Cʜᴀᴘᴛᴇʀ 23

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Seokjin, prese ad allontanarsi rapidamente da dove si trovava Namjoon, cercando di raggiungere l'uscita quanto più in fretta possibile.
Da solo, ed in acqua, non aveva alcuna speranza di poterlo aiutare.
Uscì da quella pozza, correndo verso la fenditura che lo avrebbe finalmente condotto fuori da quella grotta.

Si scontrò contro qualcosa, o meglio, contro qualcuno, ritrovandosi tra le sue braccia.

Namjoon: "Hey, tutto okay? Perché così di corsa?".

Seokjin lo guardò con l'espressione colma di confusione, come se avesse visto un fantasma.

"Aspetta, ma tu- tu non stavi? Tu non eri-".

Si voltò, guadando la pozza d'acqua: non vi era più nessuno lì.
Che si fosse immaginato tutto preso dall'ansia di aver trovato quei resti umani?

Namjoon: "Jin, stai bene?"

"Sono solo un po' spaventato. Possiamo sbrigarci a raggiungere la torre radio?"

Yᴏᴏɴɢɪ
22 Settembre ore 19:23

"Che fine avranno fatto?"

Chiese Yoongi, camminando con un velo di impazienza avanti e indietro per il salone. Jimin rispose scrollando le spalle, alzandosi dal divano sul quale era seduto da oramai fin troppo tempo.

Jimin: "Non ne ho idea, vado un attimo in bagno".

Yoongi annuì mentre intanto Jimin usciva dalla stanza, provando a chiamare Namjoon per chiedergli che fine avessero fatto, notando che però non vi era segnale.
Stava per riporre nuovamente il telefono in tasca quando un grido proveniente dal corridoio lo fece trasalire.

Jimin: "Yoongi! Vieni qui!".

Il ragazzo non esitò un secondo prima di raggiungerlo nella camera da letto in fondo al corridoio, cercando di capire cosa fosse accaduto.

"Tutto okay?"

Jimin scosse il capo, indicando l'armadio in mogano che si trovava in un angolo della stanza.
Era visibilmente scosso ma, Yoongi, d'altro canto, non riusciva a comprenderne il motivo.

Jimin: "C'è qualcuno...l'ho visto. C'è qualcuno".

Mormorò il ragazzo, in preda al panico più assoluto; inizialmente Yoongi pensò che lo stesse prendendo in giro ma, Jimin non era poi un attore così bravo e convincente.
Pertanto, decise di andare a controllare, avvicinandosi all'armadio ed aprendo una delle due ante.
La richiuse immediatamente dopo.

"Okay ci sono cascato. Ti hanno già detto che non sei affatto simpatico Chim?".

Jimin scosse il capo, muovendo un passo verso di lui.

Jimin: "No, ti giuro che...".

"Forza torniamo in sala".

Yoongi afferrò la mano di Jimin, uscendo dalla stanza, chiudendosi la porta alle spalle.

Jimin: "Yoongi, ti giuro che non ti sto prendendo in giro".

"LO SO!"

Replicò, alzando il tono di voce, quasi urlando ed incrociando il suo sguardo, assumendo, a sua volta, un'espressione tutt'altro che calma.

"Lo so Chim, l'ho visto anche io. Ma se lui non sa che l'ho visto non può farmi del male, no?".

Ridacchiò in maniera isterica, chiudendo a chiave la porta. In quella stanza, in quell'armadio, era certo di aver visto qualcuno che sorrideva in maniera atrocemente innaturale; non era ben certo di chi fosse o come fosse finito lì, tutto quello che sapeva è che doveva allontanarsi da quel luogo quanto più in fretta possibile.

"Usciamo di qui".

Jimin: "Sh aspetta, lo senti?"

Yoongi smise di camminare, guardandosi attorno, in effetti, ora che Jimin lo aveva sottolineato, vi era un costante ticchettio che riecheggiava per la casa; come se qualcuno stesse bussando contro la finestra.
Pertanto, i due presero a vagare per la casa, sino a che, Yoongi non si accorse che quel ticchettio non proveniva affatto da una delle finestre, bensì dallo specchio del bagno.

Jimin: "Ma che ca-. Ascolta Yoon, andiamocene".

Yoongi scosse il capo, aveva bisogno di capire, di sapere cosa fosse, non poteva semplicemente scappare.
Perciò decise di comportarsi come tutti i protagonisti di un qualsiasi film horror che da sempre aveva criticato per la loro imprudenza.
Si avvicinò allo specchio, e il ticchettio terminò.
Lo specchio, iniziò ad appannarsi e, iniziarono a formarsi dei segni, come se qualcuno li stesse tracciando dall'altra parte dello specchio.

"Jimin, vieni a vedere".

Il ragazzo lo raggiunse, cercando di decifrare le scritte che stavano comparendo sul vetro; tuttavia prima ancora che i due riuscissero a capirci qualcosa, una voce alle loro spalle li fece sobbalzare.

Vecchia: "Ehi ragazzi, tutto bene?"

Yoongi inarcò un sopracciglio, chiedensosi come avesse fatto a non accorgersi dell'arrivo dell'anziana signora.
Si voltò nuovamente verso lo specchio, il quale era tornato alla perfetta normalità.

"Uhm si, tutto okay. Non c'è segnale però".

Vecchia: "Oh già, se avete bisogno di fare una chiamata, in cucina ho un telefono fisso, quello dovrebbe funzionare".

"Okay grazie".

Vecchia: "Se vi va posso prepararvi un qualcosa di caldo da bere mentre aspettiamo che i ragazzi facciano tornare la luce".

Disse la donna, uscendo dal bagno, seguita dai due ragazzi.

Jimin: "Non le diciamo nulla di...quelle cose?"

Sussurrò Jimin.

"Non lo so, per ora meglio di no".

Vecchia: "Però per cortesia dovreste andare in cantina a recuperare la mia candela ad olio, altrimenti non posso vedere quel che combino ai fornelli".

Rise appena la signora, incamminandosi verso la cucina.

SCELTA: Questione di priorità

Provate prima a contattare gli altri tramite telefono (chapter 42)

Andate prima in cantina (chapter 43)

Bᴜᴛᴛᴇʀғʟʏ ᴇғғᴇᴄᴛ Where stories live. Discover now