Capitolo 43

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The Winner is...

Pasqua era stata tranquilla, Hermione era andata dai suoi genitori che avevano deciso di restare in Australia e raccontò tutto quello che era successo in quei mesi soprattutto tra lei e Draco senza però scendere nei dettagli.
Draco invece era tornato al Manor dove sua madre lo aveva accolto a braccia aperte, le era mancato un sacco e quando non vide suo padre a casa si sentì decisamente meglio.
Narcissa gli raccontò tutto nei minimi dettagli, senza tralasciare niente, Draco ne era inorridito e l'aveva rimproverata per non avergli scritto ma lei l'aveva rassicurato dicendogli che tutto era finito per il meglio. Le aveva parlato di Hermione raccontandole come si fossero innamorati e anche se inizialmente un po' reticente Narcissa accettò quella sua scelta e non vedeva l'ora di poterle parlare.
Tornarono a scuola dopo una settimana e quella domenica stessa si sarebbe giocata la partita Grifondoro-Serpeverde, la finale, mancavano solo due giorni, il panico che aleggiava nelle squadre era evidente. Draco e Harry avevano messo sotto i loro ragazzi e ragazze facendoli allenare più del previsto, sarebbe stata decisamente una splendida partita.
Ron si era rassegnato per quanto riguarda Draco e Hermione ma ancora non parlava con lei, troppo ferito e troppo arrabbiato.
Ginny invece era tormentata, corse per tutto il castello chiudendosi nella stanza della sua migliore amica aspettandola.
«Gin che fai qui?» chiese quando aprì la porta e la trovò seduta sul letto.
«Ti ho vista in un corridoio stretta tra le braccia di Malfoy. Hermione io ci ho provato davvero ad accettare te e lui insieme ma non ce la faccio, è un Mangiamorte, ogni volta che lo guardo penso a questo, ogni volta che ti sfiora ho paura che possa ucciderti!» esclamò disperata lasciando a bocca aperta la riccia.
«Lui non è un Mangiamorte come non è un assassino. Mi ama e io lo amo, non capisco come tu faccia a non vederlo.» rispose cercando di mascherare la rabbia nella sua voce mentre Grattastinchi soffiava contro Ginny.
«Sei tu che non riesci più a vederlo per quello che è davvero!» continuò arrabbiata la rossa scattando in piedi e fronteggiando l'amica che la guardava torva.
«Io so chi è, so quello che ha fatto, ma tu non lo conosci e non puoi permetterti di giudicarlo, vattene.» sibilò la riccia affilando il suo sguardo e indicando la porta.
«Hermione...»
«Vattene!» urlò più forte mentre le guance le si tingevano di rosso e i capelli si facevano più crespi. La rossa le lanciò un ultimo sguardo prima di uscire a testa bassa dalla camera.
Non riusciva a credere alle parole di Ginny, nessuno capiva chi fosse davvero Draco ma si fermavano tutti all'apparenza, lo giudicavano senza nemmeno conoscerlo.

