Cʜᴀᴘᴛᴇʀ 15

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Jungkook non esitò neppure un istante prima di correre verso la porta del capanno in legno, fiondandosi fuori di lì come se la sua vita dipendesse da quanto veloce sarebbe stato in grado di correre, e, forse, chissà, era proprio così.

Il cuore gli saltava nella gabbia toracica all'impazzata e, quel bosco, non gli era mai parso tanto vasto e terrificante.
Doveva rifugiarsi da qualche parte, ma non sapeva dove e, perciò, continuò a correre e correre, rischiando più di una volta di scontrarsi contro il tronco di un albero.
Come spesso gli capitava quando correva, sentì una fitta al fianco ed il fiato farsi corto.
Normalmente si sarebbe fermato a riprendere fiato ma, in quel momento, era l'ultimo dei suoi pensieri.

Finalmente, in lontananza, la vide: la macchina di Yoongi.
Continuò a correre calpestando i rami e le foglie cadute a terra.
Ce la fece.
Entrò in macchina, ringraziando dal profondo del suo cuore che il suo amico si fosse preoccupato di portarsi due mazzi di chiavi ma si fosse comunque dimenticato di chiudere la macchina.
Appoggiò la schiena al sedile, ansimando ed immettendo affannosamente aria nei polmoni.

Fu una volta ripresosi che notò che il finestrino alla sua destra era rotto.
Lì accanto, sul sedile del passeggero vi era una busta sigillata.
Jungkook posò lo sguardo sulla busta e, nuovamente, sul finestrino rotto.

"Chi ha...?"

Mormorò prendendola in mano, al posto del mittente e del destinatario, il retro riportava le seguenti parole:

È il vostro turno ora.

Il ragazzo inarcò un sopracciglio, aprendola con cautela anche se, le sue mani stavano ancora tremando per via di poco prima.
Al suo interno vi era una polaroid; aveva tutta l'aria di essere una foto vecchia, come quella trovata nel capanno.
Se non fosse stato per un particolare.
Ora, quella foto, non ritraeva più l'anziana signora e i suoi amici da giovani, bensì loro sette, in posa davanti alla casa.

Non abbiamo mai scattato una foto del genere, fu il solo pensiero di Jungkook.

Girò la polaroid, la frase sul retro era rimasta invariata, se non fosse che la data riportata era ora 2019 e, la scrittura, assomigliava incredibilmente alla sua.

Non dimenticarti di loro

2019

Sᴇᴏᴋᴊɪɴ
22 Settembre ore 19:21

Intanto, Namjoon e Seokjin, come del resto anche gli altri avevano ipotizzato, non erano affatto diretti verso la macchina di Yoongi.

"Dove stiamo andando? Sarà una decina di minuti che camminiamo".

Chiese il maggiore con lo sguardo rivolto a terra, attento a dove metteva i piedi: era diventato piuttosto buio e, non aveva la benché minima intenzione di scivolare per via del terreno irregolare.

Namjoon: "Ho una mappa della zona".

"E con ció?"

Jin sollevò lo sguardo, guardandolo con un'aria interrogativa, alla quale Namjoon replicò con un semplice sorriso.

Namjoon: "Voglio farti vedere una cosa, resisti un altro po'"

"Mi auguro per te che ne valga la pena".

Borbottò Jin, continuando a seguire Namjoon per il sottobosco, accompagnati dal fruscio delle chiome degli alberi lievemente scossi dal vento, dal frinire delle cicale, e dallo scricchiolio prodotto dalle foglie e dai rametti ogni qualvolta li calpestavano.
Qualche minuto dopo, il sentiero lungo il quale stavano camminando si fece più largo, e si trovarono dinanzi ad una radura attraversata da un ruscello.

Bᴜᴛᴛᴇʀғʟʏ ᴇғғᴇᴄᴛ Where stories live. Discover now