Capitolo 7

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Liti e Guai

Ginny Weasley si era rintanata nella camera da Caposcuola della sua migliore amica per sapere un po' di cose dato che era parecchio tempo che non si facevano una chiacchierata.
«Allora...perché guardavi Malfoy?» chiese senza giri di parole e dopo qualche secondo la riccia le raccontò quello che era successo tra i due ragazzi nel corridoio e dell'intervento di Malfoy, lei capì.
«Questo non dimostra niente lo sai vero Herm!?»
«Ecco, è solo che...non mi aspettavo che uno come lui potesse dimostrarsi umano...ho visto qualcosa nei suoi occhi Gin, non so spiegarlo.»
«Herm è Malfoy! Un borioso bastardo con manie di protagonismo e un ego smisurato. Non c'è niente di umano in lui.»
«E se fosse solo una facciata? Se in realtà in lui si nascondesse qualcosa di buono? Vederlo in quel corridoio oggi ha provocato nella mia testa una domanda insistente...»
«E quale sarebbe?» disse Ginny alzando gli occhi al cielo.
«Chi è davvero Malfoy?»

Pansy Parkinson entrò nella camera da letto di Draco e si sedette sul divano per aspettarlo paziente, quando dopo dieci minuti entrò non si stupì molto della sua presenza e la guardò con indifferenza.
«Dra devo parlarti.» disse decisa alzandosi e guardandolo.
«Dimmi.» rispose lapidario lui.
«Dobbiamo porre fine alla nostra relazione da letto.»
«Hai deciso di confessare a Theo la verità?»
«L'ho fatto poco fa e...lui mi ama Draco» disse con le lacrime agli occhi guardando il suo amico che sorrise lievemente.
«Lo so Pan, speravo arrivasse questo giorno per te.»
«Finalmente Dra ho trovato qualcuno con cui essere felice.» e si fiondò fuori dalla stanza senza aspettare risposta.

«Glielo hai detto Pan?» chiese il moro guardandola di sottecchi.
«Si ed è d'accordo» rispose poggiando la testa sul suo petto e sorridendo
«Bhe finalmente io,tu,Blaise e Daph abbiamo qualcuno d'amare, manca solo lui.»
«La troverà prima o poi»
Theo le alzò il viso con due dita e la guardò negli occhi.
«Draco non è capace di amare in quel modo Pan.» la ragazza non rispose e tornò con la testa sul suo petto senza più guardarlo negli occhi pensando che forse il suo fidanzato avesse ragione.

Quella mattina i ragazzi del settimo anno avevano un'ora buco e Hermione stava, come suo solito, andando in biblioteca per poter ultimare la ricerca di Antiche Rune ma sfortunatamente era troppo distratta per vedere dove stesse mettendo i piedi, in quel momento la scala dove stava per poggiare il piede si spostò e la ragazza non se ne accorse, avrebbe fatto un volo di quattro piani se due braccia non l'avessero afferrata.
«Granger maledizione ma gli occhi li hai?» esclamò irato il biondo tenendola ancora per la vita.
La Grifona aveva gli occhi sbarrati per lo shock e continuava a fissare un punto indefinito di fronte a lei.
«Granger?»
«Granger!?» disse più forte, vedendo che non reagiva, girandola verso di lui.
«Io...Io...stavo per...Oh Godric» balbettò senza guardare in faccia il ragazzo
«Stavo...stavo per cadere giù...e...e...grazie» continuò alzando finalmente lo sguardo su di lui.
«Non devi ringraziarmi, se non avessi fatto niente sarei finito nei guai e non mi andava di tornare ad Azkaban. Sta attenta a dove metti i piedi Mezzosangue.» disse voltandosi per andarsene ma quando Hermione parlò si bloccò di colpo.
«Tornare ad Azkaban? Sei stato lì!?»chiese incredula guardando la schiena del ragazzo che dopo essersi fermato respirò profondamente e senza risponderle andò via velocemente.

