere tutti gli album di foto.
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