Capitolo 45

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We Wizengamot Members Condemn you...

Narcissa Malfoy era stata gentilissima con la ragazza che era appena entrata al Manor dopo qualche minuto di esitazione, si scusò con lei per quello che era accaduto l'anno prima von sua sorella Bellatrix ma Hermione sapeva che la donna non c'entrava niente con quella mangiamorte. Era ora di cena quando sia Draco che Hermione scesero al piano di sotto dopo essersi sistemati nelle loro stanze separate su richiesta di Narcissa, Lophi il piccolo elfo domestico fece un profondo inchino ai due ragazzi e Hermione si bloccò a guardarlo.
«Hermione qualcosa non va?» le chiese la donna guardando la sua reazione.
«Si è solo che...» stava subendo una lotta dentro, voleva piacere alla madre di Draco ma allo stesso tempo quell'elfo le aveva ricordato la sua missione sul C.R.E.P.A.
«Madre, lei è contro lo sfruttamento degli elfi, vorrebbe che avessero vacanze e paga» spiegò il biondo come se fosse una cosa naturale mentre Narcissa ne restava un po' sorpresa.
«Vuoi cambiare radicalmente la cultura magica eh!?» disse la donna ironica facendo ridere la ragazza.
«Lophi, da oggi ogni domenica hai una giornata libera, potrai fare qualsiasi cosa tu voglia e quando tornerò dal processo vedremo se vorrai dei galeoni.» la riccia sentendo quelle parole spalancò la bocca e portò una mano tremante su di essa.
«Draco!» esclamò abbracciandolo mentre Narcissa ancora confusa per quanto successo ma con un piccolo sorriso sul volto stava all'entrata della sala adibita per la cena, nel frattempo il piccolo Lophi era emozionato e contento come non mai e ringraziava ampiamente i suoi Signori.