Il pomeriggio seguente avevano deciso di passarlo tra amici quindi Daphne, Pansy, Blaise e Draco erano nella camera di quest'ultimo che sembrava decisamente più sereno del solito.
«La Granger ti sta rendendo schifosamente felice» disse Blaise facendo una lieve smorfia con il viso.
«Io già ti vedo a fare il gentile con tutti le persone del mondo solo per non deluderla, "Draco Malfoy, il re della beneficenza" oppure "Abbracci gratis da Draco Malfoy".» disse ironica Pansy mentre si alza e imitava il ragazzo che abbracciava chiunque incontrasse per strada.
«Avete visto la faccia da pesce lesso che fa ogni volta che la vede? Penso che ormai tutta la scuola si sia accorta di quello che il nostro bello e dannato prova.» questa volta fu Daphne a parlare imitando Draco che guardava Hermione con gli occhi a cuore e la bocca spalancata.
«Non siete divertenti, non sono cambiato chissà quanto da quando sto con lei.» disse stizzito ed infastidito dai ragazzi che aveva davanti.
«Da quanto non prendi in giro quelli di Grifondoro?» chiese Blaise guardandolo con un sopracciglio sollevato.
«Ma che ne so. Non ha importanza.» rispose incrociando le spalle al petto e distogliendo lo sguardo dall'amico.
«Comunque anche voi guardereste la Granger in modo diverso se solo poteste vederla come la vedo io.» continuò soprappensiero mentre Pansy e Daphne sospiravano e Blaise sogghignava.
«Il ritratto descrive perfettamente come la vedi. Con un seno del genere anche io d'ora in poi la guarderò in modo diverso.» si pentì immediatamente delle parole appena pronunciate, il biondo si girò verso di lui e lo guardò peggio di una Banshee infuriata.Daphne invece gli aveva già fatto segno che si sarebbe vendicata per quelle parole dette su un'altra donna.
«Cinque secondi di vantaggio?» chiese alzandosi in piedi e avvicinandosi alla porta.
«Tre. - rispose brusco Draco alzandosi in piedi - uno. due. tre!» Blaise cercava di correre il più velocemente possibile verso un luogo popolato da gente, fortunatamente era l'ora di cena ormai inoltrata così s'infilò velocemente in Sala Grande dove gli occhi di tutti gli si puntarono contro.
A differenza di Blaise che era entrato in preda al panico Draco lo seguì impeccabile come sempre facendo sospirare più di una ragazza che provava ad attirare la sua attenzione, senza successo però.
Si sedette accanto all'amico che stava lì rigido come un paletto attento ad ogni suo minimo movimento, sapeva benissimo che Draco l'avrebbe colpito nel momento in cui si sarebbe distratto.
«Blaise, vuoi del succo di zucca?» chiese gentile il ragazzo mettendolo nei loro bicchieri, l'osservò scettico, non si fidava, così quando il biondo voltò la testa verso la porta Blaise scambiò il suo bicchiere con quello del biondo e sorrise soddisfatto.
«Brindiamo alla partita di domani!?» chiese ironico facendo toccare i due bicchieri.
Entrambi finirono il contenuto dei calici e Blaise poco dopo iniziò a tossire furiosamente.
«Hai scambiato i bicchieri vero? Sei troppo prevedibile!» esclamò divertito Draco mostrandogli la boccetta della pozione che gli aveva somministrato.
«C-C-Cos'é!?» chiese balbettando preoccupato.
«N-n-no-o D-D-Drac-co!» continuò portandosi le mani alla gola e guardandolo disperato.
«Pozione balbettante. Tranquillo quando ti risveglierai sarai come nuovo. Spero» aggiunse il biondo dandogli una pacca sulla spalla facendo ridere Pansy e Daphne che da poco si erano uniti a loro.
«Perché non ci spieghi la storia del ritratto?» chiese divertita Pansy afferrando una porzione di macedonia tutti i frutti e mettendola nel suo piatto.
«Fatevelo raccontare da Blaise!» esclamò Draco guardando divertito l'amico che lo stava riempiendo mentalmente d'insulti.
«B-b-bene! A-allora i-i-il nos-stro romanti-ti-ticone ha fatt-tt-to dei rittratt-tti alla Granger, uno in p-p-particolare la nott-tt-tte della lor-ro prima v-volta. E lei ha in v-vista un s-solo sen-no, non è c-colpa mia s-se fai rit-tratti d-del genere ecc-cco» parlare costava troppa fatica al moro che ora guardava torvo l'amico che rideva di lui, mentre le due ragazze guardavano il biondo a bocca aperta.
«Erano anni che non disegnavi più Draco!» esclamò commossa Daphne afferrandogli la mano.
«Non avevo niente che m'ispirasse, il periodo non era dei migliori e mio padre mi metteva addosso troppe pressioni.» disse sollevando le spalle mentre osservava il volto sorridente della sua Mezzosangue, Potter aveva di sicuro detto qualcosa di divertente che ora le stava facendo illuminare gli occhi di gioia, pochi secondi dopo si rese conto di avere davvero la bocca aperta mentre l'osservava, la richiuse velocemente e si girò verso i suoi amici.
«C-c'è il l-lago a t-t-terra per col-lpa della t-tua bava!» disse Blaise ridendo e balbettando insieme mentre il biondo gli rifilava una spallata.

Dramione||la leggenda di IcaroWo Geschichten leben. Entdecke jetzt