«Harry» il primo sussurrò durante l'ora di Storia della Magia.
«Harry» il secondo un po' più forte del precedente seguito da un leggero colpo sulla spalla.
«Harry!» il terzo fu più potente degli altri e il colpo alla testa lo risvegliò dal suo sonno profondo.
«Herm dannazione che c'è?» bisbigliò assonnato guardando male la sua migliore amica.
«Tu sai chi è stato rinchiuso ad Azkaban dopo la guerra?» chiese speranzosa avvicinando di più la bocca al suo orecchio per non farsi sentire dal professor Ruf che stava tranquillamente parlando della rivoluzione rinascimentale dei Troll.
«Cosa? Ma che domande fai Herm! Tutti i mangiamorte che sono stati catturati!» rispose leggermente scioccato dalla domanda dell'amica.
«Che tu sappia qualche alunno di Hogwarts è finito lì?»
«Cosa? No, non lo so...Herm va tutto bene?»
«Si ehm...era solo curiosità...»
Dall'altro lato dell'aula altri due amici stavano discutendo a voce bassa.
«Mi sono fatto scappare con la Granger di essere stato ad Azkaban.»
«Cosa!? Dra maledizione, sbaglio o non dovevamo parlarne!?»
«Senti Bla lo so, ho sbagliato è solo che non ci ho pensato.»rispose alzando le spalle.
Alzò lo sguardo e lo portò alla sua sinistra e immediatamente vide due occhi grandi e castani che lo scrutavano curiosi. Lievemente infastidito Draco cercò di gelarla con lo sguardo chiudendo i suoi occhi in due fessure sottili ma tutto quello che ottenne fu che la Granger corrugò le sopracciglia e inclinò il capo muovendo l'enorme massa di capelli che si portava dietro, a quella vista gli scappò un risata, sembrava decisamente una bambina e senza degnarla oltre di attenzioni riportò lo sguardo sul fantasma che stava ancora strascicando le parole.
«Fu così che nel 1478 i Troll arrivarono sulle colline che ad oggi...» la campanella lo interruppe e tutti gli alunni uscirono velocemente dalla classe per dirigersi a Babbanologia.
«Bene ragazzi! Ho corretto i vostri miti e devo dire che molti di voi hanno fatto un ottimo lavoro! Ora ve le riconsegno così potrete vedere le valutazioni.» e con un colpo di bacchetta tutti fogli arrivarono ai proprietari.
Hermione Granger sorrise raggiante e girò il foglio verso Draco Malfoy che immediatamente notò la piccola E disegnata sul lato.
Dopo più di quaranta minuti in cui il professor Twilyn descriveva cosa i babbani raccontavano ai bambini per farli addormentare, la Campanella suonò nuovamente e tutti cominciarono ad uscire dall'aula.
«Signor Malfoy, Signorina Granger potete restare qui un secondo?» chiese prima che i due potessero uscire dall'aula.
«Vorrei farvi i miei complimenti avete lavorato divinamente insieme, è mia intenzione farvi fare molti progetti insieme perché siete davvero una splendida coppia. Potreste davvero tirar fuori qualcosa di unico voi due.»
Draco sbuffò e alzò gli occhi al cielo mentre Hermione rimase immobile a fissare l'insegnante.
«Scommetto che la preside è d'accordo e che non possiamo opporci giusto!?» ribatté scocciato incrociando le braccia sul petto.
«Esatto, non potete opporvi, nella mia materia voi due collaborerete, potete andare.»
Il biondo non se lo fece ripetere e uscì velocemente dall'aula mentre la Caposcuola decise di indagare ancora un po'.
«Professor Twilyn posso chiederle una cosa?»
«Certamente Signorina Granger.»
«Lei per caso sa' se qualche alunno di Hogwarts è mai stato ad Azkaban?» chiese tutto d'un fiato guardando la faccia stralunata dell'insegnante.
«Queste sono informazioni private Signorina Granger e non posso risponderle mi dispiace.»
«Ma...»
«Non posso dirle niente, provi a chiedere al diretto interessato se le risponde potrà mettersi l'anima in pace no!?»
Hermione uscì dall'aula con più domande di prima e non sapeva cosa fare o dove andare per poter dare risposta a quei quesiti.

