Mito e realtà

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I ciglio dell'acqua è immobile.

C'é solo lui. Una vasta pianura inanimata.

Né vento, né vita.

Ah, no, qualcosa c'è.

Un treno. Le fiancate dei vagoni in legno chiaro, la locomotiva splende per le lastre di metallo sottili che riflettono immobile sole.

Il camino no da fumo. Le rotaie inesistenti.

Va', senza capostazione o passeggeri.

Senza meta né partenza.

Solo? Oh, no.

Lo segue una creatura.

Immensa, la più grande che le acque e le terre possano concedere. Superba.

La colonna vertebrale e la parte superiore del cranio di una balenottera azzurra.

Latee ossa increspate di natura.

La pinna sbatte possente contro il mare, ma questo non si desta.

Sono l'una di fianco all'altro.

Balena e treno. Come mito e realtà.

Sarà che il tempo si annoiava, perché ora la balena non segue placida il "compagno".

Spalanca la mezza bocca e inghiotte macabra il treno, tutto d'un pezzo.

Sbuffa un ricciolo d'acqua che, stavolta, increspa quella valle blu e sprofonda di testa nelle acque.

Silenzio.

Ora c'è solo il mare. Immenso e solo.

Nulla vuole turbare quella calma?

Il tempo si sta annoiando di nuovo.

Lascia che una lacrima gli righi la guancia e piombi giù, pari a un sanno scagliato da un bambino.

La goccia giù, la balena su.

D'un tratto. Come un colpo di singhiozzo.

Ora, quando nuota su e giù, una scia di spuma marina le fa da coda.

Il sale si raggruma ed ecco delle rotaie atone, prive di carattere.

Lo splendido treno riemerge dalla profondità del abisso, si arrampica felino sul sentiero di sale e va'.

Di nuovo.

La balena lo segue, un po' più lontano di prima.

Ci ha provato ad ingoiarlo, eppure...

Una brezza. La spuma. Il vento. Il sale.

Il mare vive attorno a loro.

La brezza da corpo a un capostazione, con tanto di cappello e divisa.

Fa un figurone sulla locomotiva.

Il vento da corpo da dei passeggeri.

Un applauso di lingue, una mostra d'arte con cardine un'antica civiltà.

E la brezza?

Affacciata dalla mezza bocca della balena vi si cela una ragazza, anonima e indistinta.

Sta lì perché ha visto il capostazione, l'affascina.

Ha gridato. Grida tutt'ora.

Ma il capostazione ha occhi solo per il mare, la sua meraviglia.

Griderà in eterno? Ovattata dalle onde e dagli sbuffi della balena?

Potrebbe anche saltare giù, lo sa bene...

Ma, la balena è una sua cara amica.

Non vuole separarsene.

Griderà si, ma cosciente che sta solo grattando le corde vocali.

Mentre che i protagonisti, ignari, mirano l'orizzonte e attendono trepidanti la terra ferma.

E il tempo, giocondo, ride delle sue malefatte.

Carceriere in terra, tra mani e cielo.

"𝚂𝚎 𝚜𝚘𝚐𝚗𝚊𝚜𝚜𝚒 𝚊𝚍 𝚘𝚌𝚌𝚑𝚒 𝚊𝚙𝚎𝚛𝚝𝚒..."Where stories live. Discover now