Mancavano ormai dieci minuti al processo, Draco era seduto al centro del tribunale magico, Hermione, Blaise, Daphne, Pansy, Potter, Narcissa e i due Weasley erano tutti lì presenti e seduti in attesa di una sentenza. Quando entrò il Ministro si alzarono tutti in piedi e lui ringraziò con un ceno della mano.«Sedetevi» aggiunse poi accomodandosi alla sua sedia.
«Draco Lucius Malfoy, nato il 5 giugno 1980 da genitori Purosangue, il padre è attualmente condannato a passare la sua vita senza bacchetta e a vivere nella sua dimora nel Galles, mentre sua madre non è mai stata accusata da nessuno nè tantomeno è in possesso del Marchio Nero. Oggi si trova al cospetto dei maghi del Wizengamot dopo aver scontato un mese ad Azkaban invece che sessantadue anni, tanti quanti ne richiede la sua condanna.» il silenzio in quella stanza era quasi assordante, Draco era terrorizzato, non voleva tornare ad Azkaban, non voleva vivere di nuovo quell'incubo.
«La sua colpa è quella di essere stato dalla parte di Lord Voldemort - a quel nome parecchie persone sussultarono - di tentato omicidio nei confronti dell'ormai defunto Albus Percival Wulfric Brian Silente. Signor Malfoy lei nega di aver compiuto questi gesti?» Hermione era tremendamente nervosa e si muoveva continuamente come se stesse per alzarsi e scappare via.
«No, ma...» iniziò a parlare ma il vociare del consiglio dietro il Ministro l'interruppe quasi subito.
«Minerva McGrannit sotto richiesta del quadro di Silente ha domandato al Wizengamot di dare una seconda possibilità a questo ragazzo basandoci sui voti ricavati ai M.A.G.O. per comprendere se davvero può vivere normalmente in mezzo ad una società.» disse Shacklebolt tirando fuori la busta con l'inconfondibile stemma di Hogwarts, poi prese a leggere.
«Divinazione - E
Volo - E
Incantesimi - E
Difesa contro le arti oscure - E
Antiche Rune - E
Pozioni - E
Storia della magia - E
Ottimi voti da quanto possiamo notare, le faccio i miei complimenti. Ha dimostrato di poter stare in una comunità esattamente come qualsiasi mago o strega del Mondo Magico.» sospirò sollevato a quelle parole, poteva farcela, poteva essere libero, Hermione sentendo quelle parole sorrise contenta.
«E sulla base delle nuove testimonianze a noi arrivate il Wizengamot si è riunito per decidere della sua sorte, non siamo molto contenti di quanto ha fatto, perciò questa corte la conferma Colpevole e la invita a passare i prossimi sessantadue anni nelle celle di Azkaban.» queste parole furono una coltellata al cuore per chiunque, un urlo ruppe il silenzio che si era creato e bloccò gli Auror che stavano entrando per scortare via il giovane ragazzo.
Hermione si alzò in piedi e corse tra le braccia del biondo disperata come non mai. I due uomini iniziarono a tirare via Draco che disperato provava ad avvicinarsi a lei.
«Si allontani da lei oppure la immobilizzeremo» esclamò uno degli uomini in divisa ma Draco l'ignorò.
«Hey, Hermione ti prego non piangere» le disse liberandosi dalla presa dei due Auror e stringendola a se' più forte che mai realizzando che non avrebbero avuto futuro insieme, aveva sperato in un miracolo, nella magia dell'amore che tanto decantava Silente ma a quanto pare erano tutte stronzate...
«Ti prego no! No! Non voglio che tu vada lì, non te lo meriti, io...Draco io ti amo!» esclamò a singhiozzi, aveva bisogno di sentirselo dire ancora e ancora da lei, alzò lo sguardo per un attimo e vide Blaise che cercava di tranquillizzare Pansy e Daphne e sua madre provava a non avere un infarto immersa nei suoi singhiozzi, Potter e la Weasley sconvolti mentre l'altro idiota ghignava.
Shacklebolt osservava stranito i due ragazzi facendo cenno agli Auror di aspettare e di mettersi da parte.
«Hermione, ascoltami, ascoltami! Sapevamo entrambi sarebbe potuto succedere, ho fatto sbagli in passato che oggi mi sono stati fatali. Ma sappi che ti amo da impazzire. Sai adesso mi sento un po' come Icaro, mi sono innamorato di te ma le mie ali in questo momento si sono sciolte e adesso sto sprofondando nell'Oceano, ma proprio come lui il mio cuore è felice, e lo è grazie a te! - a quelle parole Hermione rise tra le lacrime iniziando ad accarezzargli dolcemente il dorso delle mani - Promettimi che andrai avanti, devi dimenticarti di me, di quello che siamo, anche se mi farà male pensare di non poterti stare accanto, porta avanti il tuo sogno e non pensare a me. Tu sarai il solo pensiero che mi aiuterà in quella schifosa cella, sapere che starai bene e che vivrai la tua vita al meglio mi farà solo sentire bene. Ti amo e potrei ripeterlo all'infinito, ti amo davvero...tu non hai idea di quanto. Grazie per avermi mostrato come sia fatto l'amore ma per me a quanto pare è troppo tardi.» le accarezzava il volto rigato di lacrime mentre lei era scossa dai singhiozzi.
«Come posso andare avanti sapendo che l'amore della mia vita è rinchiuso ingiustamente in una squallida cella!?» disse urlando facendo indignare parecchie persone nella sala.
«Avevano detto che eri sotto incantesimo ma non lo immaginavo così potente. Signor Malfoy liberi la Signorina Granger! Delle testimonianze ci hanno rivelato che per poter essere libero da ogni accusa Malfoy abbia usato un incantesimo molto oscuro su di lei...» cominciò Shacklebolt lasciando i presenti, eccetto Ronald, a bocca aperta. I due Auror per poterli separare tirarono un forte calcio al ginocchio di Draco facendolo cadere a terra dolorante, Hermione indignata urlò contro i due uomini barbari.
«Io non sono sotto incantesimo! L'ho conosciuto, ho scoperto lati di lui nascosti e me ne sono innamorata. Lui non mi ha fatto niente!» esclamò girandosi poi verso i membri del Wizengamot che l'osservavano scettici.
«Hermione tu non puoi essere innamorata di lui, insomma, tu e Ron siete perfetti insieme...» affermò il primo Ministro.
«Cosa ne sai tu! Hai accettato una falsa testimonianza, stavi per mandare in carcere un ragazzo innocente solo perché un ragazzino non accettava che la ragazza che gli piace non lo ricambi. Questo è un reato Kingsley. Rivotate, sulla base di cose reali, o giuro su Godric che Draco non sarà il solo ad andare ad Azkaban, denuncerò ognuno di voi, e sapete che non ho paura di farlo.» le parole dure di Hermione sbatterono in faccia a tutti la realtà dei fatti, dopo aver riflettuto sui fatti reali che riguardavano Draco fu finalmente dichiarato di innocente.
Uscirono mano nella mano dal tribunale sotto molte occhiatacce dei membri del Ministero ma poco importava, Ronald se ne era andato subito dopo la reale sentenza deluso come non mai mentre tutti gli altri seguivano contenti i due ragazzi che stavano andando a festeggiare in un piccolo bar di Diagon Alley, Narcissa aveva deciso di aspettare i due giovani a casa per non disturbare i loro festeggiamenti.
«Malfoy mi dispiace, avrei dovuto capirlo prima che in realtà non sei così male.» aveva detto Ginny porgendogli la mano che le fu stretta poco dopo dal Serpeverde che la ringraziava.
Mentre gli altri avanzavano verso la porta di "Le streghe in tinozza" i due giovani innamorati si bloccarono nel centro della strada.
«E adesso?» chiese Hermione con un grande sorriso stampato in volto, afferrandogli la mano e incrociando le loro dita.
«Adesso inizia la nostra vita insieme.» rispose baciandola avidamente sotto sguardi attoniti di alcuni passanti che non capivano cosa stesse succedendo.
Ora sarebbero stati insieme per sempre, niente e nessuno avrebbe potuto dividerli. Erano felici e lo stavano mostrando al Mondo intero proprio lì, stretti l'uno all'altra tra le strade di un'affollata Diagon Alley che in quel momento sembrava terribilmente vuota.
Esistevano solo loro.
Serpeverde e Grifondoro.
Ghiaccio e Fuoco.
Lei e Lui.

C'è un finale alternativo per la leggenda che ha unito inizialmente i destini dei due giovani ragazzi. Il Sole e Icaro si erano finalmente riuniti nel corpo di due giovani amanti che stavano andando contro il mondo per poter vivere in pace la loro storia d'amore.

The End

Dramione||la leggenda di IcaroWhere stories live. Discover now