Sul campo di Quidditch la situazione era molto tesa, Serpeverde e Grifondoro avevano una lezione di volo facoltativa in quell'ora buco dove Madame Bumb li guardava tutti attentamente per poi soffermarsi su una figura sugli spalti.
«Signorina Granger venga a provare!» urlò nella sua direzione dove successivamente tutti si voltarono.
«Ehm...no grazie sono qui solo per accompagnare Harry e Ron, io non volo.» rispose arrossendo lievemente.
«Potter e Weasley avete bisogno della balia anche per venire a fare un semplice giro in scopa?» disse Theodore facendo ridere l'intera banda Serpeverde.
«Sta zitto Nott, noi almeno abbiamo un'amica voi solo degli animali da compagnia.» ribatté il rosso adirato stringendo con forza il suo manico di scopa.
«Attento a come parli Weasley, la mammina lì seduta potrebbe metterti in castigo.» disse poi il biondo fulminandolo con lo sguardo.
«Papino invece come sta ad Azkaban? La tua mammina non è andata a fargli visita?» e senza preavviso Draco colpì Ron in pieno viso con un forte pugno e da lì tra Serpi e Grifoni partì una rissa nella quale venne coinvolta anche Hermione. Madame Bumb ci mise un po' per dividerli e spedirli in infermeria con una settimana di punizione a testa.
Hermione seguì i suoi due migliori amici e quando Madama Chips vide che era quella con meno ferite le chiese una mano a curare tutti quei ragazzi e quelle ragazze feriti.
Hermione iniziò a curare i suoi migliori amici e tra i due quello messo peggio era Ronald.
«Ron mi spieghi perché hai fatto quella stupida battutina?»
«Herm ha iniziato lui!»
«Si ma non dovevi rispondere e dovevi dimostrargli di essere superiore non un idiota colossale!»
«Sarebbe stato comunque difficile Granger, lui è un idiota colossale.» una voce dal lato opposto dell infermeria arrivò alle sue orecchie.
«Non sto parlando con te Zabini.» rispose lei con stizza senza girarsi a guardarlo.
«Attenta Granger ci metto un attimo ad alzarmi e farti finire come il tuo amico lì seduto.»
«Certo Greengrass come no, prima dovresti imparare come si tiene in mano una bacchetta, ricordami bene fai il quarto anno giusto?»
«Si faccio il quarto anno ma sono decisamente meglio di te.»
«Oh non lo nego, sei una bella ragazza ma non ci vuole solo quello nella vita.»
«Sono letteralmente sconvolta!» la preside aveva appena fatto il suo ingresso nella stanza e guardava tutti con un cipiglio severo.
«Signorina Granger da lei non me lo sarei mai aspettata, e tutti voi! La guerra è finita, imparate a rispettarvi! A settimane alterne per i prossimi due mesi voi tutti pulirete gli spogliatoi del Quidditch e lo farete a coppie e senza bacchette!» esclamò infine uscendo dalla grande porta.
«Ma la Bumb ci ha già dato una settimana!»esclamò Astoria indignata facendola bloccare davanti la porta.
«E io aggiungo due mesi sono stata chiara!?» disse uscendo definitivamente.
«Mi sa che l'abbiamo fatta grossa.» disse Dean Thomas guardando dispiaciuto i suoi amici.
«Magnifico due settimane con uno di voi a pulire quegli stupidi spogliatoi, è lavoro da elfi!» esclamò Pansy Parkinson guardando i Grifondoro schifata.
«Non è lavoro da elfi!»
«Herm non iniziare con quella stupida storia del C.R.E.P.A non è il momento.»
«Stupida storia Ronald? Bene!» E senza degnare nessuno di parola uscì dall'infermeria.

Dramione||la leggenda di IcaroWhere stories live. Discover now