Se mangiassi i tuoi stessi pensieri

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(info nel dizionario a fine capitolo)

A lui piace quando lei ride.

Assottiglia gli occhi, li fa piccoli piccoli come un peluche, e allarga quella labbra tonde.

Gli piace prenderla in giro, le guance si tingono di abendroth ed è il più bello spettacolo che lui abbia mai visto.

Sta piccola piccola su quella sedia, su quel tavolo che vorrebbe fosse un po' più corto, un po' più vicino.

Gli piace quando lei parla, il suon della sua voce che fa l'altalena tra una ottava e l'altra. Quasi attirasse la sua attenzione con una vocina più flebile o meno.

Gli piace quando fa la finta testarda, è più forte di lui provocarla e vederla arrabbiarsi, interdetta su cosa dire.

Scatta una foto cuatto cuatto, come un padre, lei se ne accorge e gonfia le guance e curva le sopracciglia, proprio come nei manga che tanto amano.

Vorrebbe dargli un pizzico sulla fronte, un colpo sulla testa e vederla scattare.
Ma non lo fa, il cuore gli batte già a mille.

Si accontenta di starle vicino su quel "muretto", saperla lì solo per lui.

E vorrebbe darle della bambina, perché in fondo lo è, la sua bimba anche se non sa di esserlo...non ancora.

«Questa volta ho proposto io, la prossima tocca a te» Sorride giocosa, quelle labbra tonde così rosee e belle.

«Ti faccio bosa, sei contenta?» La provoca ancora lui.

Fanno croce suo cuore.

Sono due scemi, ma almeno sono contenti.

[°°°]

Lei non sa camminare per strada.

Non fa che starci perfettamente al centro, quasi volesse farsi tirare da una macchina.

Magnete attirato dal pericolo.

Che stupida...

Lui ha il suo bel passatempo, se la tira da un lato all'altro, quasi vorrebbe prenderla per mano ed evitare che qualcuno se la metta sotto.

Proprio una bambina.

Lei si scusa, non lo fa apposta. Forse il nervosismo, forse la diverte e basta la situazione.

Sarebbe dovuti passare per le ritagli abbandonata, già, sarebbe stato meglio. Ormai è tardi, pazienza.

"Shibumi" Non può che pensare guardandola.

E il cuore fa una capriola ogni volta che i loro occhi castano mare si mescolano, qualche secondo, solo uno.

Yume hanabi, lei è un sogno forte come un fuoco d'artificio. Bella come le loro esplosioni, fuori di luce sfrigolante, senza che se ne accorga.

[°°°]

Una volta lei aveva detto di adorare maglie, felpe e giacche di una taglia in più.

Ora anche lui adora vedergliele addosso.

Ringrazia la buriana e la riempie di ovazioni.

Ringrazia che lei abbia scordato la giacca a casa, con la sua è un dipinto di Van Gogh.

Accucciata sul divanetto, col sonno incatenato negli occhi, la testa un Teklak-Tekluk, nasconde d'essere aiguttoa.

Ora vorrebbe solo stringerla a lui, come lo voleva la sera affacciati al precipizio.

"𝚂𝚎 𝚜𝚘𝚐𝚗𝚊𝚜𝚜𝚒 𝚊𝚍 𝚘𝚌𝚌𝚑𝚒 𝚊𝚙𝚎𝚛𝚝𝚒..."Where stories live. Discover now